Federico Baccomo, alias Duchesne, con il suo «Studio illegale» è diventato una punto di riferimento per i praticanti e i giovani avvocati in Italia. Prima un blog commentato ogni giorno da centinaia di persone, poi un libro (Studio illegale, pubblicato dalla casa editrice Marsilio) che ha già raggiunto le 15mila copie vendute e da cui presto potrebbe essere tratto un film. Intanto il trentenne Baccomo lavora alla sua opera seconda, che uscirà - ma il quando è ancora un segreto - sempre per Marsilio.
La Repubblica degli Stagisti gli ha fatto una videointervista sulla condizione dei praticanti nelle law firm internazionali, sulla riforma dell’avvocatura e sugli stage negli studi legali.
Rispetto a uno dei temi che stanno più a cuore ai praticanti, e cioè il rimborso spese, Duchesne ricorda che «l'obbligo di retribuzione esisteva già nel Codice deontologico», e ritiene che la nuova proposta di legge non sia poi così incisiva: «Non dice quasi nulla, anzi peggiora la situazione». E affonda: «Io questa cosa non la capisco: è vero che un praticante comincia da zero e non sa niente, che all'inizio bisogna insegnargli il lavoro, ma poi ci sarà un motivo se l'avvocato si tiene un praticante, e non credo che sia bontà o solidarietà! E credo che questo motivo vada retribuito».
E gli stagisti negli studi legali? «Non fanno niente: pinzano fogli uno con l'altro, e spesso neanche benissimo» scherza l'avvocato-blogger-scrittore, aggiungendo però che lo stage è utile ai ragazzi per capire se vogliono passare la loro futura vita lavorativa tra le quattro mura di uno studio legale o no: «Lo stagista vede un ambiente, e riesce a farsi un'idea in tre mesi di che tipo di lavoro è». Ebbene sì, anche gratis: «Spesso non sono pagati: ma trattandosi di un periodo universitario, ci sta anche che possa essere soltanto un vantaggio in termini di conoscenza professionale».
Fabrizio Patti
Per saperne di più su questo argomento, vedi anche gli articoli
- «Da grande voglio fare l'avvocato - Pianeta praticanti: inchiesta della Repubblica degli Stagisti / prima puntata»
- «Praticanti, ora la retribuzione è obbligatoria: ma è giusto non fissare un minimo - Intervista al presidente dei giovani avvocati»
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