Sono 783 le start-up che hanno preso parte ad UniCredit Start Lab, programma di accelerazione per start-up che mette in palio un finanziamento a fondo perduto da 10mila euro per i 4 vincitori. Oltre alla possibilità di essere selezionati da UniCredit per un prestito da 250mila euro.
Aperta nel febbraio scorso, l'edizione 2014 del progetto che l'istituto di credito rivolge alle nuove aziende è stato presentato nel corso di 15 eventi in altrettante città italiane, coinvolgendo 150 tra università, incubatori, investitori, mentor e aziende. Delle quasi 800 domande di partecipazione inviate, il 57% è arrivato da imprese già costituite. Il requisito è che fossero operative da meno di tre anni. Mentre il restante 43% è composto da idee di start-up, ancora tutte da concretizzare.
È la Lombardia, con 211 domande, a fare la parte del leone. Buon risultato anche per la Sicilia, che ha visto arrivare 54 progetti. Più in generale, la geografia della partecipazione al bando UniCredit Start Lab vede una forte partecipazione delle regioni del Nord-Ovest, con ben 273 candidature, seguita dal centro Italia con 265 applicazioni. Staccati il Nord-Est con 101 progetti presentati e il Sud, da dove sono arrivate solo 86 proposte, la maggior parte delle quali come detto dalla Sicilia.
Da segnalare altri due dati. Il primo riguarda l'età dei partecipanti: il 66% di chi ha deciso di partecipare al bando ha tra i 22 e i 40 anni, mentre il 33% ha tra i 18 ed i 22 anni. Gli over 40 rappresentano appena l'1% degli iscritti a questa competizione. Segnale del fatto che lo start-up d'impresa è materia per giovani, anche se la legge 221/2012 non pone l'età tra i requisiti per la definizione di start-up innovativa. E del resto non è alla normativa che UniCredit ha scelto di rifarsi per individuare le aziende da sostenere. «Intendiamo start-up in un'accezione più ampia di quella fissata dalla norma», spiega Paola Garibotti, responsabile dell'ufficio Country Development Plans dell'istituto bancario, «oltre all'innovazione di prodotto, a noi interessano anche quella di processo e di modello di business». Inoltre, mentre per l'iscrizione alla sezione speciale del registro imprese le aziende devono essere operative da meno di cinque anni, in questo caso il limite viene abbassato a tre.
L'altro dato interessante che emerge leggendo i nomi dei partecipanti riguarda il settore di attività, numeri dal quale emerge che le start-up non sono solo digitali. È vero, il settore dedicato all'Ict ha registrato il 41% delle domande, ma non è il primo. Il 42% delle domande, infatti, ha riguardato la sezione Innovative made in Italy, services & industrial, cappello sotto il quale rientrano la moda, i materiali innovativi, le nano tecnologie e la robotica. Sanità e prodotti medicali seguono con il 9%, chiude il settore delle energie rinnovabili con l'8%. Tutte le candidature sono ora all'esame di una giuria, che indicherà i quattro vincitori per l'inizio di ottobre.
Ciascuna riceverà un contributo a fondo perduto da 10mila euro, potrà partecipare alla Startup Academy promossa da UniCredit e avrà accesso al programma di mentoring promosso dall'istituto bancario. Ma non sono questi i premi più significativi messi in palio.
Il progetto è infatti promosso in collaborazione con alcuni incubatori di impresa, come H-Farm, M31, Lventure Group, TTVenture, Digital Magics e Como Next. E ognuna di queste realtà avrà un proprio rappresentante in giuria chiamato, oltre che a stabilire i vincitori, anche a scovare le idee più interessanti e maggiormente in grado di affrontare il mercato. A loro sarà proposto un finanziamento da 250mila euro, sostenuto da UniCredit e dai singoli incubatori. Non si tratterà di un contributo a fondo perduto ma, spiega Garibotti, «di un prestito convertibile, rimborsabile in un'unica soluzione dopo 7 anni». A ottobre le 783 realtà partecipanti sapranno se la giuria crede nel loro futuro. E se vuole sostenerlo concretamente.
Riccardo Saporiti
startupper@repubblicadeglistagisti.it
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