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«Praticanti, ora la retribuzione è obbligatoria: ma è giusto non fissare un minimo» - Intervista al presidente dei giovani avvocati

15 anni, 5 mesi fa di Fabrizio Patti

Link all'articolo originale: «Praticanti, ora la retribuzione è obbligatoria: ma è giusto non fissare un minimo» - Intervista al presidente dei giovani avvocati Tra i problemi dei praticanti avvocati ci sono la retribuzione ridotta, se non nulla, e la lotteria dell’esame di abilitazione alla professione, con percentuali di superamento estremamente variabili da provincia a provincia. Ne parliamo con Giuseppe Sileci, 41 anni, presidente nazionale di Aiga, Associazione italiana giovani avvocati. Presidente, la proposta di riforma della professione elaborata dalle associazioni dell’avvocatura e ora in discussione al Senato prevede l’obbligo della retribuzione per i praticanti. Non è però fissato un salario minimo. Come mai? …

Eleonora Voltolina

15 anni fa

Dal Corriere della Sera di oggi:

Il Consiglio nazionale foren­se, che ha ispirato il testo do­po un certosino lavoro di con­sultazione tra le associazioni degli avvocati, sostiene che le tariffe minime sono in linea con il diritto comunitario e che rappresentano un deter­rente per la grande commit­tenza (banche e assicurazioni) sempre più tentata di abbatte­re i prezzi. Diverso il parere di molti giovani avvocati e del­l’Autorità per la concorrenza che ai senatori ha segnalato «il passo indietro» rispetto al­le liberalizzazioni delle tariffe. Inoltre Felice Casson (Pd), il cui disegno di legge è stato in parte assorbito dal comitato ri­stretto, ieri si è visto respinge­re un emendamento che stabi­liva un compenso minimo per i giovani praticanti: «Pensava­mo a tante situazioni di sfrut­tamento negli studi...». (http://www.corriere.it/economia/09_novembre_18/martirano_2e5fa27e-d410-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml)

L'emendamento di Casson per la cronaca era questo: «In ogni caso al praticante avvocato è dovuto, oltre al rimborso spese, un compenso commisurato all'apporto dato per l'attività affettivamente svolta ovvero quello convenzionalmente pattuito stabilito in base a tariffari minimi per le funzioni svolte fissati con regolamento del Consiglio nazionale forense entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge».

Hartman

15 anni, 4 mesi fa

l'Avv.Sileci sa benissimo che l'attuale sistema (e quello prospettato nelle bozze di riforma) permettono di non pagare i praticanti e di abbattere i costi negli studi legali mediante la loro manovalanza gratuita.Se venissero fissati obblighi e sanzioni finirebbe questa utilissima "pacchia" per gli avvocati per cui non proporranno mai un minimo garantito.

Personalmente non mi sono mai sentito rappresentanto dall'Aiga e reputo che solamente l' U.G.A.I. rappresenti gli interessi dei giovani avvocati e dei praticanti (basta ricordare che la bozza di riforma peggiora in toto la condizione di giovane avvocato e praticante e basta ricordare che l'UGAI si è schierata contro viceversa l'Aiga a favore)

Fabrizio Patti

15 anni, 5 mesi fa

Caro Giuripratica, in effetti è meglio specificare. L'Aiga è un'associazione che dichiara circa 10mila avvocati iscritti, esiste dal 1966 e ha 110 sezioni locali. E' l'associazione che con le Camere penali e civili e il Consiglio nazionale forense ha scritto la riforma dell'avvocatura. Li abbiamo quindi sentiti perché sono considerati l'associazione più autorevole di giovani avvocati e perché potevano spiegarci dall'interno le ragioni delle misure previste nella riforma.
F.P.

Giancarlo

15 anni, 5 mesi fa

@giuripratica: mi devi perdonare, ma non ho capito la domanda.. chi sono chi?

giuripratica

15 anni, 5 mesi fa

ma chi sono questi? chi li conosce?

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