"Spegni la luce quando esci dalla stanza!", un software intelligente riduce le bollette

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 10 Ago 2015 in Approfondimenti

StagistiUn apparecchio in grado di ottimizzare i consumi energetici di appartamenti e uffici. E che promette di garantire un risparmio in bolletta fino a 700 euro l'anno. Si chiama Almadomus la startup fondata da Marco Zanchi (40 anni) e Alessandro Benedetti (37), capace di attirare l'interesse del fondo di venture capital e incubatore di impresa Digital Magics e del co-fondatore di Sorgenia Marco Molinari, che hanno investito in una quota del capitale sociale.

L'azienda rimane al momento saldamente nelle mani dei due fondatori, che detengono l'86% delle quote societarie. Entrambi laureati in informatica con alle spalle una lunga carriera di programmatori, «l'idea di Almadomus ha iniziato a girare nelle nostre teste nel 2011» racconta Zanchi alla Repubblica degli Stagisti. È stato allora che ha abbandonato la società di sviluppo software fondata quindici anni prima e ne ha aperta una nuova insieme a Benedetti. «Si chiamava Almaweb e Almadomus era solo un side project». I due, in altre parole, continuavano a mantenersi programmando, lavorando nel tempo libero al prodotto che ora stanno per lanciare sul mercato.

Quattro anni di sviluppo durante i quali sono entrati in contatto con Digital Magics: «Sono stati loro a cercarci. Ed è grazie a loro che abbiamo conosciuto Molinari». È stato grazie a questo incontro che «abbiamo capito che il nostro era un progetto sul quale puntare». Ma cosa ha visto il fondatore di Sorgenia in questa start-up? «Mi è piaciuta molto Almadomus perché si basa su una business idea originale, molto in linea con le linee di sviluppo del settore energetico che prevedono attenzione al risparmio e clienti e consumatori sempre più attivi e consapevoli», spiega alla Repubblica degli Stagisti Molinari: «Spero che la mia esperienza possa essere utile allo sviluppo di almadom.us».

Oltre ad aver acquistato il 4% delle quote societarie - per un importo che non è stato reso noto - Marco Molinari, che nonStagisti detiene partecipazioni in nessun'altra start-up innovativa, sta affiancando i due founder nella ricerca di nuovi partner. È anche grazie alla sua collaborazione che a maggio 2015 è stata costituita la startup innovativa Almadomus, con un capitale sociale di 10mila euro e sede a Milano. Azienda che, questa volta sì, dovrà dedicarsi interamente all'apparecchio capace di ridurre i consumi energetici. Già, ma come funzione lo strumento sviluppato dai due programmatori bergamaschi?

Si tratta di un dispositivo di automazione dotato di un software di apprendimento, che impara i comportamenti degli abitanti della casa in cui è installato, o degli impiegati dell'ufficio in cui viene utilizzato, per ridurre i consumi energetici. «Faccio un esempio: diciamo che mia moglie e mia figlia lasciano perennemente accesa la luce in camera. Grazie ad un sensore di presenza, Almadomus riconosce che nella stanza non c'è nessuno e la spegne», spiega Zanchi. Ma questo è il meno. Non solo il software è in grado di determinare l'orario in cui accendere il riscaldamento in modo da ottenere una data temperatura ad una certa ora. «Diciamo che la macchina sa che io arrivo a casa tutte le sere alle 19. E che per farlo devo uscire dall'ufficio alle 18.30. Se dovessi essere in ritardo, Almadomus capirebbe dal gps del mio smartphone che sono ancora al lavoro e ritarderebbe l'accensione dei caloriferi». Risparmiando così un po' di metano.

StageL'apparecchio si installa con costi contenuti: «Per un piccolo appartamento parliamo di 500 euro». Ma le proiezioni realizzate su dati dell'Autorità dell'Energia e del Gas parlando di un risparmio annuale compreso tra i 300 ed i 700 euro. «Diciamo che in un paio d'anni si rientra dall'investimento». Almadomus si installa sostituendo una placca degli interruttori della luce. «All'interno ci sono l'interfaccia utente, la sensoristica ed un microfono. L'idea è che si debba installare un apparecchio in ogni stanza». Al momento «abbiamo realizzato quattro prototipi, che stiamo certificando. Alla fase di industrializzazione arriveremo nei prossimi mesi: l'idea è quella di arrivare sul mercato per la primavera del 2016. O almeno speriamo!».

Per riuscire a centrare questo obiettivo «adesso siamo in fase di fundraising. Digital Magics ci sta seguendo dal punto di vista dei servizi e ci ha messo a disposizione un network per la raccolta di fondi». Oltre ad aver incubato Almadomus: un percorso che, nonostante per quindici anni abbia guidato una società, viene definito molto importante da Zanchi. «La mia precedente esperienza imprenditoriale era limitata ad una piccola realtà, quindi tutto ciò che ci sta portando è di grande valore anche per me». Un modo come un altro per dire che l'ambizione di Zanchi e soci è quella di conquistare il mercato.

Riccardo Saporiti
startupper@repubblicadeglistagisti.it

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