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tirocinio formativo e mobbing

8 anni, 9 mesi fa di gtjoy

ADDETTA VENDITEstagetirocinio

Salve mi Chiamo Flavia, ho 25 anni e sto eseguendo da 5 mesi e finendo finalmente, uno stage presso un negozio d'abbigliamento dove vige la regola del fatidico pezzo singolo DA NON FARE e rompere le scatole alla gente x far comprare piu roba possibile. Sin da quando ho svolto le pratiche per eseguire lo stage, il mio tutor si è mostrato gentile e interessato.

Ho avuto già un campanello d'allarme sin dal primissimo giorno lavorativo, non potrò mai dimenticare questa frase: " non ce la farai mai" detta dal mio tutor perchè stavo cercando di capire come dovevo piegare una maglia in esposizione.

Un altro campanello d'allarme l ho notato con due mie colleghe che, quando erano in turno con me all'apertura mi facevano fare le pulizie negozio e la sistemazione solo a me perchè loro si dovevano seguire le vendite.
All'inizio pensavo fosse normale, loro hanno esperienza di vendita io no devo imparare...ma nn è facendo le pulizie che devo imparare. Il capo area son dal primo momento mi ha detto che a lui interessa il fatto che mi devo mettere in gioco nella vendita, per testare ciò che imparo e per far si che lo stage abbia un riscontro positivo. Ho detto questo al mio tutor, ho parlato con lei e ho detto che nn mi viene data la possibilità di fare le vendite..mi ha risposto semplicemente che io non sono in grado di fare le vendite come le fanno loro. A questo punto, ho deciso di imparare e quando venivano i clienti io mi mettevo in gioco, con una serie di difficoltà assurde... era diventata veramente una situazione insostenibile...mi rubavano le vendite, si intromettevano fra me e il cliente, attribuivano le loro vendite più basse alla mia griglia vendita per non farmi salire di upt. Il capoarea è venuto nel mese di novembre e ha detto davanti alle mie colleghe che sono migliorata e che dovevo continuare così. Da quel momento in poi si è scatenato l inferno, mi mandano a fare le cose a destra e sinistra, fare il magazzino ecc. Hanno avuto lo store manager e la vice un atteggiamento scontroso, inutile e assurdo nei miei confronti. Talvolta anche denigrante per il fatto che ho un accento siciliano e non sono di Milano.
Adesso sono a casa dopo l ennesima giornata in cui sono stanca e che mi si viene detto che se il punto vendita va male la colpa è la mia, come se devo fare solo io le cose lì dentro. mi si viene detto che non sò sistemare il magazzino, invece l ho fatto con le mie colleghe e anche sola e mi son beccata febbre , raffreddori ecc anche perchè si lavora davvero nelle macerie e nella sporcizia. Avrei voluto documentare e registrare tutto e non si possono tenere i cellulari in negozio, non so se vado contro qualche sanzione se lo faccio, ma è l unico modo che avrei per dimostrare che mi viene fatto un raggiro psicologico per fare in modo che l'azienda non mi assuma e per far in modo che io agli occhi del capo area sia stata una che non ha fatto nulla lì dentro.

Detto ciò, questa settimana incontrerò il capo area e mi dirà lui che ne sarò del mio lavoro dopo la chiusura stage del 12 marzo. La cosa denigrante è che io sono venuta a Milano per lavorare, non per farmi prendere in giro, ho accettato lo stage come esperienza lavorativa, ho lavorato e ho imparato...del fatto che non so fare nulla non sono d'accordo, l'unica cosa che non so fare sicuramente è fare la ruffiana.

Vi ho scritto semplicemte per uno sfogo, ho pensato che potesse essere una forma di mobbing perchè ormai avviene tutti i giorni...ma non ne ero certa. Non so se sia denunciabile perchp non ho prove concrete se non del fatto che sn sempre nervosa, ho l affanno e mi sento davvero triste e demotivata.

un saluto a tutti,

Flavia

Redazione_RdS

8 anni, 9 mesi fa

ADDETTA VENDITEstagetirocinio

Cara Flavia,

lo scopo di un tirocinio è fondamentalmente la formazione di un giovane prima del suo ingresso nel mercato del lavoro. Da parte sua l'azienda ha l'occasione in questa fase di conoscere una nuova risorsa, "testarla" sul campo, e eventualmente offrirle un contratto di lavoro. Questa è la teoria. Nella pratica, come sappiamo, si sprecano i casi di abuso e di aziende più o meno scaltre che invece di svolgere il proprio compito formativo, utilizzano stagisti trattandoli come lavoratori a tutti gli effetti ma ripagandoli con un minimo rimborso spese invece che con uno stipendio più sostanzioso. E senza nessuna tutela contrattuale, si intende. Questa premessa è importante per fare chiarezza sui tantissimi casi che voi lettori ci documentate di uso distorto dello stage nell'ambito del commercio, spesso in negozi di abbigliamento e nella grande distribuzione. In un contesto come quello delle vendite è infatti molto discutibile che sia necessario prendere stagisti che imparino per mesi e mesi a fare i commessi. Molto più sensato, e onesto, sarebbe assumere del personale verificandone le capacità con un normale periodo di prova che qualunque contratto di lavoro può prevedere. Quindi, in primis, c'è da chiedersi quanto valga la pena stringere i denti e resistere in circostanze in cui già in partenza il comportamento dell'azienda appare scorretto e non lascia presagire niente di buono per il futuro. Uno stage, tienilo presente, si può interrompere sempre e senza preavviso.

Premesso questo, è essenziale anche un altro aspetto, a cui tu fai cenno: denunciare. Se per esempio tra la tue mansioni quotidiane ci sono le pulizie, invece di vendere o relazionarti con i clienti, qualcosa chiaramente non va perché è del tutto assente la formazione. Il primo passo è allora rivolgersi all'ente promotore, quello che ha attivato il tuo stage. Sono loro a dover prendere provvedimenti perché spetta a loro vigilare sul corretto svolgimento del tuo stage (e del tuo progetto formativo, ammesso che ci sia). Il passo successivo, e anche più impegnativo perché più ufficiale, è rivolgersi alle direzioni territoriali del lavoro della tua zona per richiedere un'indagine sul caso. E, infine, c'è sempre l'opzione di passare per le vie legali, quindi contattare un avvocato e fare causa per mobbing (naturalmente starà al giudice stabilire se davvero ne esistono i termini). Valuta tu quale di queste ti sembra l'opzione migliore e più fattibile. E se proprio ti interessa restare nel negozio, puoi sempre provare a parlare con il capo area a tu per tu per cercare di chiarire la tua posizione.

Ti giriamo anche una serie di link che possono tornarti utili. Qui la nostra guida Best stage sulla normativa applicabile ai tirocini: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza.

Qui invece un nostro articolo sugli stage nell'abbigliamento: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/stagisti-da-zara.

Speriamo di esserti stati utili. Torna a raccontarci com'è andata a finire se ne hai voglia.
Un caro saluto

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