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TIROCINIO EXTRACURRICULARE

8 anni, 7 mesi fa di Lau Ra

Alla Spett.le Redazione RdS e agli Iscritti.
Salve a tutti! Sono Laura dalla provincia di Lecce e sono una neolaureata. Scrivo per condividere con Voi la mia esperienza in merito alla questione dei tirocini extracurriculari, nella speranza di riuscire a chiarirmi un po’ le idee. Da poco sono venuta a conoscenza di un tirocinio extracurriculare presso una struttura ricettiva come receptionist per la quale ho presentato la mia candidatura, e per il quale la mia Università è l’ente promotore. In fase di colloquio, tuttavia, sono emersi degli aspetti che, a mia avviso, non rispetterebbero le condizioni previste dal regolamento regionale in materia di tirocini. Nello specifico, la struttura presso la quale svolgerei il tirocinio intende assumere n° 2 figure (in quanto sono previsti turno diurno e serale). L’affiancamento verrebbe quindi effettuato dal proprietario dell’azienda (che tuttavia non sarebbe sempre presente in struttura). Mi chiedo, quindi, se è corretto selezionare uno stagista facendogli ricoprire un ruolo che dovrebbe essere affidato ad un dipendente fisso assunto con contratto regolare a tempo determinato, al quale lo stagista dovrebbe essere affiancato. Non è forse questo un caso di abuso del tirocinio? In secondo luogo, il regolamento prevede che sia corrisposta un’indennità pari a € 450,00 a fronte di un impegno lavorativo di 30 ore settimanali, fatto che mi è stato confermato dall’Università. In questo caso, invece, mi è stato comunicato che l’orario sarebbe di 8 h al giorno per 7 giorni. Quindi, ogni settimana, lavorerei 26 ore in più (quasi il doppio delle ore): questo, appunto, per via di quanto riportato sopra, ovvero per il fatto che essendo lo stagista “da solo” dovrà svolgere il lavoro con orario full-time. Ora, io capisco che un neolaureato debba comunque fare esperienze e non è assolutamente mia intenzione pretendere “trattamenti speciali” in virtù della mia laurea. Tuttavia, non mi sembra neanche giusto abusare in questo modo dell’attivazione di un tirocinio extracurriculare. L’Università, dopo aver esposto il problema, mi ha comunicato di non entrare nel merito della questione, in quanto ore extra e non remunerate sono "cose che loro nemmeno devono sapere" (così si è espresso il responsabile per l'attivazione dei tirocini). Non spetterebbe proprio all’Università, in quanto ente promotore, verificare il corretto andamento del tirocinio anche in merito alle condizioni lavorative poste dall’azienda, soprattutto se queste danno luogo a evidenti discrepanze rispetto al regolamento? Vi chiedo, quindi, di consigliarmi su come muovermi o se l’unica scelta che ho è accettare o rifiutare le condizioni dell’offerta. Chiedo scusa per essermi dilungata e Vi ringrazio in anticipo per la Vs disponibilità. Cordialmente, Laura

Redazione_RdS

8 anni, 7 mesi fa

Cara Laura,
si prospetta come una situazione veramente poco limpida: uno stage e in contemporanea una collaborazione in linea teorica retribuita. Allora perché non assumerti direttamente? Se fai uno stage è perché devi formarti. Invece ti propongono in parallelo un piccolo contratto di lavoro per riconoscerti solo una piccola parte delle ore di lavoro. Quello che ti consigliamo Laura è di badare bene a ciò che ti propongono e al fatto che almeno ti sia assicurata una retribuzione (con versamento dei contributi, quindi non in nero) per questo periodo extra.
Per il resto non possiamo dirti molto, nel senso che l'azienda - che finora si è rivelata poco rispettosa della normativa vigente - potrebbe decidere di applicarti qualsiasi modalità contrattuale.
Valuta bene se in giro non possa esserci qualcosa di meglio.
Un caro saluto e torna a farci sapere com'è andata a finire se hai voglia.
In risposta a #post21839

Lau Ra

8 anni, 7 mesi fa

Spett.le RdS,
chiedo scusa se sto prolungando questo post all'infinito.
Tuttavia, considerando i nuovi sviluppi, un Vs parere mi aiuterebbe ad affrontare correttamente la questione relativa a questo stage e qualsiasi altra questione futura.
Questa volta non ritorno sulla questione ore stage/indennità, sulla quale siete stati chiarissimi e di grande aiuto, e per la quale sto cercando di far mediare la mia Università.
Ora mi si presenta un altro problema: l'hotel che offre lo stage mi ha chiesto la disponibilità per una settimana consecutiva, da venerdì a domenica inclusi, con orario 14:30 - 22:00. Questo, fuori dal periodo di stage, che eventualmente comincerebbe a giugno (oltretutto, mi hanno rifilato tutti turni serali consecutivi). Non saprei nemmeno se interpretarla come un periodo di prova (non dovrebbe, visto che lo stage presuppone che io vada lì per imparare e non per arrivare già "formata") o semplicemente come un periodo di prestazione occasionale "extra" rispetto allo stage (dovuto al fatto che in questa settimana è previsto un tour per degli ospiti americani). In ogni caso, pur trattandosi di una sola settimana, per risultare come attività regolare e non "in nero", immagino che anche questo periodo dovrebbe essere in qualche modo formalizzato, per ragioni di previdenza, obblighi fiscali e tutto ciò che rientra nel merito. Voglio sperare che, oltre alle condizioni discrezionali alle quali mi propongono il tirocinio, non pretandano anche un periodo aggiuntivo, seppur breve, non regolare. In questo caso, quindi, che documenti dovrebbero produrre? Non dovrebbe esserci, quantomeno, un contratto di lavoro accessorio? Se sì, quanto dovrebbe essere retribuita la settimana lavorativa? Si applica il valore dei voucher per il n° di ore lavorative svolte oppure si applica una retribuzione forfettaria?
Grazie ancora per il Vs prezioso aiuto.
Laura Storella  In risposta a #21828

Lau Ra

8 anni, 7 mesi fa

Grazie mille RdS!In risposta a #21828

Redazione_RdS

8 anni, 7 mesi fa

Sì, esatto. Esistono delle soglie minime di rimborso spese (che trovi indicate nella nostra guida scaricabile qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza). Dopodiché in fatto di orario di norma ci si basa sul buon senso, che suggerisce di non far lavorare uno stagista di più di un normale lavoratore e men che mai di costringerlo a turni massacranti. Quello che non è proprio accettabile, e che va segnalato all'ente promotore come grave irregolarità è - appunto come nel tuo caso - arrivare a chiedere 56 ore settimanali. Davvero impensabile per uno stage, al netto di tutte le altre problematiche a cui abbiamo accennato. 

In risposta a #21818

Lau Ra

8 anni, 7 mesi fa

Spett.le Redazione RdS,
chiedo scusa se ritorno sull'argomento ma avrei bisogno di un'informazione.
In merito alla questione del monte ore lavorativo previsto nel tirocinio extracurriculare, dal momento questo non viene specificato dalla normativa regionale (anche se la mia Università ha indicato 30 h settimanali), vuol dire che, a fronte dello stesso corrispettivo di € 450 nel caso della Puglia, il soggetto ospitante può scegliere a sua discrezione l'ammontare delle h lavorative da richiedere al tirocinante (che comunque, non dovrebbe superare le 38/40 h settimanali). Chiedo conferma e Vi ringrazio anticipatamente.
Un caro saluto,
Laura  In risposta a #21786

Lau Ra

8 anni, 7 mesi fa



Dunque,
lo stage compariva tra le possibili offerte di tirocini extracurriculari sul
portale tirocini della mia Università. Nell'annuncio, oltre alla descrizione
dell'offerta formativa, era riportato il rimborso di € 450,00 ma non veniva
specificato il dettaglio delle ore lavorative. Così ho contattato l'Università
per chiedere informazioni, e mi hanno detto che il monte ore lavorativo
richiesto dai tirocini extracurriculari deve essere di 30 h a settimana. Al
colloquio, mi viene comunicato che l'orario richiesto è di 8 h al giorno per 7
giorni (del resto, saremmo solo 2 receptionist quindi nessuna potrebbe
permettersi il giorno libero). Mi sono lasciata attirare dalla descrizione
dell'offerta formativa che prevede, oltre ai classici compiti relativi all'accoglienza,
anche una formazione sull'attività di back-office relativo alle OTA e sulle
procedure di revenue management. Inoltre, si tratta di un 4 stelle che
predilige un certo tipo di clientela internazionale e facoltosa, quindi ho
pensato che potrebbe avere un certo peso come esperienza sul CV. Onestamente,
se non fosse stato per questo, non l'avrei nemmeno presa in considerazione. A
questo, come dicevo, si aggiunge il comportamento negligente dell'Università.
Comunque, neanche a dirlo, proprio oggi ho saputo di un'offerta per
receptionist presso un B&B nel mio paese: in questo caso si tratterebbe di
un contratto a tempo determinato, quindi immagino che il trattamento economico
sia decisamente diverso. Di sicuro sono due realtà differenti, sia a livello di
procedure di lavoro sia come prestigio, e questo mi rende ancora più combattuta
nel prendere una decisione. Proverò comunque a candidarmi per il B&B e
valuterò l'offerta migliore.



In risposta a #21786

Redazione_RdS

8 anni, 7 mesi fa

Cara Laura,
certo che se l'università, ovvero l'ente promotore che deve vigilare sul corretto svolgimento dello stage, dice di lavarsene le mani siamo a cavallo... E poi, vogliamo essere sicuri di aver capito bene: dopo la laurea ti è stato offerto dalla tua università un tirocinio per otto ore al giorno per sette giorni consecutivi, come receptionist senza mai un giorno di riposo? A 450 euro? Se le cose stanno davvero così Laura, perdonaci la franchezza, ma non crediamo ci sia molto da ragionarci su. Meglio guardare da qualche altra parte.

Ma andiamo per gradi. Innanzi tutto ti postiamo la nostra Guida Best stage 2015, che raccoglie tutti i dati e la normativa: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza sul mondo dello stage in Italia. Dopodiché potresti indicarci dov'è che il regolamento regionale dice che il limite orario sia di 30 ore per un rimborso di 450 euro? Se fosse così, allora certo che deve essere rispettato e dovrebbe essere proprio l'ente promotore a accertarsi che le condizioni di stage fossero legali. Pur non essendoci normative specifiche sugli orari, quel che è sicuro è che non è accettabile uno stage che preveda un tale carico di ore lavorative. Uno stagista dovrebbe attenersi alle regole aziendali e lavorare massimo 38/40 ore a settimana. Chiedergliene di più non è il massimo, ma se poi le ore diventano 56, diventa davvero inammissibile.

Visto l'atteggiamento del tuo ente promotore, hai a disposizione delle azioni più radicali, come rivolgerti alla direzione territoriale del lavoro della tua città esponendo il tuo caso o addirittura a un legale. Sta a te valutare l'opportunità di procedere in questo modo ancora prima di iniziare uno stage. Forse sarebbe il caso di farci un pensierino se non altro per segnalare le modalità operative di questa azienda.

Quanto a te, hai pensato alla possibilità di cercare qualcosa di più di un semplice tirocinio come receptionist? Siamo sicuri che ci sia bisogno di formazione per questo lavoro? Se non sei alle strette e hai la possibilità di continuare a cercare, noi ti consiglieremmo di farlo.
Torna a raccontarci com'è andata a finire la tua storia se ti va e un caro saluto

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