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Il percorso a ostacoli dei giovani laureati in medicina tra sfruttamento, incompatibilità e imbuto selettivo

L’imbuto che “blocca” quasi un terzo dei medici aspiranti specializzandi, che devono attendere almeno un anno per accedere a un corso di specializzazione, è un tema molto importante. Ma cosa succede invece nel periodo grigio fra il conseguimento della laurea e l’inizio della specializzazione e che contesto vivono i “fortunati” che si aggiudicano un posto per specializzarsi? La Repubblica degli Stagisti ha raccolto la testimonianza di due giovani medici che, in attesa di specializzarsi, sono proprio ora alle prese con …

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Rossella Nocca

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Master HR

Sì, certamente: i master sono pensati appositamente per fare da trampolino di lancio verso il mondo del lavoro. Il problema è poter contare sulla serietà di questi corsi, cioè appunto sull'effettiva esistenza di un aggancio con le aziende. Che deve peraltro essere verificabile attraverso il tasso di placement, che non sempre però le scuole che erogano questi master sono disposti a fornire. Hai provato a chiedere proprio a loro della Business School? Nel frattempo ti giriamo la nostra guida su come scegliere il master giusto: https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/postlaurea-i-consigli-di-asfor-su-come-scegliere-il-master-giusto. Facci sapere cosa deciderai di fare, e un caro saluto

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Master all'estero o laurea magistrale in Italia?

Ciao a tutti. Mi chiamo Letizia, ho 24 anni vivo a Londra da 5. Mi sono laureata qui lo scorso luglio con un BA in Design Management alla University of the Arts London. Subito dopo la triennale ero consapevole di voler continuare a studiare ma avevo deciso di prendermi un anno di pausa per fare un po' di esperienza lavorativa che mi aiutasse anche a scegliere più chiaramente il percorso di studi verso il quale avrei voluto continuare. Purtroppo, a parte brevi esperienze freelancing non sono riuscita a trovare nulla, in quanto qui il campo delle industrie creative è molto competitivo. Avvicinandosi settembre ho iniziato a cercare le opzioni più valide per l'anno prossimo. Premetto una cosa, sono uscita dal mio percorso di laurea piuttosto delusa. L'univeristà costa moltissimo, sono molto attrezzate e molto efficienti su tutti i punti di vista, ma in quanto a contenuto di studi, sono rimasta un po' scioccata dalla superficialità con cui qui si studia. Inoltre, il mio è un corso piuttosto innovativo che onestamente è difficile da applicare al lavoro senza una base più solida in design. Detto ciò, continuare i miei studi mi sembra più che sensato. Ora mi trovo davanti ad un bivio. 1) Sono stata accettata alla KADK, che è una prestigiosa università di arte e design a Copenhagen, ad un Master of Arts in Strategic Design and Entrepreneurship, che mi sembra piuttosto coerente rispetto alla mia già laurea in design managament. Il corso è anche in collaborazione con la Copenhagen Business School, e gli studenti di arte e design lavorano in classe e a progetti insieme agli studenti di business. In aggiunta, si possono frequentare lezioni extracurriculari presso la scuola di business. Per finire, non ci sono tasse universitarie. 2) Ho fatto application per due lauree magistrali in urbanistica e in service design presso il Politecnico di Milano. I corsi sembrano tutti e due molto ben strutturati, ricchi di moduli teorici e tecnici/pratici, insegnati in inglese, e con possibilità di esperienze di studio all'estero o doppie lauree con università straniere. Dunque,entrambi i corsi durano due anni, per cui finirei a 26 anni di studiare. La differenza sostanziale (e maggior mia preoccupazione) è che il corso scelto a Copenhagen non mi formi da un punto di vista tecnico di design ma mi dia le stesse conoscenze che già ho acquisito qui a Londra. Dall'altra, c'è chi dice che conta molto di più un'esperienza all'estero, in lingua straniera e con possibilità di impararne un'altra (danese) e in un contesto forse più internazionale. Io sono di Milano ed essendomene andata a 19 anni non ho idea di come sia il livello di studi o la reputazione di uno studente laureato al Politecnico se poi volesse lavorare all'estero (quello che vorrei fare io). Per cui il dubbio maggiore è la scelta tra un'esperienza che sicuramente a livello di vita mi arricchisce molto di più (ed entusiasma) e che (forse) è molto più ben visto da un potenziale datore di lavoro, ma che dal punto di vista didattico non sono sicura mi dia le competenza che voglio acquisire; o un percorso ad un'università (prestigiosa) a Milano, dove essendo una scuola politecnica le le competenze sono diverse e forse quello che più avrei bisogno di colmare continuando a studiare. Vorrei chiedere, a chi vive in Italia principalmente o ha fatto esperienze all'estero, qual è la sua opinione o punto di vista in tema di percorsi si studi all'estero in Italia e quale avrebbero più valore in un prossimo futuro per cercare lavoro. Grazie in anticipo per l'aiuto!

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: letialia

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Il Gruppo Controesodo lancia l'allarme: “Non basta far rientrare gli expat, bisogna anche convincerli a rimanere”

Convincere chi è fuggito all'estero a tornare in Italia: questo è l'obiettivo delle misure che incentivano il rientro dei cervelli a livello fiscale. A partire dal 2010, con la legge Controesodo, questi provvedimenti hanno portato secondo gli ultimi dati disponibili diffusi dal Ministero dell'Economia, relativi al 2017, al rientro di circa 8.500 laureati.E c'è una community per chi è tornato o vuole rientrare in Italia: il Gruppo Controesodo. Michele Valentini, 39 anni, un lavoro nell'ambito dei derivati per un grande …

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Antonio Piemontese

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stage e dichiarazione dei redditi

Ciao Chiara, con 4700 euro di reddito totale rientri di sicuro nella no tax area, dunque la dichiarazione dei redditi non va fatta a meno che - e questa è un'ipotesi da tenere in conto - tu non voglia andare a recuperare un'eventuale tassazione a cui non avresti dovuto essere sottoposta. Per intenderci, qualora il rimborso spese ricevuto fosse stato tassato, ma ingiustamente in quanto tu rientri appunto nella no tax area, potresti chiedere proprio in sede di dichiarazione dei redditi di riavere indietro quanto sottratto. Quanto al bonus Renzi, ti confermiamo quanto scrivi (come puoi verificare qui: https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/bonus-80-euro-chi-ne-ha-diritto-e-chi-no). Al di sotto degli 8mila euro non scatta il diritto a percepirlo, quindi è probabile che ti venga richiesto di restituirlo. Facci sapere come va a finire, e un caro saluto

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Sospensione ‘ fittizia’ stage

Grazie mille per avermi risposto! Si tratta di uno stage di 6 mesi, part time con rimborso spese mensile. Le sospensioni sono state circa tre e la più lunga è stata quella citata nel post iniziale che è durata un mese. Per le prime due durate solo una settimana ho ricevuto regolare rimborso spese mentre per l’ultima non sono stata rimborsata ( vista la durata), quindi alla fine anziché farmi recuperare quei giorni, come si era detto all’inizio, ha deciso di farmi risultare assente. Il che mi sta anche bene visto che così non devo recuperare quei giorni ma da un lato la cosa mi infastidisce non poco poiché le assenze non sono state decise da me, ovvero non mi sono assentata di mia spontanea volontà ma perché lo hanno deciso loro e senza nessun preavviso, togliendomi la possibilità di ricevere il rimborso spese che altrimenti mi sarebbe spettato. In risposta a #26989

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Acsecnarf

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Master HR

Ciao Deborah, in attesa che qualche nostro lettore ti risponda, ti giriamo la nostra guida sulla scelta del master, che trovi qui: https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/postlaurea-i-consigli-di-asfor-su-come-scegliere-il-master-giusto". Prova anche a fare qualche ricerca su Internet, in particolare tra i gruppi di Facebook. Potrebbero uscire gruppi di ex allievi dei master di cui parli, e nessuno meglio di loro potrebbe darti indicazioni sulla validità di questi corsi. Facci sapere, e un caro saluto

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Decreto crescita, cambiano le regole degli incentivi per gli expat che rientrano in Italia: ora non serve la laurea

Li chiamano «talenti», «cervelli in fuga». Ricercatori, medici, ingegneri, ma anche insegnanti, fotografi, designer e un sottobosco di lavoratori emigrati senza particolari qualifiche ma che, vivendo lontano da casa, hanno imparato a darsi da fare, senza piangersi addosso. E in qualche caso sono anche diventati imprenditori.Sono circa due milioni gli italiani che hanno lasciato il paese negli ultimi dieci anni. I dati tengono conto solo degli iscritti all'Aire, l'anagrafe per i residenti all'estero. Ma molti connazionali non sono mai usciti …

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Antonio Piemontese

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Stage nei giorni festivi: si o no?

Per quanto riguarda il monte ore, nella convezione di stage dovrebbe essere indicato quante ore complessive alla settimana lo stage prevede, e anche la distribuzione giornaliera. Di norma il monte ore non dovrebbe superare le 40 ore settimanali, e comunque essere rapportato al monte ore medio dei dipendenti: poiché nella grande distribuzione molto spesso si usa il contratto part time a 25-30 ore la settimana, è quantomeno bizzarro chiedere a uno stagista di fare 10 ore in un solo giorno. Chi é il soggetto promotore di questo tirocinio? È al corrente di questi orari?Diverso è il discorso per quanto riguarda la presenza degli stagisti in giorni festivi. Pur non essendo  esplicitamente vietato, è decisamente qualcosa di opinabile. Fosse anche solo per il fatto che i dipendenti normali ricevono una maggiorazione della loro retribuzione quando lavorano in giorni festivi, e invece lo stagista non ha una vera retribuzione, i soldi che riceve mensilmente sono una semplice indennità, e pertanto non può ricevere uno “straordinario”. Per tutti questi motivi noi della repubblica degli stagisti riteniamo che la richiesta a uno stagista di presentarsi al lavoro in giorni festivi sia impropria, inopportuna, e vada non solo rigettata ma anche segnalata al soggetto promotore dello stage chiedendo un intervento affinché queste richieste non si ripetano più. 

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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A Palermo oltre cento expat riuniti dal Cgie, obiettivo: creare una rete di giovani italiani nel mondo

Parte oggi a Palermo un grande evento dedicato ai giovani italiani nel mondo. Quattro giorni di seminari, dibattiti, discussioni e workshop per fare il punto su cosa vuol dire essere italiani e vivere in un altro Paese. Centoquindici giovani tra i 18 e i 35 anni sono appena sbarcati nel capoluogo siciliano dai quattro angoli del globo - dall’Argentina al Guatemala, dal Canada a Israele, dalla Svizzera all’Australia… - su invito del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, un …

Ultimo Post: 5 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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