Ordina per...

Autenticati per poter ricevere gli aggiornamenti

Cerca nel Forum

Tirocinio Formativo

8 anni, 6 mesi fa di crics

Salve!
Una settimana fa ho iniziato un tirocinio formativo presso una struttura ricettiva.
Il giorno dopo l'inizio, mi è stato detto che avrei fatto straordinari, turni da sola fin da subito e lavorato come un dipendente normale.
Considerando che faccio tirocini (ahimè) da tantissimi anni, so come funzionano e so quali diritti e doveri hanno i tirocinanti e i datori di lavoro.
Mi sono fin da subito opposta a questa modalità: lavorare come un dipendente normale pur essendo una tirocinante.
Ho avuto grandi perplessità fino ad oggi quando, dopo l'ennesimo dubbio da parte mia, il titolare ha deciso di concludere il tirocinio. Durante la chiamata, però, mi ha fatto capire che dirà al Centro dell'Impiego che la scelta è stata mia (nonostante io avessi solo qualche perplessità se proseguire o meno).
La mia intenzione è quella di parlare chiaramente con il Centro dell'Impiego in modo da tutelare successivi tirocinanti. L'azienda potrebbe in qualche modo "ribellarsi" e mettermi in difficoltà o non ha nessun potere considerando la chiusura del tirocinio?
Il titolare, inoltre, mi ha chiesto di raccontare un motivo diverso per il quale viene chiuso il rapporto e non per quello reale (in modo da non metterli in difficoltà).
Moralmente riconosco che non voglio che accada ad altri e vorrei raccontare la verità ma ho paura che tutto questo mi si riversi contro e che generi conseguenze negative.
Cosa fare quindi?

Grazie per il vostro aiuto!

Redazione_RdS

8 anni, 6 mesi fa

Cara Crics,


Il nostro parere è che si debba sempre dire la verità; e che se raccontando come sono andate le cose si può evitare che qualche altro malcapitato giovane si ritrovi a fare uno stage “sbagliato”, sia giusto farlo.

In questo caso, se ciò che racconti è vero (e non abbiamo motivo di dubitarne), è palese che questa struttura ricettiva usi lo strumento dello stage per poter disporre di personale a basso costo, inquadrato in stage anziché con contratto di lavoro, risparmiando quindi retribuzione e contributi.

Il fatto stesso che il titolare ti abbia esplicitamente chiesto di mentire, dichiarando al soggetto promotore che l'interruzione dello stage è dovuta a un altro motivo, è poi una prova lampante del fatto che questo “abuso” dello strumento dello stage viene effettuato non per ingenuità o “ignoranza”, ma in maniera consapevole.

La strada maestra è quella di fare una relazione, breve ma dettagliata, e inviarla al soggetto promotore, spiegando le situazioni in cui ti è stato chiesto di svolgere mansioni e di garantire prestazioni come se fossi non una stagista ma una normale dipendente, sottolineando le circostanze in cui sei stata lasciata a operare senza un tutor che supervisionasse.

Potresti anche concludere la tua relazione consigliando al soggetto promotore di non promuovere più stage all'interno di quel soggetto ospitante.

Ovviamente la relazione non potrà essere anonima; quindi dovrai mettere in conto il malcontento che il titolare della struttura ricettiva potrà avere quando, presto o tardi, verrà a sapere della tua “recensione negativa”. Ma in un'epoca in cui possiamo recensire qualsiasi servizio, dall'hotel prenotato online al ristorante, perché mai non ti dovresti sentire in diritto di dire la tua su uno stage che hai effettuato e che ti ha talmente delusa da portarti a interromperlo anzitempo?

Tu hai il pieno diritto di interloquire con il tuo soggetto promotore, che ha il preciso dovere a sua volta di garantire che il tuo percorso formativo sia di qualità e sia in linea con quanto concordato e scritto nella convenzione di stage. Informare il soggetto promotore che tale convenzione è stata disattesa è, ripetiamo, nel tuo pieno diritto e infatti il titolare della struttura ricettiva ne è ben consapevole, tanto che ti ha chiesto di mentire al riguardo. Forse perché spera, non appena te ne sarai andata, di fare richiesta per ospitare un nuovo stagista e sostituirti...

Torna al più nuovo