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Stage extracurriculare Sicilia

Salve a tutti, sono residente in Sicilia e a breve terminerò il mio tirocinio extracurricolare della durata di sei mesi. Informandomi mi sono accorta che le informazioni che mi sono state date non erano corrette. Mi è stato detto che da contratto il mio stage poteva essere rinnovato per un tempo massimo di 12 mesi ( cosa che sarebbe stato possibile qualora il mio tirocinio fosse di inserimento o reinserimento al lavoro), ma trattandosi, da contratto, di un tirocinio formativo e di orientamento ho capito che l'arco temporale si riduce a sei mesi. Ora la mia domanda è, alla luce delle normative nelle varie regioni, la durata massima di sei mesi vale anche nella mia o in Sicilia è prevista una durata superiore per il tirocinio che sto svolgendo ?

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Valery1991

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E' tardi a quasi 23 anni iscriversi a Scienze Politiche??

In risposta a #22744Ah, per trovare lavoro intendo uno per cui abbia studiato con Scienze Politiche, sarebbe veramente frustrante ritrovarsi poi a fare tutt'altro (con tutto il rispetto per qualsivoglia professione) e a pensare che avrei fatto meglio a finire Farmacia. 

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: elmatador

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Stage indesiderato

Caro greyh, su questa questione bisognerebbe documentarsi meglio, andando per esempio a leggere ciò che hai firmato iscrivendoti al master. Supponiamo però che tu debba rivolgerti a un legale perché bisogna capire nel dettaglio se esistesse o meno la possibilità di scegliersi per conto proprio l'azienda ospitante. Ci pare di capire che tu non abbia ancora versato la quota per intero, quindi in qualche modo potresti compensare il fatto di non aver avuto lo stage. In ogni caso ribadiamo: è necessario un legale in casi come questi. Un caro saluto ps Tra l'altro ci pare piuttosto singolare che il tutor - che è quello che deve occuparsi della convenzione - ti abbia dato l'ok ma il professore si sia messo di mezzo. Siamo sicuri che possa farlo?

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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STAGE GARANZIA GIOVANI

Cara Laura,rieccoci a te.Allora, noi nella precedente risposta abbiamo sottolineato i due aspetti che si porrebbero, dal tuo racconto, al di fuori del perimetro della legalità.Naturalmente consideriamo non positivi anche altri elementi del tuo racconto, per esempio l'insistenza di questa imprenditrice nel chiederti di affittare un appartamento (perché mai dovresti farlo, polverizzando l'intera indennità mensile o quasi? non è affar suo dove tu vivi!), tantomeno per farla stare tranquilla che non farai storie all sue eventuali richieste di ore extra.Dunque no, non ti consigliamo di "adeguarti" su questi punti. Nè tantomeno di andarti a impegnare su un contratto di locazione... su queste premesse così traballanti. Cerchiamo allora di andare ancor più nel dettaglio rispetto alle tue nuove considerazioni.Tu scrivi "la titolare mi ha detto che gli orari indicati sulla convenzione (5 ore al giorno articolate tra mattina e pomeriggio) sono solo indicative, ma che di fatto dovrò svolgere più ore e in orari diversi da quelli riportati nella convenzione (il che è inammissibile visto che l’indicazione dell’orario serve anche ai fini della posizione assicurativa)."Su questo il nostro commento è tassativo: gli orari indicati sulla convenzione vanno rispettati, sia come quantitativo totale settimanale di ore, sia come orari effettivo di entrata e uscita. Ci possono certamente essere degli aggiustamenti, un giorno ti può esser chiesto di fare un paio d'ore in più, ma solo se poi dall'altra parte c'è la flessibilità di farti fare un paio d'ore in meno, un'altra volta, se devi andar via prima per qualche impegno. Allo stesso modo, se sulla convenzione c'è scritto per esempio 9-14 si fa quell'orario lì di base, poi se per un giorno in particolare c'è l'esigenza di cambiare l'orario di ingresso, va bene, ma certamente l'orario deve essee in linea di massima quello indicato nella convenzione e questo per permettere allo stagista di organizzare i suoi tempi e di non essere alla mercé dell'azienda ospitante.Invece ti rassicuriamo rispetto alla posizione assicurativa, sarebbero comunque coperti anche gli orari extra-convenzione se si prova che si era sul luogo si stage.Poi tu scrivi "Per quanto riguarda la questione del numero di stagisti, ammetto di essere un po’ confusa, dal momento che da uno degli sportelli di GG di Lecce mi fanno sapere che un’azienda, seppur priva di dipendenti, può comunque avviare un tirocinio".Su questo forse c'è stato un misunderstanding. Noi ti dicevamo che se un'azienda ha meno di 5 persone, non può avere più di uno stagista contemporaneamente (ci era sembrato di capire che per un certo periodo foste state due stagiste in contemporanea in quell'ufficio, ma ci siamo sbagliati: avevamo capito male).Per quanto riguarda invece l'attivazione di stage in aziende senza dipendenti, la normativa pugliese è ambigua, la legge regionale di riferimento che è la 23/2013 (http://repubblicadeglistagisti.it/initiative/strumenti/normativa/regione-puglia-legge-regionale-n-23-del-5-agosto-2013-sui-tirocini/) all'articolo 5 dice che:"I soggetti pubblici e privati, in possesso dei requisiti prescritti, possono ospitare tirocini all’interno di ciascuna unità produttiva nei limiti di seguito indicati:a. un tirocinante nelle unità produttive fino a cinque dipendenti a tempo indeterminato;b. non più di due tirocinanti nelle unità produttive con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e venti;c. un numero di tirocinanti che non rappresenti più del dieci per cento dei dipendenti a tempo indeterminato nelle unità produttive che contino più di venti dipendenti della medesima tipologia. E’ consentito l’arrotondamento all’unità superiore."Vi è ambiguità in quel "fino a cinque", non è esplicitato se si intenda "da 0 a 5" o "da 1 a 5"; ma è evidente che l'indirizzo della Regione o quantomeno del centro per l'impiego di Lecce è quello di permettere stage anche in aziende prive di dipendenti a tempo indeterminato.Ti confermiamo che la presenza della titolare deve essere garantita per tutto il periodo, e stentiamo a seguire il filo del ragionamento secondo il quale tu dovresti diventare autonoma in poche settimane per poter essere in grado di stare in ufficio da sola. Questo ci sembra assolutamente contrario al principio stesso di stage, che è un periodo di formazione e non un contratto di lavoro.Infine, Laura, noi leggiamo questa tua frase "Dovrei attivare la convenzione a giorni: non nego che le perplessità sono tante, ma l’idea di lasciar perdere e ricominciare la ricerca di un altro tirocinio/lavoro per poi magari rimanere a mani vuote mi porta ad accettare le condizioni di questa offerta." e pensiamo che davvero dovresti seguire il tuo istinto. Difficilmente verrà fuori qualcosa di buono da questo stage. Le premesse sono troppo... compromesse. Rischi di andare a perdere mesi della tua vita, di andare incontro a frustrazioni e delusioni. Meglio continuare la ricerca: è vero, non sei a Milano, ma anche la Puglia è in grado di offrire buone opportunità ai giovani. Sono magari meno numerose, ma ci sono. Non demordere.E torna a raccontarci com'è andata!

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Alliance for YOUth, risultati oltre le aspettative per il progetto di Nestlé sull'occupazione giovanile

Sono le aziende a dover rimettere in moto l'occupazione giovanile e Nestlè – colosso dell'alimentare e membro del circolo virtuoso RdS – sta facendo la sua parte con la Alliance four YOUth. Partito nel 2014 a corollario dell'iniziativa Nestlè needs YOUth, questo è il progetto con cui il gruppo si è impegnato a contrastare la disoccupazione delle nuove generazioni creando per loro opportunità – almeno 5mila nelle intenzioni iniziali – in Italia e in tutta Europa. È nato così un …

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Ilaria Mariotti

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EHR Italy: stage gratuiti illegali!

Rispondo oggi in qualità di legale rappresentante della società EHR. Rispondo con quasi due anni di ritardo perché nessuno ci ha segnalato questo articolo. Non posso sapere se questo commento sia vero perché la persona non ha scritto il suo nome, ma in ogni caso desidero rispondere. Fino a qualche anno fa gli stage non erano obbligatoriamente retribuiti, stava all'ente e al tutor definire eventuali rimborsi spese. Poi con la Legge Fornero è stato definita l'obbligatorietà del rimborso spese demandando la decisione degli importi minimi mensili alle regioni e da circa un anno, un anno e mezzo tutte le regioni hanno specificato i valori che sono da circa 300 a 600 €. Molto probabilmente quando la persona ha scritto questo commento in veneto non erano ancora stati definiti gli importi e quindi non esisteva ancora l'obbligatorietà. Ad oggi possiamo dire che non siamo alla ricerca di stagisti e che nell'ultimo anno ne abbiamo attivato uno secondo le disposizioni della regione Veneto (400 € mensili). Dispiace molto leggere questi commenti da persone che non si firmano e che non avvisano di avere scritto delle cose sulla nostra società di consulenza. Nicola Bertin

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Nicola_Bertin

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Inizio stage in Compass

Ciao Cosmary, come abbiamo spiegato agli altri lettori non abbiamo purtroppo informazioni su questa azienda perché non fa parte del nostro network (questo: http://www.repubblicadeglistagisti.it/initiative/rdsnetwork/chiarostage/le-aziende-aderenti/). Speriamo che qualche nostro lettore sappia dirti di più sui requisiti che richiedono in Compass. Un caro saluto In risposta a #post22735

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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32 anni e senza lavoro

Cara Laura, post come i tuoi sono all'ordine del giorno qui su questo forum. Cattive notizie per il nostro giornale, che si batte da quando è nato per migliorare la condizione lavorativa dei giovani, che aiutano però a prendere coscienza di come stanno veramente le cose. Tra l'altro, a proposito di Neet e beni culturali, abbiamo in archivio diversi articoli, per esempio questi: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/i-peter-pan-del-lavoro-e-la-ricetta-per-uscire-dalleterna-adolescenza http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/intervista-comitato-nazionale-500-giovani-per-la-cultura Abbiamo anche seguito a lungo la storia dei giovani per la cultura, laureati selezionati tramite concorso pubblico dal ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che, dopo una fase di formazione, stanno prestando servizio in poli museali, biblioteche, sovrintendenze ma sono rimasti per un periodo senza neanche quel magro rimborso da stagisti di 450 euro. Questo tanto per farci un'idea dello stato dell'arte del settore. Darti un consiglio è difficile. Di certo non smettere di cercare. E a un certo punto, se le cose non dovessero andare per quell'ambito lì, valuta altri contesti, altre opportunità. Non sempre si riesce a trovare un impiego idoneo ai propri studi, ma questo non equivale necessariamente a una sconfitta o a un fallimento. In bocca al lupo per tutto, e torna a raccontarci gli sviluppi della tua storia!

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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TIROCINIO - ANSIA E DISTURBI FISICO-PSICOLOGICI

Ciao bennyamber, sarebbe interessante se potessi dirci qualcosa di più della tua esperienza... di quale settore ti occupi, qual è l'azienda che ti ospita etc. Il punto è che un tirocinio dovrebbe rappresentare solo un periodo di formazione, in cui un giovane entra in contatto con una realtà lavorativa, prende confidenza con un tipo di mansione, cerca di inserirsi nel gruppo di colleghi, per poi eventualmente - se le cose filano per il verso giusto - arrivare a vedersi proporre un vero contratto di lavoro. Non dovrebbe né fare turni troppo lunghi, né essere caricato di eccessive responsabilità, ma solo seguire un progetto formativo affiancato da un tutor: perché appunto sta imparando, non prestando attività lavorativa vera e propria. Purtroppo però le aziende che ci marciano sono tante, e le continue segnalazioni che arrivano per esempio a questo forum non fanno che confermare che la realtà degli stage in Italia è diversa da come viene definita sulla carta. Spesso si usano tirocinanti per non assumere dipendenti, il che come si può facilmente intuire garantisce un bel risparmio per chi paga. Questa situazione poi si trasforma in un ricatto per chi ci finisce dentro, perché è chiaro che non è facile rinunciare a un'occupazione che ogni mese assicura un reddito, benché minimo, e che - pur di non restare a casa o rimettersi a cercare - si preferisce accettare condizioni poco dignitose. Quello che però devi sapere, cara bennyamber, è che tu puoi decidere di interrompere il tirocinio in ogni momento, la legge te lo consente (sempre che non vi siano espresse previsioni al riguardo nella convenzione di stage che hai firmato), e che non sei tenuta a fornire né spiegazioni né preavvisi. Magari guardati intorno, fortunatamente esistono anche aziende che si comportano bene. Ti consigliamo per esempio di dare uno sguardo ai nostri annunci di stage: provengono da aziende che fanno parte di un network selezionato e per questo definito "virtuoso". Offrono infatti vera formazione, rimborsi spese dignitosi e soprattutto garantiscono soglie minime di assunzioni post stage. Se vuoi saperne di più questo è il link: http://www.repubblicadeglistagisti.it/annunci/. Un caro saluto, e torna a raccontarci gli sviluppi!

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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STAGE DA STEP - MILANO

Ciao Pucca, a questo punto siamo curiosi: in cosa consisteva il tuo colloquio-fuffa di anni fa? In risposta a #post22725

Ultimo Post: 7 anni, 10 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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