Sfogo personale
10 anni, 5 mesi fa di brightfuture
Salve a tutti ragazzi,
mi sono laureato in giurisprudenza nella sessione di aprile 2014 all'università cattolica. La mia tesi è inerente al diritto industriale, in particolari modo alla tutela della nuove varietà vegetali (abito in Emilia, regione che fa dell'agroalimentare un suo punto di forza).
Un paio di settimane fa ho svolto un colloquio presso un'agenzia di assicurazioni di un paese di provincia e la settimana dopo sono stato richiamato: ero stato assunto.
Ora, inizialmente il titolare aveva parlato di un contratto di apprendistato poi la volta successiva mi è stato parlato di un tirocinio formativo "con ottime possibilità di proseguire il rapporto". La durata oscillava tra tre e sei mesi (mi è stato parlato di un presunto 3+3) con rimborso spese. Non mi è stato indicato né l'ammontare del rimborso né la possibilità di chiedere permessi per svolgere altri colloqui. Mi è stato solo detto che "dobbiamo restare sotto il tetto dei 4800€" (annui, semestrali? Non lo so).
Mi è stato fatto un elenco di cosa DEVO fare: 8 ore di ufficio (se va bene) e la possibilità di stare al lavoro fino a tardi. Niente ferie, niente malattia, studio di qualche polizza a casa, come se non ne avessi abbastanza di 11 ore di lavoro tra viaggio e soste.
Il bello: ho accettato. Ho detto sì quasi costretto dai miei famigliari nemmeno fosse un lavoro ben retribuito con possibilità concrete di carriera. Sono 3 giorni che non mangio, sto male a pensarci. Voi cosa fareste al mio posto? Il settore non mi attira particolarmente.
brightfuture
10 anni, 4 mesi fa
E come si può pretendere di stare bene senza una seppur minima certezza circa il futuro?
Lo confesso: ammiro il tuo ottimismo nonché il tuo punto di vista. Io sono circa 3 mesi che sono a casa e avrò svolto si e no tre-quattro colloqui tutti nel settore assicurativo che oltre ad essere popolato da squali è caratterizzato da un forte turnover...e soprattutto non è attinente alla "piega" che avevano preso i miei studi. Insomma, è come se non avessi ancora fatto nulla. Collaboro con una redazione sportiva, è vero, ma finisce lì.
Batacchi
10 anni, 4 mesi fa
Credo che non esista un metodo per trovare un lavoro vero, così come non è detto che si debba per forza passare nella macina degli stage.
In generale, credo che si debba aver voglia di studiare sempre, cioè aggiornarsi e arricchirsi. Ma non deve essere solo finalizzato al curriculum, intendo proprio per arricchimento personale che ti sarà utile. Magari non adesso ma in futuro.
Ancora, farsi un bel bagno di fatti e riconoscere gli errori commessi in passato in modo da non ripeterli. Niente autoassoluzione. Se fai così e diventi un po' più "brutale" con te stesso (senza abbattersi eh!), vedi un po' prima i pericoli e ti muovi più velocemente.
Poi guardarsi intorno sia sulla carta stampata sia su google. In quest'ultimo di fonti ne trovi a tonnellate sia per corsi di aggiornamento sia per offerte di lavoro. Credo che sia molto importante capire anche dove andrà a parare il settore (almeno a naso). Puntare su un settore economico (o merceologico) in evidente decadenza è un po' da fessi, ad esempio.
Poi domandarsi sempre, e dico sempre, cosa ci piace o interessa. In genere, per trovare la risposta ragiono per negazione: cosa NON mi piace fare, anzi detesto. Così ho la mente più sgombra.
Da non sottovalutare gli hobbies, magari coltivati a livello avanzato. C'è sempre del lavoro in mezzo che potrebbe aprire molte strade, anche come consulente.
Sfruttare le conoscenze e amicizie. Non intendo la raccomandazione quanto piuttosto la condivisione di passioni e capacità con amici e conoscenti. Se una cosa ci piace, porta soldi (si spera) e possiamo farla benissimo in due, perchè no?
In sintesi: essere curiosi, migliorarsi e soprattutto evitare come la peste di fare l'errore di guardare troppo i fallimenti o i successi altrui. Quelle sono le LORO vite, non la tua. Conta la TUA soddisfazione.
Alla fine, quello che ho descritto non è nè una lista di cose da fare nè un metodo. Forse è un "approccio alle cose". Ognuno ha il suo, l'importante è stare bene e cercare di stare meglio. Sempre.
PS: se non erro il numero massimo degli stagisti è stabilito per legge. Non ricordo il criterio ma lo trovi facilmente in rete.
brightfuture
10 anni, 5 mesi fa
Batacchi ho già interrotto...considera che le sere prima dell'inizio dello stage ho accusato attacchi d'ansia come mai prima d'ora.
In ogni caso secondo te cosa dovrebbe fare un imprenditore se ha a disposizione tonnellate di stagisti? Non dico che siano comportamenti giustificabili ma dopotutto finché domina il profitto la situazione è questa...
Vi faccio una domanda "difficile": ma per trovare un lavoro vero c'è per forza da passare nella macina degli stage?
Batacchi
10 anni, 5 mesi fa
In generale, ho una pessima opinione dell'imprenditoria italiana. Ti suggerisco di interrompere perchè quella che ti hanno proposto (con ottime opportunità secondo loro, a fidarsi sulla parola) ha un nome: schiavitù con un bel vestito.
Tra l'altro l'imprenditoria cui sopra accenno, non solo distrugge la vita di un individuo ma danneggia anche altri settori dell'economia, basati sul tempo libero delle persone. Ora, non ti dico che tu debba smettere per fare un favore a bar, ristoranti, agenzie di viaggi, teatri, musei, cinema e quant'altro. Però direi che è il caso di darci un taglio. E se hanno bisogno di prestazioni lavorative di quel tipo, allora assumessero un manager con regolare contratto e retribuzione adeguata. In parole povere: investire.
brightfuture
10 anni, 5 mesi fa
Dici bene cara alberta.
Attualmente però non dispongo della somma necessaria per prendere casa all'estero e cacchiarola speravo quantomeno di distinguermi dalle moli di tesi in diritto romano fatte tanto per fare e senza un minimo progetto alle spalle.
Riusciamo poi a "sentirci in colpa" per aver rifiutato uno stage pagato 3€ all'ora.
albertagort
10 anni, 5 mesi fa
se puoi fuggi all estero. O cercati un lavoro vero. Farsi sfruttare non è dignitoso
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