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"violenza" da stage

9 anni fa di silvanaschiattarella

sono silvana, e questo è la VIOLENZA, il SOPRUSO, l'ABUSO subito:
rappresento un'azienda seria e sana. il 95% del personale in forza sono giovani donne mogli e madri, a cui mai è stato negato alcun diritto. Ed in più di 10 anni di attività mai una vertenza, nessun verbale di irregolarità etc etc.

un giudice condanna la mia azienda alla reintegra del posto di lavoro di una STAGISTA (+ tutto il resto...per un totale , secondo controparte, che ammonta a circa € 50.000,00 +contributi), applicando legge fornero perchè incinta all'epoca e licenziata verbalmente (esiste mod. unilav interruzione stage sottoscritto).
vorrei mandarvi copia della sentenza, perchè di questa storia se ne sentirà parlare.
vorrei chiedervi di contattarmi, se è possibile da voi ricevere aiuto ed anche molto urgentemente via email personale.

mi domando...le aziende ospitanti devono richiedere un certificato di assenza di gravidanza allo scadere dello stage???

mi domando...sarà il caso di avvisare tutte le stagiste d'Italia circa la procedura da attuare per incassare 50.000,00 euro per 8 mesi di stage???????

mi domando.....ma quale Legge esiste e chi la deve applicare, con quale criterio??????

Redazione_RdS

8 anni, 12 mesi fa

cause di lavoromaternità

Gentile Silvana,

questo spazio è aperto a tutti, e ci piace pensare che sia libero dai pregiudizi e adatto a discussioni approfondite. Quel che capiamo dal suo post è che lei è titolare di un'azienda sana, con dipendenti sereni, rispettati, che rispetta le normative e che fino a poco tempo fa non si era mai trovata in conflitto con nessuno, tantomeno portata in giudizio in Tribunale.

Intuiamo che in azienda abbiate a un certo punto accolto una stagista, e che questa stagista sia rimasta incinta durante il percorso di stage - o che lo fosse già prima?

Intuiamo anche che lo stage si sia concluso dopo 8 mesi (era questa la durata prevista? Oppure il tirocinio è stato concluso anticipatamente?) senza sfociare in un'assunzione, e che la stagista se la sia presa, attribuendo la mancata assunzione al suo stato di gravidanza.

Intuiamo che la ragazza abbia deciso di farvi causa, e che la prima sentenza le abbia dato ragione, sanzionandovi pesantemente: 50mila euro di arretrati + (capiamo bene?) anche la assunzione a tempo indeterminato di questa ragazza.

Certamente come Repubblica degli Stagisti saremmo interessati a poter leggere questa sentenza, e dedicare ad essa un articolo. Non possiamo ovviamente nemmeno intuire, prima di aver letto le carte, quale sia la situazione e quale verità abbia visto il giudice per emettere la sua sentenza; sappiamo inoltre che i gradi di giudizio sono tre, e immaginiamo che, considerando il primo grado non equo, voi abbiate fatto ricorso contro la sentenza.

Se vorrà condividere con noi la documentazione relativa al vostro caso, noi siamo a disposizione per un approfondimento. Si tratta, ovviamente, di una materia estremamente delicata, lo sappiamo tutti. Nessuno può negare infatti che le giovani donne in gravidanza, o neomamme, in generale rischino molto più delle altre di essere emarginate dal mondo del lavoro, e "rigettate" dalle aziende. Ma ciò non vuol dire, ovviamente, che un'azienda debba assumere al termine dello stage tutte le stagiste eventualmente rimaste incinte durante il percorso formativo, pena una sentenza giudiziaria.

Di più non ci sentiamo di dire. Signora Silvana, se vuole inviarci la documentazione relativa al vostro caso, ci trova a questo indirizzo email: redazione [chiocciola] repubblicadeglistagisti.it

Un cordiale saluto.

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