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troppa esperienza o troppa poca esperienza questo è il problema

9 anni, 2 mesi fa di milady_10

Dopo una certa età scadiamo, io non mi sento scaduta però, pare che a 30 anni sei troppo grande per uno stage e troppo poco formata per un lavoro.
Ho svolto per 18 mesi il praticantato come consulente del lavoro, non sto qui a dire che grandi insegnamenti posso aver ricevuto in questo tempo...terminato, mi sono messa a cercare qualcosa (in attesa di fare l'esame di Stato....altro terno a lotto), poca esperienza per la maggior parte degli annunci, così focalizzo la mia ricerca sugli stage, ok sarà precario, ok sarai sottopagata, va bene, sono disposta...ma notiziona non posso fare nessuno stage in quanto l'aver svolto il praticantato è di ostacolo, devo avere zero esperienza. Come se in questi 18 mesi chissà che grande esperienza abbia fatto (chi è stato o è praticante sa cosa intendo). Quindi in pratica per gli impieghi normali sono acerba, poca esperienza, la sola pratica non vale; per gli stage non vado bene perchè non ho zero esperienza.
ASSURDO....in questo modo non si è MAI ABBASTANZA per nulla....

Redazione_RdS

9 anni, 2 mesi fa

Cara Milady,

quella di cui ci parli è una delle principali distorsioni del mercato del lavoro italiano, che spesso penalizza chi troppo specializzato. E che non dà modo a chi, come te, si trova in una posizione di mezzo - non abbastanza formato per il mondo del lavoro ma sì troppo per essere inquadrato come stagista - di farsi largo e trovare il proprio posto nel mondo (lavorativo, si intende).

Ci sentiamo di tranquillizzarti nel senso che spesso si tratti di fasi temporanee, specie nella tua fascia d'età. Il primo suggerimento è quello di non desistere nella ricerca di un impiego o di un tirocinio. Questo mai, perché in genere gli sforzi a lungo andare premiano, nel lavoro come in tutti i campi. I momenti di sconforto arrivano, e sono normali, ma l'importante è mantenere la determinazione nel cercare di superarli e riprendere da dove si era rimasti.

Poco tempo fa intervistammo una professoressa statunitense che si occupa di recruiting. In questo articolo che ti proponiamo c'è in parte una tirata d'orecchie ai giovani italiani, considerati a volte un po' impreparati al mondo del lavoro. Ma c'è soprattutto la presa d'atto del fatto che non sono affatto loro le colpe di un meccanismo così malandato come quello delle assunzioni in Italia ma, per dirla con una parola un po' abusata, del "sistema" che li circonda, che non li sa apprezzare, valorizzare e soprattutto guidare.

Magari leggerlo potrà esserti d'aiuto: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/intervista-michele-favorie.

Un caro saluto

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