Tirocinio - lasciare o restare?
9 anni, 1 mese fa di Nicole Zampieri
Contattai questa azienda ad inizio maggio e subito dopo mi venne richiesto un colloquio. Ci andai e il sig. B mi propose di fare un mese di segreteria per conoscere l'azienda ed il suo funzionamento, terminato il quale avrei iniziato ad imparare il mio vero lavoro a contatto con l'estero.
Al centro per l'impiego infatti, avevano specificato di volere una ragazza che conoscesse le lingue straniere per poter comunicare con l'estero.
Al colloquio non solo specificai di aver studiato 4 lingue ma anche di aver studiato commercio inglese è un po' di commercio tedesco.
Detto questo tutto sembrava andare per il meglio, ci lasciammo con un "le sapremo dire entro venerdì". Il venerdì mi contattarono e chiesero un altro colloquio. Ci andai e stavolta parlai con la signora L, moglie del sig. B, la quale confermó che avevo tutti i requisiti per lavorare. La settimana dopo andai all'ufficio di collocamento per firmare il contratto di tirocinio. Peccato che nel contratto fosse menzionato solo segreteria e vari incarichi di contabilità, senza quanto accordato nel colloquio. Pensavo fosse giusto così è quella dicitura comprendesse anche il mio incarico.
Iniziai così a lavorare l'8 giugno, ma sin da subito notai poca disponibilità nei miei confronti della mia tutor, una terza persona, la signora M, che si dimostrò da subito esigente e precisa ma allo stesso tempo indisposta ad insegnarmi e seguirmi, inoltre non capitava poche volte che addirittura sbuffasse quando le parlavo, come se la disturbassi. Passai così le prime due settimane guardando il muro o sfogliando cataloghi trovati in ufficio, con pure l'afa dell'estate perché i condizionatori erano guasti. L'unico mio compito era il centralino, rispondere al telefono e trasferire chiamate. Nel frattempo in ogni caso mi veniva richiesto di pulire il bagno o il tavolo dell'accoglienza clienti, visto che al momento erano sprovvisti di una ditta di pulizie che se ne occupasse.
Nei momenti in cui non avevo nulla da fare, andavo dalla signora M e le chiedevo se poteva darmi dei compiti. Ricevevo ogni volta la stessa risposta "Nicole non ho tempo per seguirti, sono piena di lavoro. Aspetta che la situazione cambi e poi facciamo tutto". Così tornavo alla mia postazione a guardare cataloghi. L'inizio della terza settimana mi spiegarono fatture e documenti di trasporto, cose che sapevo già dalla scuola, avendo fatto ragioneria. Mi diedero da controllare un anno di fatture e dovevo chiedere i documenti di trasporto dove mancavano. Ci misi circa due giorni e quando terminai chiesi altro lavoro ma mi venne detto "hai fatto tanto, riposati" sicché rimasi il resto della settimana senza fare nulla.
Il primo mese passò così, nel frattempo continuavo a sentire i colleghi del mio stesso ufficio gridarsi contro e sparlare malissimo dei propri dipendenti, con i quali poi ridevano e scherzavano 2 minuti dopo, per poi infine ripugnalarli alle spalle quando uscivano. La stessa signora M, quando avevo al telefono persone che le volevano parlare per necessità della ditta, si infuriava con me dicendomi di non passarle tutto il mondo perché stranamente tutti volevano sempre e solo lei, e non riusciva a lavorare perché io le passavo le telefonate. Come centralinista cosa dovevo fare? Alla fin fine ho imparato a mentire e dire che è sempre in riunione, con le conseguenze che avrà, ma che non mi influenzano. Col tempo ne ho sentite di tutti i tipi, ed alcune davvero cattive. Raccontavo tutto al mio ragazzo ed ai parenti, i quali però non mi credevano. Continuavo a star male perché mi sentivo ignorata, usata e demoralizzata. Infine ho deciso di prendere una registrazione audio come prova ed infine ottenni la loro credibilità. Non inventavo storie, era tutto vero ed io chiedevo di lavorare ma la mia tutor non mi poteva/voleva seguire.
Cancellai infine le registrazioni per rispetto della privacy, avevo raggiunto il mio obiettivo.
Il secondo mese lo cominciai come al solito, facendo niente ed imparando niente. Il giorno 8 luglio mi venne assegnato un indirizzo email e mi dissero di archiviare tutte le fatture che vi arrivavano con i rispettivi documenti di trasporto. Pensavo finalmente mi avrebbero fatto lavorare, ma mi sbagliavo di nuovo, avevo solo un secondo misero incarico oltre al centralino, e mi diedero pure da occuparmi dell'accoglienza al front-office. Peccato però che le uniche persone ad entrare la dentro sono sempre le stesse ed oltre ad un saluto ed offrire il caffè non ho altro da fare.
La settimana seguente mi diedero da "svuotare" un ufficio da tutti i faldoni dell'azienda. A causa di non so quali motivi, la ditta ha dovuto cambiare nome e tutti i documenti col vecchio nome dovevano essere archiviati in un altro stabile, quindi dovevo svuotare interi armadi di faldoni e spostarli su un pancale in giardino. Terminai l'ufficio in una settimana, sperando di non doverne fare altri perché mi aspettavo altro al secondo mese di tirocinio, tipo che mi insegnassero qualcosa. Inoltre non c'erano le migliori condizioni, non c'era l'aria condizionata e c'erano 40 gradi al piano terra. Purtroppo mi diedero un altro ufficio ed uno sgabuzzino da ripulire, stavolta al piano superiore, dove faceva ancora più caldo. Inoltre stavolta dovevo tenere solo i faldoni più recenti del 2004 e gli altri dovevo prenderli uno alla volta e strappate tutto quanto c'era dentro e recuperare i raccoglitori. Ci misi due giorni a trasportare tutto al piano di sotto, 2 o 3 raccoglitori alla volta. Ed una settimana intera per strappare i documenti vecchi e cestinarli, con tanto di vesciche alle mani.
Terminai così luglio, l'ultima settimana la trascorsi senza far nulla. Pensavo solo una cosa, ad agosto sono in ferie, quando torno mi insegneranno qualcosa..
Iniziavo le ferie il 3 di agosto ed avevo programmato di tornare dai miei genitori per il compleanno di mio padre il 5. Mi chiesero se ero nei paraggi il 5 agosto perché arrivavano dei clienti importanti dalla Germania. Dissi di no, mettendo la famiglia davanti al lavoro, e non me ne pentirò mai.
Tornai quindi il 31 di agosto, ma anche stavolta per più di una settimana non imparai nulla. La signora M non poteva ancora seguirmi.
Arrivò il 9 settembre è ancora non avevano compilato il registro del tirocinio, la parte con le ore e le mie firme le compilavo giorno per giorno, la descrizione di cosa facevo nella giornata era sempre vuota. La signora M fece difficoltà a compilare tutti i giorni di lavoro fino a quella data perché effettivamente avevo fatto davvero poco. Scrisse quasi sempre la stessa cosa "centralino e segreteria", anticipando di qualche settimana quelle poche date in cui mi insegnarono qualcosa per non lasciare il buco dell'inizio.
Lasciai fare ma il 10 settembre andai al controllo tirocinio al centro per l'impiego e spiegai loro tutto quando ho già scritto, rimasero inorriditi di come si sono comportati nei miei confronti e nei loro, perché insistevano tanto ad avere una ragazza con conoscenze linguistiche per poi non farmi dire una parola nemmeno in inglese. Raccontai delle mattine a piangere per come mi sentivo, e delle volte che piangevo di nascosto a lavoro per come mi trattavano, mi sentivo presa in giro, ma non sapevo cosa e come fare. Rimasi d'accordo che avrei cercato altro e nel frattempo avrei continuato finché ci sarei riuscita.
Qualche giorno dopo il signor B mi rimproverò urlandomi perché non avevo fatto un ordine, peccato che nessuno mi aveva spiegato come si faceva e quindi non potevo farlo. La signora M mi prese di nascosto e mi portò nel suo ufficio per spiegarmi come fare all'ultimo secondo ma lui se ne accorse, ci riprese e gridó ad entrambe. Infine se ne occuparono loro.
La settimana seguente la signora L mi insegnò a cancellare gli ordini dal database del pc. Un pomeriggio lo trascorsi così, dal giorno dopo di nuovo nulla da fare, se non le solite cose.
E così siamo arrivati alla scorsa settimana, continuando a far nulla, ma stavolta la vivo con una psicologia diversa. Passo le giornate al cellulare, fregandomene se mi vedono. Non ho più stimolo a lavorare, ad impegnarmi, a far qualsiasi cosa. Questo tirocinio per me è morto, continuo a frequentarlo solo per prendere quei 500€ mensili, ma ne vale la pena star male così per 500€? Quel che devo fare lo faccio lo stesso ma sto arrivando al limite, sia fisicamente che moralmente.
La scorsa settimana infine il signor B mi ha assegnato il compito di trovare su internet clienti e fornitori all'estero. Mi sono informata e sono giunta alla conclusione che non me ne posso occupare io in quanto non ho le conoscenze di marketing adatte ed inoltre, l'azienda non ha nemmeno un sito internet a cui i potenziali clienti e fornitori possano fare riferimento.
Questa settimana mi han trovata alcune volte al cellulare e la signora M mi ha ripresa dicendomi "c'è tanto lavoro da fare, non stare al telefono e lavora piuttosto" parla proprio lei che il suo lavoro con me non lo ha nemmeno cominciato? Da che pulpito! D'altronde non mi interessa più nulla, non mi sento nel torto, non posso dire di trovarmi nella ragione perché avrei potuto puntarmi ed insistere di più, ma ormai non ho alcun interesse.
L'unica cosa bella è quando passa un tecnico per qualche manutenzione e questi sono i momenti più belli, in cui sono a contatto con gente umana che mi parlava.
In ufficio non si parla mai, non c'è dialogo né comunicazione.
Oggi é passato un tecnico per riparare delle stampanti, la signora M si è intromessa nel suo lavoro per lo smaltimento delle cartucce, e la signora L la ha rimproverata gridandole "se ne occupa Nicole, torna di la" e la spingeva via nel suo ufficio. Il tecnico mi guardo ad occhi spalancati. Quando lo stavo accompagnando alla seconda stampante da riparare ed eravamo soli mi chiede se si comportano sempre così. Gli risposi di si e che purtroppo non riesco più a sopportare questa situazione. Mi rispose con un "ci credo" rassegnato. La stessa cosa successe alcuni giorni fa quando passò in corriere a ritirare dei materiali e la signora M gli rispose male trattandolo letteralmente di merda. Egli ridendo mi disse "è un po' nervosa o è così di natura?" Fece ridere anche me.
Ricapitolando..
L'ambiente interno è troppo freddo e calcolatore, i colleghi sono irrispettosi gli uni per gli altri, tutti pensano al proprio fine e pure l'ufficio è un continuo lamentarsi. Non ho alcun legame, se non solo forse con qualcuno dell'officina che ogni tanto, quando eravamo soli mi chiedeva se stavo bene, probabilmente perché mi vedeva strana.
A casa chiunque mi dice di scappare e lasciarli bollire nel loro brodo, mia madre mi dice di smettere di star male perché non ne vale la pena. Eppure per me è difficile perché sono persona che non demorde, testarda, che da sempre un'altra possibilità a chiunque e le prova tutte, ma sto arrivando pure io al limite e sto pensando di chiudere tutto, già da domani mattina se fosse possibile.
Stavo pure cadendo in una specie di aratro senza accorgermene, mi stavo chiudendo sempre di più in me stessa, non parlavo più, mangiavo sempre di meno e piangevo sempre di più. Quando me lo dissero non ci credevo ma poi, facendo il punto della situazione, ho realizzato che era la verità e se non avessi cambiato qualcosa avrei rischiato pure la depressione.
Per bisogno di sfogo e compagnia, oltre che di comunicazione, ho iniziato a fare pallavolo, sto conoscendo delle bimbe fantastiche della mia stessa fascia di età. Mi hanno subito accolta e messa a mio agio. Ritengo che stare con loro mi stia aiutando, anche se ho iniziato solo una settimana fa, mi sento già meglio e più sollevata.. Mi sento meno sola e di ciò gliene sono grata.
Spero di trovare una soluzione al più presto. Spero di trovare un posto in cui possa stare bene.
Cosa fareste voi al posto mio? Consigliatemi.
Redazione_RdS
9 anni, 1 mese fa
Il fatto che dietro ci sia Garanzia giovani è ancora peggio perché questo programma dovrebbe garantire stage di qualità. Cerca di fare il possibile per far valere le tue ragioni con il centro per l'impiego, è un tuo diritto essere assistita dall'ente promotore che ha il compito di vigilare sul buon esito del tuo stage. Anche se purtroppo non ti spetta nessuna priorità...
Nicole Zampieri
9 anni, 1 mese fa
Volevo aggiungere un'altra cosa.. Se terminassi ora il tirocinio, potrei ancora approfittare dei tirocini per le fascie di età 18-25 anni, compiendo 26 anni a dicembre o mi trovo già fuori età?
Questa sarebbe la ragione principale che mi spingerebbe a lasciar tutto e ritentare, anche se quei 500€ mi sono praticamente indispensabili a casa di spese e affitti vari.
Nicole Zampieri
9 anni, 1 mese fa
La ringrazio per la risposta è mi dispiace davvero molto che ci siano molti ragazzi nella mia stessa situazione.
Come ha esattamente detto il tirocinio ha fine formativo, ma non sento davvero di aver imparato qualcosa che mi possa essere utile altrove, se non solo a rispondere al telefono. Ogni altra cosa che posso aver assimilato penso sia limitata agli usi della ditta in cui mi trovo.
Per quanto riguarda il centro per l'impiego, e garanzia giovani, non penso stiano lavorando attivamente al mio caso. Dal 10 di settembre, data dell'ultimo incontro, a circa una settimana fa, non sono riusciti a trovare 5 minuti di tempo per telefonare al mio datore di lavoro e spiegare la mia situazione, per sollecitarlo.
Vorrei quindi farvi una domanda, se interrompessi il tirocinio corrente, avrei qualche priorità rispetto alle altre persone in lista al centro per l'impiego e dovranno per qualche legge seguirmi ed assistermi di più? Da quando mi è stato riferito, personalmente dalla mia responsabile del centro, che non ha avuto tempo per una telefonata di 5 minuti, ho iniziato a pensare di essere stata abbandonata anche da loro.
Redazione_RdS
9 anni, 1 mese fa
Cara Nicole,
innanzi tutto una rassicurazione: di racconti come il tuo ne arrivano tanti in redazione. Ragazzi pieni di entusiasmo e voglia di mettersi alla prova che una volta iniziato il tirocinio vengono relegati a far nulla o poco più senza la possibilità di imparare. Insomma, non sei sola in questa disavventura. E' normale anche che sopraggiunga una certa frustrazione, che ci si senta presi in giro e soprattutto sminuiti.
E' bene ricordare che l'obiettivo principe di ogni tirocinio è la formazione, e che dovrebbe esserci un progetto - con mansioni e competenze da acquisire - dietro il tuo inserimento come stagista nell'azienda. Ti potrà essere utile in questo senso consultare la nostra guida sui tirocini qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza.
Da quello che dici sembrerebbe però che il tirocinio stia volgendo verso il termine e - soprattutto - che il tuo centro per l'impiego sia disposto a darti una mano nella ricerca di altro (anche se non è chiaro se stia svolgendo il suo compito, che è interpellare per esempio il tuo tutor aziendale richiamandolo ai doveri che gli spettano: ovvero formarti). Perché allora non rivolgerti a loro, chiedendo l'interruzione anzitempo di questo tirocinio che non ti sta apportando quello che speravi, e mettendoti alla ricerca di qualcosa di meglio?
Ti toccherà rinunciare ai 500 euro di rimborso, ma se questo significa recuperare il proprio benessere psicologico, forse ne sarà valsa la pena. Il tuo ente promotore - il centro per l'impiego - che per legge è tenuto a vigilare sulla correttezza del tirocinio attivato, viste le condizioni in cui ti sei trovata in questo stage, dovrà darti una mano in questo senso.
Un caro saluto
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