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Stage Confartigianato: che miseria!

9 anni, 10 mesi fa di mozartina

ciao ragazzi! tempo fa ho risposto ad un annuncio pubblicato dalla Confartigianato (ente di formazione che organizza corsi di qualunque genere x aziende o singoli,) della provincia in cui vivo. Cercavano una stagista laureata in materie umanistiche.
Ho sostenuto un colloquio davanti a 5 persone che mi hanno posto le domande più svariate, mi hanno presentato tutte le mansioni che avrei dovuto ricoprire,quasi tutte cose che...avevo già fatto in passato nel corso di altri lavori!! (cosa che ho fatto presente e che comunque era già stata notata da loro in precedenza, nel mio cv).
Mi è stato chiesto di dare la disponibilità ad eventuali trasferte nella provincia (spese a carico mio) e ad orari di lavoro extra, il tutto per un periodo di 6 mesi(quando in realtà per le mansioni richieste basterebbero 3 settimane.....) aggiungendo un "non ti preoccupare: c'è il rimborso spese!" che ammonta a.....400 euro!!!

E allora io mi chiedo....come può un ente come il loro farsi pagare un corso di formazione min. 40 euro all'ora e offrirne solo 400 ad uno stagista?
E con 400 mensili è dura sostenere le spese del treno più autobus (per raggiungere il posto), pranzo, benzina nel caso in cui avessi dovuto spostarmi....E per fortuna che vivo dai miei!
Conclusione: io penso davvero che questa moda dello stage stia davvero prendendo una brutta piega: lo stage dovrebbe essere un incentivo per il lavoratore, non una condanna!

Batacchi

9 anni, 9 mesi fa

Non fa curriculum ciò che fai ma, piuttosto, ciò che scegli di inserire sul curriculum, soprattutto ciò che inserisci perchè hai imparato qualcosa, ti è piaciuto oppure perchè tutto sommato la ritieni un'esperienza valida nel bene e nel male. Per farti un esempio, io ho svolto uno stage DA CANI, con un'impresa fallimentare, con disordine, sotto organico, pagamenti in ritardo, pianificazione inesistente, management che neanche sapeva usare il pacchetto Office e ufficiali giudiziari che erano di casa. Eppure è stata un'esperienza valida per capire cosa NON fare. I cattivi esempi possono insegnare molto. E volente o nolente con quella che tu chiami "trappola" dovrai farci i conti. Ma questo già lo sai.

Poi, secondo me non dovresti impostare il CV come un listone di cose fatte ma modificarlo (anche molto) in base a chi lo mandi. Potresti anche valutare la possibilità di non inserire alcune esperienze perchè ritieni che non siano utili. Nel curriculum, come già avevo scritto da un'altra parte, si dovrebbe scrivere la verità, ma non tutta la verità. Anche perchè, in termini di spazio, due pagine sono pur sempre due pagine... con tutta la capacità di sintesi che si vuole.

No, Batacchi si riferisce a Loris Batacchi. Cerca su Youtube.

Saluti.

mozartina

9 anni, 9 mesi fa

valutare se un'esperienza faccia o meno curriculum significa ricadere nella stessa trappola delle aziende. La prima cosa che fanno è dire :"se lo fai,fa curriculum!!".Ed è così nel nel giro di 5 anni l'ingenuo che si basa sulla fatidica frase "fa curriculum" si trova al punto di partenza: senza una lira in tasca ma....con il cv pieno di stage sottopagati; il che è un'arma a doppio taglio, poichè oltre a non avere un contratto in mano si troverà a dover rispondere a domande imbarazzanti della serie "perchè hai fatto tutti questi stage?Perchè nessuno ti ha assunto?" E l'ingenuotto di turno come glielo spiega che erano tutti stage sottopagati e fini a se stessi?

>>Hai constatato che (soprav)vivere (mangiare, bere, dormire) ha un costo. Così come lavorare ha un costo (vestiario, computer personale, benzina, bus e treno).<<
Guarda io lavoro da quando avevo 16 anni, mi sono sempre pagata tutto da sola e sono riuscita a 22 anni ad ottenere la tanto agognata laurea...me n'ero già accorta da un bel pò che la vita costa e richiede sacrifici.

p.s.presumo tu sia il nickname di....un'azienda?

Batacchi

9 anni, 9 mesi fa

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Eh, capita. Sta a te accettare o meno.

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Ottimo perchè inseribili in curriculum.

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Ma anche no. Nelle aziende serie ci sono i rimborsi. Si compila un modulo, si firma e poi al ritorno si presentano gli scontrini. Le spese possono essere al più anticipate, altrimenti si prevede budget coperto da cash o carta di credito aziendale (quest'ultima non per uno stagista).

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Ma anche no. Nel progetto formativo dovrebbe essere previsto entrata e uscita dai locali aziendali. L'extra dipende da te, a seconda delle situazioni.

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Bassino ma in linea con il "mercato".

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Hai constatato che (soprav)vivere (mangiare, bere, dormire) ha un costo. Così come lavorare ha un costo (vestiario, computer personale, benzina, bus e treno).


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