Eleonora Voltolina
Scritto il 05 Lug 2024 in Notizie
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Il 2023 ha fatto registrare il numero più basso di tirocini extracurricolari da dieci anni a questa parte (escludendo il 2020, in cui il Covid aveva per ovvie ragioni frenato “innaturalmente” attivazioni e svolgimento di questi percorsi). Poco meno di 284mila tirocini attivati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dell'anno scorso, 283.985 per la precisione, secondo il Rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatorie pubblicato nelle scorse settimane dal ministero del Lavoro. Un calo del 10% rispetto al 2022; del 14% se confrontato con il 2021; il calo risulta addirittura del 20% se si fa il rapporto con i 356mila tirocini che erano stati attivati nel 2019.
Ricordiamo come sempre che qui si parla esclusivamente dei tirocini svolti al di fuori dei percorsi di formazione (extra-curricolari, appunto): solo questi vengono tracciati attraverso le comunicazioni obbligatorie, e dunque solo su questi (con grande scorno della Repubblica degli Stagisti) il ministero del Lavoro dispone di dati precisi. Gli stage in Italia ogni anno sono complessivamente molti più di 300mila: si aggirano invece su una misura doppia, forse tripla, considerando tutti gli stage curricolari che sfuggono ad ogni rilevazione.
Lo spaccato dei percorsi extracurricolari, quelli monitorati dal Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie, vede un 52% circa di stagiste donne (poco più di 147mila in termini assoluti) e 48% di stagisti uomini (quasi 137mila); in oltre la metà dei casi gli stage sono stati svolti in una Regione del Nord.
Le tre regioni dove i tirocini sono diminuiti in maniera più eclatante sono la Sicilia, dove in un solo anno si è volatilizzato un quarto dei tirocini (erano stati 16.200 nel 2022, nel 2023 si sono invece fermati a 12.200) e poi la Toscana, passata dai quasi 14mila del 2022 a poco più di 11mila l'anno scorso, e l'Umbria, da 4.300 a 3.500 circa. Toscana e Umbria hanno dunque registrato una riduzione di quasi un quinto da un anno all'altro. Brusco calo anche in Lombardia, che scende al di sotto della barra dei 60mila (59.500, quando solo due anni prima erano oltre 10mila in più); e in Veneto, da oltre 29mila a quasi 26mila.
Completamente fuori trend invece la Calabria, dove nel 2023 si è registrato un aumento di addirittura il 19%, sfiorando le 9mila attivazioni di tirocini quando nel 2022 erano state solo 7.500.
Nella classifica per "volume" la Lombardia resta comunque prima come numero assoluto di tirocini, con i suoi 59.500 percorsi attivati nel 2023, seguita da Lazio (circa 30.500), Piemonte (quasi 27mila), Veneto (quasi 26mila) e poi parimerito Campania ed Emilia Romagna, entrambe intorno ai 23.400.
Il calo è distribuito in tutti i settori di attività, ma risulta più marcato in quello delle Costruzioni (al posto dei quasi 16mila stage del 2022, poco più di 13.700) con un 14% in meno. Il calo più vistoso è quello degli stage svolti nel settore delle attività svolte da famiglie e convivenze, -21%: ma si tratta di un settore davvero residuale (per fortuna) per quanto riguarda i tirocini, con solo 41 tirocini attivati nel 2023 (nel 2022 erano stati 52).
Reggono invece – nel senso che calano, ma meno della media – i tirocini nel settore del Commercio e riparazioni (erano stati 73mila nel 2022, nel 2023 si sono fermati a 67.500), in quello Alberghi e ristoranti (da 29mila a 27mila), nonché nel settore specifico dell'Istruzione all'interno della macroarea "Pubblica amministrazione": nello specifico, da 7.640 nel 2022 a 7.099 nel 2023.
In termini assoluti, le opportunità di stage in meno si sono verificate soprattutto nel settore Trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese, dove nel 2022 erano partiti quasi 85mila tirocini, mentre nel 2023 le attivazioni si sono attestate un po' al di sotto di 75.500; e poi nel settore dlel'Industria "in senso stretto" (nel Rapporto è proprio definita così), dove si è passati dai 55mila del 2022 a un po' meno di 49mila nel 2023.
Purtroppo, pur a fronte di un calo generale del numero di attivazioni, la specifica fascia di età degli stagisti anziani vede invece un aumento: 9.347 tirocini attivati nel 2023 nella fascia delle persone di oltre 55 anni, quando nel 2022 erano state 8.780. Eppure i tirocini a questa età sembrano inefficaci rispetto all'inserimento professionale degli over 50.
Leggera diminuzione invece per la fascia di età 35-54 anni: qui i tirocini nel 2023 sono stati quasi 36mila, circa 2mila in meno dell'anno precedente.
In ogni caso, la parte del leone per i tirocini la fanno come sempre i giovani: oltre 142mila tirocini, pari al 50%, ha riguardato persone al di sotto dei 25 anni, in maggioranza ragazzi (52,5%). I tirocini attivati su persone tra i 25 e i 34 anni sono stati invece 96.500, in questo caso con una marcata prevalenza di donne: quasi il 57% degli stage in questa fascia di età ha coinvolto giovani donne.
Un 14% dei tirocini del 2023 è stato interrotto prima della fine prevista per volontà degli stagisti, in lievissima diminuzione rispetto all'anno precedente (dove le interruzioni di questo tipo avevano sfiorato il 15%), mentre si confermano rari (solo lo 0,4%) i tirocini che cessano su iniziativa del datore di lavoro.
Rispetto alla durata dei tirocini, il ministero del Lavoro continua purtroppo a fornire un dato pressoché inutile: nel Rapporto è indicato infatti che "nel 2023 la maggior parte dei tirocini ha avuto una durata da 3 a 12 mesi (73% del totale)". Ma considerare insieme tirocini di 3 mesi e tirocini di 12 vuol dire affogare l'informazione, come da anni denuncia la Repubblica degli Stagisti: non si possono mettere nello stesso calderone esperienze di durata tanto diversa. Eppure, questo è il massimo che il Rapporto riesce a fornire.
Ancora nessuna informazione sulla percentuale di assunzione post stage e sulle indennità medie percepite dagli stagisti: dati che il ministero del Lavoro raccoglie, ma che sceglie di non divulgare.
Eleonora Voltolina
La foto di apertura è di Nick Hillier da Unsplash
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