Work experience in Campania? Tutto rinviato, almeno per ora, con prevedibile delusione dei giovani che avevano sperato in questa iniziativa per trovare un accesso, seppur non certo, al mondo del lavoro. Il programma "Work experience” finanziato dalla Regione Campania era stato attivato nell’ottobre 2009, poco prima delle elezioni regionali: aveva come obiettivo l’inserimento occupazionale attraverso lo svolgimento di esperienze lavorative nelle imprese campane, finanziate da una borsa di lavoro erogata dalla Regione. I destinatari dell’iniziativa erano giovani tra i 18 e i 32 anni, residenti in Campania e disoccupati da almeno sei mesi: a loro sarebbe stata offerta la possibilità di svolgere un'esperienza lavorativa nelle imprese che ne avessero fatto richiesta per un periodo che poteva raggiungere al massimo i 12 mesi, per 20 ore settimanali, con un compenso di 400 euro mensili (500 per i laureati). Il progetto metteva complessivamente a disposizione 35 milioni di euro e prevedeva anche un contributo per le imprese che, entro un mese dal termine della work experience, avessero assunto a tempo indeterminato il borsista (per un periodo di almeno 24 mesi). Per inviare le richieste erano state previste tre finestre temporali, a gennaio, aprile e luglio 2010.
La mancanza di notizie sull'esito del bando è stata segnalata al servizio «Help» della Repubblica degli Stagisti da una partecipante, Monica, che aveva inoltrato la domanda di partecipazione ad aprile ma non era poi riuscita a sapere se fosse stata accettata o no: «Ho provato a chiamare il numero della regione adibito al progetto, ho mandato mail all'indirizzo dedicato, ma sono giorni che non risponde mai nessuno, il telefono risulta staccato in tutte le ore d'ufficio e alle varie mail inviate non risponde mai nessuno. Mi chiedo è possibile che noi cittadini dobbiamo essere trattati in questo modo». Anche per la Repubblica degli Stagisti non è stato semplice ricevere risposta. Dopo aver atteso invano che qualcuno rispondesse al numero di telefono indicato per le informazioni, e dopo qualche settimana di ping-pong da un ufficio all'altro, alla fine la Regione Campania ha ammesso che tutto è fermo a causa dello sforamento del patto di stabilità: in pratica, cioè, mancano i soldi. Sull'homepage del sito dell'assessorato alle Attività produttive è ora presente un link intitolato «Programma Borse Lavoro ex DGR 1262/2010 - Chiarimenti»: cliccandoci sopra si accede a una pagina in cui si legge che «Per motivi legati alle ben note difficoltà finanziarie della Regione Campania, allo stato l’Amministrazione non è ancora in condizione di procedere alla sottoscrizione degli atti di concessione in questione. Si informa pertanto che non sono da considerarsi ammissibili a finanziamento attività eventualmente già avviate». Non tutto, però, sembra perduto: l’avverbio “ancora” lascia ancora intravedere qualche spiraglio.
Mentre in Campania il progetto “Work experience” subisce una battuta d’arresto, nella vicina Basilicata lo scorso 1 settembre il Bollettino Ufficiale Regionale ha reso noto l’avviso pubblico per l’attivazione di un programma analogo (e omonimo). I destinatari dell’iniziativa sono giovani disoccupati o inoccupati da almeno sei mesi, residenti in Basilicata da almeno due anni, con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Tra i requisiti richiesti ci sono, tra gli altri, il possesso del diploma di scuola secondaria superiore o di laurea e l’iscrizione al Centro per l’impiego di competenza territoriale. I tirocini formativi dureranno 6 mesi e verranno retribuiti con una cifra pari a 6 euro per ogni ora di frequenza effettiva, quindi 720 euro al mese.
Possono richiedere l’attivazione del programma di work experience le aziende di ogni dimensione, iscritte nel registro delle imprese e con almeno un’unità produttiva nel territorio della Basilicata e i liberi professionisti o le associazioni fra professionisti, appartenenti agli Ordini professionali riconosciuti. Per partecipare le aziende dovranno inviare alla Regione entro il 2 novembre un dossier che comprenda il progetto relativo alla work experience e una scheda anagrafica del tirocinante.
Enza Civale
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