L’Unione europea offre molte opportunità di formazione ai laureati: tra Consiglio, Commissione europea, Banca centrale europea e altre istituzioni si contano una dozzina di oppportunità di tirocini all’Unione.
Tra le varie opzioni spicca con oltre 1200 posti disponibili (600 per ogni "tornata") la possibilità di svolgere un periodo di formazione – con un compenso di 1220 euro al mese – al Parlamento europeo, che ha recentemente aperto il bando per la prossima selezione di giovani laureati. Per cogliere quest’occasione nel prossimo periodo disponibile, da ottobre a febbraio, c’è tempo fino alla mezzanotte del 15 maggio.
Ma di cosa si tratta? Vivere per alcuni mesi a Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo o in altre città europee, poter osservare e prendere parte attivamente al funzionamento di un organizzazione sovranazionale. Ma anche continuare la propria formazione in un ambito internazionale, con un ruolo amministrativo, come giornalista o come interprete.
Per essere selezionati a fare questa esperienza i requisiti sono chiari: il candidato ideale è un cittadino europeo, con una laurea triennale, conosce una lingua dell’Unione e non ha precedentemente fatto stage o lavorato in attività finanziate dalla comunità per più di quattro settimane (qui il regolamento).
I tirocini sono di tipi diversi: si distinguono tra quelli Robert Schuman e quelli specifici per i traduttori. I primi hanno come scopo quello di «consolidare la conoscenza acquisita nei propri studi e familiarizzare con le attività dell’Unione Europea». A loro volta i tirocini Schuman possono seguire tre tipologie. Oltre a un'opzione più ampia per ogni tipo di impiego, all'interno del parlamento ci sono anche le possibilità «Giornalismo», per chi è laureato o ha esperienza nel settore, e un’opzione legata ai diritti umani, denominata «premio Sakharov» come il famoso fisico russo. I tre tipi seguono le differenti aspirazioni dei candidati, e devono essere specificati in fase di domanda.
I tirocini per i traduttori sono abbastanza simili: oltre al compito del tirocinante, a cui sono legati requisiti più approfonditi di conoscenza della lingua, hanno la caratteristica di durare di meno (3 mesi invece che 5, infatti ci sono tre tornate di selezione) e di svolgersi in un’unica sede: Lussemburgo.
L’iter della domanda, online per tutti i tipi di tirocini, va seguito alla lettera: è consigliabile compilare il testo con molta attenzione, perché non potrà essere modificato successivamente (prima si consiglia la lettura delle domande frequenti). Durante la compilazione non viene chiesto nessun documento o attestato: questi verranno verificati in un secondo momento. I funzionari di Bruxelles raccomandano ai candidati che la domanda venga completata in tutte le sue parti, altrimenti verrà scartata.
Oltre alle esperienze di studio viene richiesta una lettera di motivazione e in quali due aree di competenza ("domain") il tirocinante voglia misurarsi (per esempio chi vuole fare il giornalista può scrivere "giornalismo". Bisogna anche scegliere tra le possibili destinazioni: oltre a Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo infatti ci sono gli uffici di informazione del parlamento, presenti in tutta Europa (anche in Italia). La domanda va svolta in breve tempo, il sito avvisa che dopo 30 minuti di inattività i dati vanno persi, quindi è utile raccogliere le proprie idee prima di cominciare.
Una volta completata la domanda il Parlamento informa, dopo circa due mesi, dell’esito della selezione. Il candidato può essere messo in lista di attesa (ma solo il 10% di questi verrà chiamato per un tirocinio secondo il sito), ottenere un posto o ricevere una risposta negativa. In caso di offerta si verrà contattati dai responsabili dell'ufficio interessato per definire le modalità di lavoro (le date non possono essere cambiate).
Il tirocinio ha regole ben definite e un rimborso spese mensile fisso, oltre a un contributo per le spese di viaggio fino alla delegazione del Parlamento. A questo si aggiungono agevolazioni specifiche per condizioni lavorative particolari o disabilità.
Ormai da anni i giovani italiani vanno all'assalto di questi tirocini: «Nel 2015 abbiamo avuto 21.185 candidati», spiega Costanze Beckerhoff dell'ufficio stampa del Parlamento, «gli Italiani sono stati il 30%, come al solito la nazionalità più rappresentata». In generale bisogna sapere che il numero di posizione aperte è determinato dai bisogni dei differenti uffici dell’organo.
Visto il numero di competenze possibili, le agevolazioni, le differenti possibili sedi e l’entità del rimborso non stupisce il numero importante dei candidati: l’ampia gamma di possibilità di apprendimento all’interno dei ruoli amministrativi attira molto!
Matteo Moschella
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