Sono aperte, e lo resteranno fino al 31 gennaio, le selezioni per la tornata estiva 2014 dei tirocini alla World Bank, una delle più grandi istituzioni internazionali impegnate nella lotta contro la povertà nel mondo con i suoi 10mila i dipendenti e più di 120 uffici. Un'occasione per chi voglia cimentarsi con un lavoro nella cooperazione internazionale e per svolgere un'esperienza di qualità all'estero con un rimborso spese sostanzioso. «La retribuzione può arrivare attorno ai 1800 - 2mila dollari al mese» [vale a dire 1300 - 1450 euro, ndr] assicura alla Repubblica degli Stagisti Roberto Amorosino, recruitment officer presso la World Bank. Il compenso è infatti stabilito su base oraria, come specificato nelle faq della sezione del sito dedicata al programma, e gli stagisti ricevono un emolumento tarato solo sui giorni in cui hanno effettivamente prestato servizio. L'importo però dipende anche «da una comparazione di mercato tra la formazione e le esperienze di lavoro del candidato» si legge nel regolamento, con una differenza tra i tirocinanti Usa e gli stranieri. «I primi pagano le tasse a differenza degli altri, che percepiscono la borsa già al netto degli oneri fiscali» chiariscono gli addetti.
La partenza dei selezionati è fissata per giugno 2014 e la durata del tirocinio varia dalle quattro alle dodici settimane, prorogabili fino a un massimo di sei mesi. La sede di destinazione può essere quella centrale, a Washington Dc, oppure una delle filiali sparse per il mondo come Parigi, Bruxelles, Londra, Marsiglia o anche Roma. La meta a cui si è assegnati dipende dalle effettive necessità del dipartimento prescelto, che di solito vengono rese note su una apposita scheda pubblicata online.
Quanto ai criteri per fare domanda, è necessario essere innanzi tutto uno studente (e infatti il programma di internship è collegato con il calendario accademico e strutturato in base alle scadenze universitarie). Il minimo richiesto è il possesso di una laurea triennale, ma la precedenza è per chi ha almeno la specialistica, un master o un dottorato in una delle materia di competenza della World Bank. «Il programma è disegnato per studenti di master o dottorato che devono completare gli studi» spiega Amorosino, aggiungendo chiarimenti riguardo alle materie di interesse: «La formazione accademica dei selezionati è diversa e corrisponde ai profili professionali richiesti dall'organizzazione. Tra queste l'economia e la finanza, ma c'è anche spazio per ingegneri, esperti di ambiente, salute, educazione, sviluppo sociale, governance». Non solo: «Grande considerazione, negli ultimi anni, c'è stata poi per profili con studi, esperienza o passione per operare nel contesto dei paesi fragili» riferisce Amorosino. Sul sito si precisa anche che – a seconda della posizione di stage – può fare punteggio un background o uno spiccato interesse per il giornalismo o tematiche relative allo sviluppo.
Altro requisito imprescindibile è l'eccellente conoscenza dell'inglese scritto e parlato, oppure – sempre in correlazione con la posizione prescelta – la padronanza di francese, spagnolo, tedesco, italiano o alto idioma dei Paesi del nord Europa. Necessaria anche la dimestichezza informatica, e – tra le skill caratteriali - la capacità di entrare a far parte di un gruppo multiculturale.
Ma cosa fa nello specifico uno stagista alla World Bank? «I compiti variano dall'analisi dei dati al reporting, ad altre attività di ricerca o supporto» dice Amorosino. Non esiste quindi un modello unico. Talvolta può trattarsi di progetti specifici associati ad alcuni candidati, a cui può capitare anche di essere incaricati per una delle missioni dell'ente. Quel che è certo è che per loro «c'e' la possibilità di fare un'esperienza diretta all'interno della struttura, spesso allineata ai propri studi e obiettivi».
Superare le selezioni non è cosa da poco. Su un totale di circa 8mila candidature annuali (5mila per la sessione estiva e 2-3 mila per quella invernale), vengono ammessi fino a 150-200 giovani (Amorosino dà numeri molto più bassi di quelli ufficiali, calcolati in base all'esperienza personale: «Qui abbiamo tra gli 8 e i 15 stagisti per il periodo invernale e tra i 25 i 40 per quello estivo»). La quota è variabile e dipende «dalle esigenze della banca e del budget», si dice nelle faq, quindi non si può stabilire una media esatta. I manager sono infatti tenuti a dare comunicazione delle posizioni vacanti all'interno del loro dipartimento entro marzo per la tornata estiva, ed entro novembre per quella invernale.
La selezione avviene in base a criteri meritocratici che prescindono da meccanismi di riequilibrio per nazionalità o genere. L'application si spedisce online e non esiste nessuna possibilità di ricevere informazioni prima dell'eventuale ammissione. Su questo il regolamento è perentorio: l'ufficio tirocini si mette in contatto solo con chi è stato scelto. Vale a dire che chi passerà la selezione per questa tornata dei tirocini estivi 2014 verrà contattato entro la fine di aprile.
Quanto alle speranze di inserimento post stage, anche se «non esiste collegamento fra l'internship e altre opportunità di lavoro» riconosce Amorosino, l'internship «rappresenta una possibilità di incrementare la visibilità del proprio profilo, facendo bene, dimostrando di possedere i requisiti e le caratteristiche di chi si può inserire con successo in questo contesto». E comunque il passaggio non è del tutto escluso. Come scritto sulla guida del sito, il programma di tirocini della World Bank, nato negli anni Settanta, si prefigge di reclutare studenti «con la speranza che possano tornare presso l'istituzione con l'obiettivo di iniziare una carriera».
Al netto delle chance di inserimento, non c'è dubbio che un ambiente simile sia stimolante a priori. Basti pensare a uno degli obiettivi che l'organizzazione si è prefissa per il 2030: far scendere sotto quota 3% il tasso di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno.
Ilaria Mariotti
[la foto della World Bank è di World Bank Photo Collection - modalità creative commons]
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