Giulio Monga
Scritto il 01 Ago 2018 in Approfondimenti
Europol Giovani Italiani Stage in istituzioni europee
Tra le agenzie UE che ogni anno offrono a giovani studenti e neolaureati l’opportunità di un tirocinio nei propri uffici c’è l’Europol (European Police Office), organismo che gestisce la cooperazione in materia di intelligence degli stati membri dell’Unione. Da non confondersi con l’Interpol, che ha sede a Lione ed è l’organizzazione che si occupa di cooperazione di polizia e contrasto al crimine internazionale e a cui aderiscono 192 nazioni di tutto il mondo. Sin dalla sua fondazione nel 1999, l’Europol accoglie ogni anno una settantina di stagisti.
Sarà il rimborso spese mensile che sfiora gli 800 euro al mese, sarà per il fascino dell'intelligence, fatto sta che gli italiani sono sempre al primo posto nella lista dei candidati per questi stage: nel 2018, quasi un quarto dei candidati per una posizione da stagista nell’agenzia proveniva dall’Italia. Un dato che si riflette nel numero di tirocinanti ammessi in quanto, con 15 stagisti, l’Italia costituisce la nazione più rappresentata tra gli stagisti che hanno raggiunto o raggiungeranno gli uffici nel corso di quest’anno. Al secondo posto i Paesi Bassi, in cui si trova la sede dell’organizzazione (a l’Aja).
Come la maggior parte delle agenzie UE, l’Europol ha un documento in cui sono contenute tutte le regole sugli stage che si svolgono nei propri uffici. Si tratta della Decisione del direttore esecutivo sui tirocini (Decision of the Executive Director on Internships) approvata per la prima volta nel 2016 e aggiornata lo scorso 15 marzo e consultabile sulla pagina del sito dedicata ai tirocini. All’interno di questo documento è chiarita la natura del tirocinio, che deve essere vincolato ad un progetto formativo e non deve essere finalizzato alla copertura di posti in organico. La Decisione disciplina quindi ogni aspetto relativo agli stage: come la durata, i requisiti necessari e le modalità per presentare la propria candidatura, lo svolgimento delle selezioni, le regole di condotta e il rimborso spese.
Gli stage durano, in media, tra i tre e i sei mesi e agli stagisti ammessi l’Europol garantisce un rimborso spese di 793 euro al mese più i costi di viaggio. Possono candidarsi i cittadini di un Paese UE che siano maggiorenni e laureati o laureandi in una disciplina collegata alle attività di intelligence dell’agenzia. Scienze politiche, reazioni internazionali, studi legati alla sicurezza e all’intelligence, scienze della comunicazione e altre materie umanistiche sono i background che vanno per la maggiore tra gli stagisti degli ultimi anni. Prerequisito per essere ammessi è la conoscenza di almeno due lingue dell’Unione, una delle quali deve essere per forza l’inglese, che è la lingua lavorativa dell’agenzia. È vietato candidarsi a coloro che abbiano già lavorato o abbiano svolto un tirocinio per più di sei settimane in un altro organismo, istituzione o agenzia europea. Gli stage non preludono a successive assunzioni anche se, come sottolineato dall’agenzia, in passato diversi ex tirocinanti hanno partecipato a selezioni per posizioni lavorative nell’organico e le hanno superate.
Come detto, ogni anno l’agenzia accoglie in media una settantina di stagisti (nel 2018 per la precisione saranno 71), e l’Italia è la nazione più rappresentata tra i trainee. Molto interessanti sono i dati relativi al genere ottenuti dalla Repubblica degli Stagisti: dei 74 tirocinanti ammessi nel 2016, infatti, 47 erano donne e 27 uomini. Prevalenza femminile che è cresciuta nel 2017, quando l’Europol ha ospitato 72 stagisti di cui 49 donne e 23 uomini. Si tratta, insomma, di un percorso di formazione che attira molte donne con la passione e la vocazione per l’intelligence, la sicurezza e la cooperazione internazionale.
L’età dei candidati va solitamente dai 23 ai 29 anni e si tratta di laureati o di laureandi al termine del percorso di studi magistrali. Nel 2017 sono arrivate 2.028 candidature da tutta Europa. Un dato che rappresenta una crescita rilevante rispetto alle 1.440 del 2016. Di queste 2028, 495 sono giunte da italiani, ossia appunto il 24% del totale. L’Europol costituisce un’ulteriore riprova di come tanti giovani nel nostro paese ambiscano a svolgere esperienze formative in simili contesti internazionali: una "fame" di opportunità di stage con indennità dignitose, non così frequenti negli enti pubblici nostrani.
Per potersi candidare occorre compilare l’apposito form presente sul sito, rispondendo ad un annuncio di stage. Non sono ammesse candidature spontanee e non sono previsti bandi complessivi: gli annunci vengono pubblicati durante tutto il corso dell'anno, senza un timing preciso. Al momento non risultano aperte selezioni sul sito.
Nella maggior parte dei casi, spiega alla Repubblica degli Stagisti il dipartimento HR di Europol, vengono pubblicati annunci relativi a specifici tirocini. Potrebbero però essere pubblicati annunci più generici, attraverso cui vengono realizzate delle «liste di riserva» di candidati ammessi e da smistare in diversi progetti all’interno dell’agenzia. Liste di riserva, mantenute per un anno, possono essere realizzate anche a seguito di una selezione per uno specifico progetto e possono essere utilizzate per contattare i candidati per progetti simili a quello per cui avevano inviato la propria richiesta ma per il quale era stato selezionato un altro soggetto. In altre parole, candidarsi può sempre valere la pena, in quanto un buon profilo può essere tenuto in considerazione per più di un progetto di stage.
Giulio Monga
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