Studiare in nord Africa con Erasmus Mundus: così ci sono riuscite Sofia e Chiara

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 13 Gen 2015 in Storie

Il prossimo venerdì 16 gennaio si chiude la call for application per partecipare al progetto BATTUTA- Erasmus Mundus, destinate a studenti universitari europei di ogni livello e al personale accademico. Unico tra gli atenei italiani, l'Orientale di Napoli è partner del consorzio proponente e due sue studentesse, Sofia Abad e Chiara Cascino, dal Marocco hanno raccontato alla Repubblica degli Stagisti l'inizio di un anno accademico speciale.

Sofia Abad 

Ho 24 anni e da quattro sono studentessa di arabo e lingua berbera
all'Orientale di NapoliNata e cresciuta in Italia da genitori marocchini, sin da piccola sognavo imparare alla perfezione la lingua araba: in casa si è sempre parlato solo il dialetto marocchino, oltre che l'italiano, e grazie ai miei genitori ho potuto iscrivermi all'università e entrare in contatto con tutte le informazioni e nozioni che potevo desiderare sulla realtà culturale e linguistica del mondo al quale appartengo.

Ho conosciuto Battuta grazie alla mia docente di lingua berbera e, un po' per curiosità un po' per gioco, ho fatto domanda. Non ho avuto particolari difficoltà, e i referenti del progetto sono stati molto disponibili per qualsiasi chiarimento. Era febbraio 2014 e il successivo giugno ho saputo di essere stata selezionata presso l'université Sidi Mohamed Ben Abdellah di Fes, indirizzo di studi amazigh, per una permanenza di dieci mesi.

Sono partita lo scorso 15 settembre, quindi sono a meno della metà del mio percorso. Per il momento però posso dire con sicurezza che questa esperienza mi sta letteralmente cambiando la vita. Conoscevo il Marocco solamente come luogo di vacanze estive dove condividere momenti indimenticabili con i nonni, gli zii e i cugini. A casa in Italia si parla marocchino e italiano, si cucina il cous-cous e il tajine, la lasagna e gli gnocchi... Ho sempre vissuto questa duplice vita. Ma solo adesso sto captando l'essenza dell'essere marocchina, solo adesso ho modo di calarmi a pieno nella parte. E sono felicissima di questo. Le persone di seconda generazione godono di una ricchezza inestimabile, se si ha la volontà di custodirla, e sapere che riesco ad adattarmi con grande semplicità sia in Italia che in Marocco mi regala soddisfazioni. Studiare qui a Fes mi dà la possibilità di mettere in atto tutto ciò che i miei genitori mi hanno insegnato.

Oltre a frequentare i corsi per sostenere gli esami, questa esperienza mi sta anche dando la possibilità di scrivere una tesi unica: sto intervistando molte persone e raccogliendo informazioni di prima mano sul territorio, con registrazioni di racconti in lingua berbera e dialetto locale. In più con la borsa di studio posso permettermi anche di aderire a convegni e incontri coerenti con il mio progetto di ricerca, e visitare il Marocco. Come disse Eleanor Roosevelt, «il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni» e credo sia vero. Spero di poter realizzare ciò che ho sempre sognato di fare. Di sicuro, questo è stato un passo verso la direzione giusta.



Chiara Cascino

Mi presento: sono nata a Palermo 26 anni fa, da brava siciliana continuo ad avere una forte preferenza per le vocali aperte e per la gastronomia anche se ormai non vivo più nella mia città da anni. Faccio parte di una generazione che è cresciuta a suon d'inglese e progetti europei, da alcuni definita anche generazione Erasmus - e in effetti la mia storia personale ne è la prova.

Ho frequentato il liceo classico perché già da allora l'idea di studiare nuovi alfabeti e lingue, seppur morte, mi entusiasmava. Quindi nel 2007 eccomi tra i banchi del corso in Lingue e Culture moderne dell'università di Palermo a dividermi tra spagnolo, arabo e inglese. Il problema più grande di questi anni è stata la mancanza di pratica: lo studio delle lingue richiede esercizio continuo, che avevo l'impressione mi mancasse. Per questo a settembre del 2010 sono partita alla volta di Granada con una borsa Erasmus - che arrivava a malapena a coprire di costi di affitto - ma poi ha vinto la mia passione per la lingua araba e nel 2012, dopo la laurea triennale, ho cambiato ateneo e mi sono iscritta ad un corso magistrale dell'ex facoltà di Studi arabo-islamici dell'Orientale di Napoli, che sto per concludere.

Giusto un anno fa, per caso, ho trovato un volantino sul progetto Erasmus Mundus dal nome Battuta. È stato amore a prima vista. Il processo di selezione è durato vari mesi: a febbraio 2014 ho completato la candidatura online per l'université Sidi Mohammed Ben Abdellah di Fes, in Marocco, e i primi di giugno è arrivata la conferma ufficiale. Durante quei mesi d’attesa avevo anche  chiesto una borsa di studio all’ambasciata della Giordania tramite il Ministero degli Esteri, poiché i posti disponibili per l’Erasmus Mundus erano pochi e temevo di non essere scelta, ma è fortunatamente è andata bene.

La preparazione ai miei dieci mesi a Fes è stata complicata, a causa della burocrazia italiana e marocchina, complici l'estate di mezzo e il fatto che era il primo anno di rodaggio del progetto. È l'unico aspetto da migliorare del progetto secondo me
. L'amministrazione dell'Orientale però mi ha aiutato molto nel reperimento dei documenti e nella stesura di un piano di studi condiviso tra Napoli e Fes. Le difficoltà incontrate all'arrivo in Marocco, a settembre, hanno riguardato gli aspetti pratici: trovare un alloggio, prendere contatti con l’università e ambientarsi in un luogo diverso con una forte tradizione musulmana. A questo propostito è stato utile ricevere, dopo
appena una settimana, le prime due mensilità della borsa - 2mila euro - che hanno coperto i costi iniziali.

I corsi che ho scelto fanno parte di un master in Cultural Studies, afferente al dipartimento di Anglistica ed insegnato interamente in inglese. Sono lezioni interessantissime, soprattutto perché ho la possibilità di analizzare da vicino la loro prospettiva, spesso diversa dalla mia. È un'occasione unica, che sicuramente farà di me una persona più completa dal punto di vista umano e professionale. Ho fatto grandi progressi linguistici, rendendo finalmente utili tanti anni di regole grammaticali imparate in Italia. Poi dopo gli ultimi esami, dal prossimo marzo potrò concentrarmi sulle ricerche per la tesi, che sarà incentrata sull'Islam politico. Non avendo ben chiaro il mio futuro professionale, né il luogo in cui si svolgerà, al momento sto cercando di collezionare quante più esperienze possibili in modo da avere delle carte da giocare. Tra queste, dieci mesi nella città di Fes, con i suoi mille colori e odori, occupa di certo un posto in prima fila.

Testimonianze raccolte da Annalisa Di Palo

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