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Stage mascherato

6 anni, 9 mesi fa di Stsgistasfruttato

Buongiorno ,
Il mio amico ha iniziato a lavorare in un bar come stagista , prende 600 euro dal datore di lavoro e 200 in nero .
Lunedì mercoledì e venerdì inizia dalle 6.30 fino alle 19 senza pausa pranzo (qualcosa mangia ma solo se c’è tempo )
Martedì e giovedì 6.30 16
Sabato 6.30 13
Ora gli e stato chiesto di lavorare anche la domenica .
Vi pare normale uno contratto di stage del genere?
Fra sei mesi lui è convinto che L assumerà ma secondo no!!
Cosa si può fare ? Lui da contratto deve fare 8 ore al giorno non di più .

Redazione_RdS

6 anni, 9 mesi fa

Caro stagistasfruttato,
è evidente che in questa situazione ci sono parecchie cose che proprio non vanno. A partire dai 200 euro corrisposti in nero, cosa che - come saprai - si colloca al di fuori del perimetro della legalità; per seguire con il fatto che la convenzione di stage chiarisce che le ore devono essere otto e non di più e finire con l'ambito del tirocinio: quello di un bar, dove ci si aspetterebbe invece una normale assunzione e non uno stage. Sembrerebbe quindi il tipico caso di lavoro mascherato appunto da stage come scrivi tu stesso.

Quanto agli orari le normative sugli stage non prescrivono in genere nulla di preciso. Vi sono dei casi in cui si concorda a priori che lo stage sia part-time, per esempio 20 o 25 ore la settimana; la stragrande maggioranza degli stage è tuttavia "full time", quindi presuppone la presenza dello stagista in ufficio per circa 38-40 ore settimanali (che è l'orario standard di lavoro). Presuppone anche - qui è il buonsenso che parla - che lo stagista si uniformi all'orario della struttura presso cui opera: e cioè arrivi all'ora in cui il lavoro comincia all'interno dell'ufficio, e se ne vada all'ora in cui il lavoro termina. Ciò significa, nel caso per esempio di uno stage nella redazione di un quotidiano, che lo stagista non si presenterà alle 9 di mattina se lì si comincia a mezzogiorno, e però non pretenderà di andarsene alle 6 di sera se nei quotidiani si lavora solitamente fino all'ora di cena.

Sempre il buonsenso, tuttavia, suggerisce che se in una data azienda vi è l'abitudine di lavorare 10-11 ore al giorno, tirare nottata per rispettare le scadenze o altro, allo stagista non venga richiesto di assicurare una presenza continuativa secondo quegli orari "massacranti": perché è appunto uno stagista, e non un lavoratore. Ciononostante, il tirocinante potrà decidere di sua volontà di fare qualche volta gli stessi orari dei dipendenti, magari per dimostrare buona volontà, nella prospettiva di inserirsi nel gruppo di lavoro e magari poter essere assunto al termine dello stage. In generale è bene ribadire che lo stage non è un contratto di lavoro e quindi lo stagista non è necessariamente tenuto a rispettare pedissequamente un orario (come se timbrasse un cartellino); allo stesso modo, può uscire prima se ne ha bisogno qualche volta, o anche stare assente, senza che gli possa venir chiesto di recuperare le ore o i giorni di assenza.

Quindi in conclusione no, non ti può essere richiesto un orario simile se alle spalle non c'è un contratto di lavoro. Pensi di proseguire questo percorso, o stai valutando di interromperlo?

Torna a scriverci, e un caro saluto

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