Il gommista, il pasticcere, il verniciatore, il fresatore. E ancora, l'autista, l'operatore edile polivalente, l'addetto alla stiratura. Sono profili professionali che richiedono un periodo di tirocinio, nemmeno necessariamente finalizzato all'assunzione? La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo è convinta di sì: e insieme alla Provincia, a Confartigianato e a Coldiretti ha lanciato «Esperienza Lavoro».
Similmente ai TFO 2011 della Regione Sardegna, anche nella «Granda» – così è chiamato il cuneese – il progetto finanzia l'inserimento di circa 140 tirocinanti nelle aziende della provincia, anche in settori per i quali, fino a qualche anno fa, mai si sarebbe immaginata la necessità di periodi di stage. In questo caso però i fondi arrivano dai privati: i 600mila euro necessari a garantire i rimborsi spese da 530 euro lordi mensili verranno erogati dalla Fondazione CRC.
Sono diciannove i settori lavorativi nei quali potranno essere inseriti gli stagisti. Per quanto riguarda l'artigianato, si tratta di servizi alla persona, del settore alimentare, dell'autoriparazione, la lavorazione del legno, l'installazione di impianti, la meccanica, l'edilizia, la lavorazione della pietra, la grafica, il tessile, il trasporto e la lavanderia. L'agricoltura offrirà invece tirocini nella produzione e nella trasformazione agricola, così come nella produzione frutticola e vitivinicola. La ricerca delle imprese interessate ad accogliere stagisti, fanno sapere dalla Fondazione, è ancora in corso e verrà completata anche in base al profilo delle persone che presenteranno la propria candidatura. L'obiettivo è comunque quello di attivare tirocini in settori che, stando alle indicazioni fornite dalle associazioni di categoria, offrono le maggiori possibilità di sbocchi professionali al termine dello stage.
Davvero, però, in settori come l'edizilia o la meccanica servono stage di 6 mesi? Non si sarebbe potuto finanziare contratti di apprendistato? La Repubblica degli Stagisti lo ha chiesto direttamente alla Fondazione. La risposta: per statuto l'ente non può erogare fondi ad aziende – e in effetti i rimborsi vengono assegnati direttamente ai tirocinanti, cosa che sarebbe più difficile in caso si trattasse di una quota di una vera e propria retribuzione. Resta l'impegno, da parte delle associazioni di categoria coinvolte, a fare pressioni sugli associati perché in caso di soddisfazione rispetto al lavoro svolto il tirocinio si trasformi in un contratto, anche solo di apprendistato. Una trasformazione, sottolineano dalla Fondazione, che potrebbe avvenire addirittura prima del termine dei sei mesi di tirocinio.
Il bando è rivolto ai giovani di età compresa tra i 17 ed i 29 anni, inoccupati o con poche esperienze lavorative pregresse, in possesso di diploma, laurea o attestato di formazione professionale. Ma anche agli adulti over 40 espulsi dal mercato del lavoro, con un diploma o un'attestato di formazione professionale. Oppure con una comprovata esperienza almeno trimestrale in uno o più dei settori interessati dal bando. Per partecipare è necessario essere domiciliati in provincia di Cuneo, essersi iscritti ai centri per l'impiego della provincia entro il 31 dicembre del 2011 e compilare un apposito modulo, disponibile ai cpi. Sono esclusi dal progetto i lavoratori che godano di ammortizzatori sociali come l'indennità di mobilità e quella di disoccupazione ordinaria.
Il progetto vuole avere una doppia valenza. Da un lato quello di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro, per quanto non sia previsto alcun tipo di incentivo per le aziende che, al termine dei sei mesi di stage, decideranno di procedere all'assunzione del tirocinante. Dall'altro, si punta ad un percorso di orientamento e formazione del tirocinante, al fine di definirne quello che la Fondazione definisce come «progetto professionale».
«Esperienza Lavoro» prevede infatti una serie di incontri, individuali e di gruppo, per gli stagisti, nel corso del periodo di tirocinio. Questo sia per far emergere eventuali criticità che consentano di rimodulare in corsa il progetto, sia per un'attività di tutoraggio nei confronti del tirocinante. A garantire la qualità degli stage offerti sarà un'associazione temporanea di scopo creata ad hoc da tre realtà scelte attraverso un bando per occuparsi degli aspetti formativi del bando. Ad essere coinvolte sono Poliedra, società di consulenza con sede a Torino, l'agenzia di formazione professionale Alba Barolo e la cooperativa sociale Orso. Controlli periodici verranno invece eseguiti da tutti i partner del progetto – oltre alla Fondazione: la provincia di Cuneo, Confartigianato e Confagricoltura. Chiamati a garantire che il tirocinante impari davvero a fare il saldatore, il sarto o lo scalpellino.
Riccardo Saporiti
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