Marianna Lepore
Scritto il 03 Apr 2022 in Notizie
Regione Lombardia regione Veneto smart internshipping
Il primo aprile è terminato lo stato di emergenza e ora che cosa succede agli stage da remoto? Scompaiono? Le primissime risposte – antitetiche – arrivano da Lombardia e Veneto: in Lombardia sì, in Veneto non più.
Non due regioni a caso, ma quelle in cui ci sono più stagisti. Secondo dati del Rapporto annuale del Ministero del lavoro, in Italia nel 2020 nella sola Lombardia sono stati attivati oltre 47.500 tirocini; in Veneto poco più di 25mila (i dati relativi al 2021 dovrebbero essere resi pubblici tra due-tre mesi).
Gli stage da remoto erano stati introdotti in via emergenziale tra febbraio e aprile del 2020, con l'inizio della pandemia: in questi ultimi due anni il tirocinio da casa è divenuto, tra luci e ombre, una nuova normalità ribattezzata dalla Repubblica degli Stagisti “smart internshipping”.
Ora sono due le questioni importantissime: con la fine dello stato di emergenza la possibilità di realizzare tirocini da remoto autorizzata nel 2020 viene meno o questa autorizzazione permane anche dopo il primo aprile 2022? Quindi si possono attivare nuovi tirocini totalmente da remoto o in modalità mista presenza remoto? E quelli già in corso in una di queste due modalità possono proseguire senza modifiche o è obbligatorio tornare tutti in presenza?
La Repubblica degli Stagisti ha nei giorni scorsi contattato tutte le Regioni per chiedere informazioni al riguardo. Al momento due, Lombardia e Veneto, si sono espresse ufficialmente; la RdS continuerà a fare pressing su tutte le altre per ottenere quanto prima notizie chiare sulla situazione in ogni territorio regionale. Il rischio è che ciascuna faccia di testa sua: un rischio ben rappresentato dalle prime due che si sono pronunciate, e che hanno deciso cose completamente opposte.
La Regione Lombardia ha dato indicazioni con il decreto 4409 del 31 marzo, confermando la possibilità di svolgere tirocini extracurriculari da remoto almeno fino al 31 agosto 2022. Il testo, firmato dal dirigente Paolo Mora, prende atto che «la formazione a distanza è ormai adottata dagli enti accreditati caratterizzandosi per estrema accuratezza di tracciabilità e monitoraggio», e ricorda che è «necessario aggiornare le disposizioni attualmente in vigore e fornire indicazioni operative che dovranno accompagnare le attività di tutta l’offerta formativa di Regione Lombardia nel corso dei prossimi mesi e in via ordinaria». Viene sancita dunque una sorta di fase transitoria per permettere un graduale passaggio dal regime emergenziale a quello ordinario e garantire un periodo di adattamento alle nuove modalità anche per i soggetti accreditati al lavoro e per gli enti di formazione. Nel testo si legge che «considerata la necessità di mantenere la possibilità di svolgere i tirocini extracurriculari in modalità smart working nei casi in cui tale modalità di lavoro sia prevista dall’organizzazione del lavoro del soggetto ospitante», e che per la fase ordinaria, quindi a partire dal primo settembre, saranno emanate nuove disposizioni.
La scelta finale della Lombardia è dunque quella «di mantenere la possibilità di svolgere i tirocini extracurriculari in modalità smart working nei casi in cui tale modalità di lavoro sia prevista dall’organizzazione del lavoro del soggetto ospitante». Il che significa che fino al 31 agosto i tirocini in smart internshipping potranno continuare in questa modalità, così come potranno esserne attivati di nuovi sempre con la possibilità dello stage da casa. Inoltre, a partire dal primo settembre 2022, quindi per la fase ordinaria, «verranno emanate specifiche disposizioni successive per l’erogazione dell’offerta formativa».
L’adozione e l’approvazione di eventuali modifiche necessarie rispetto all’attivazione delle doti, anche in relazione alle indicazioni che arriveranno da fonti europee, è, invece, rinviata a successivi provvedimenti. Infine sono state approvate anche delle disposizioni specifiche per lo svolgimento delle attività formative a seguito del termine dello stato di emergenza per la filiera professionalizzante. In questo allegato si danno indicazioni per i seguenti percorsi: triennali di qualifica professionale (IeFP); quadriennali e di IV anno per il diploma professionale (IeFP); personalizzati per disabili (PPD); annuali di IeFP per l’accesso all’esame di stato; IFTS; ITS; erogati nell’ambito dell’avviso Lombardia Plus; erogati nell’ambito dell’avviso Garanzia Giovani misura Antidispersione; apprendistato di primo e terzo livello per quanto riguarda i percorsi in apprendistato per l’ottenimento del diploma tecnico superiore (ITS). Per tutti si privilegia la formazione d’aula e il laboratorio in presenza: «Il numero di ore complessivamente realizzate in formazione a distanza non deve superare il 30 per cento del monte orario annuale della formazione frontale».
Tutt’altra storia, invece, in Veneto. Qui, come segnala alla Repubblica degli Stagisti Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, con il termine dello stato di emergenza avvenuto pochi giorni fa «verrà meno la possibilità di svolgere le esperienze di tirocinio da luoghi diversi dai locali aziendali». Nel documento predisposto dalla Regione e disponibile a questo link si specifica che questa possibilità è stata ammessa da marzo 2020 a seguito delle limitazioni imposte allo spostamento delle persone fisiche, ma «trascorsi oltre due anni di attuazione, anche se sembra diventata una modalità consueta di svolgimento e appare anacronistico rinunciare a tale possibilità, si deve ammettere che la modalità di svolgimento del tirocinio a distanza non trova alcun fondamento giuridico nella disciplina vigente».
Anzi, per qualificarsi come tirocinio, l’esperienza in Veneto deve necessariamente svolgersi all’interno della organizzazione aziendale con i lavoratori presenti nel luogo di lavoro. Per questo motivo, vista la cessazione dello stato di emergenza, dal primo aprile «non potranno essere attivati nuovi tirocini che prevedono, anche parzialmenteo, lo svolgimento della esperienza formativa in modalità smart». Quindi in Veneto non viene presa in considerazione nemmeno la possibilità per il tirocinante di essere presente in ufficio a giorni alterni, visto che l’esperienza deve realizzarsi nei locali aziendali.
Per quanto riguarda invece gli stage cominciati prima del primo aprile 2022, si distingue tra i tirocini totalmente in smart internshipping e quelli che prevedono una alternanza tra giorni in presenza in azienda e giorni di lavoro a distanza. «I tirocini completamente in smart non potranno continuare per incompatibilità con la disciplina e per contrarietà con le finalità dello strumento e dovranno essere interrotti». Per essere portati a termine, dunque, dovranno prevedere lo svolgimento solo in presenza in ufficio oppure – e qui c’è tutta l’incongruenza sul tema dovuta, è bene precisare, anche all’assenza di una specifica normativa in materia – «prevedere l’alternanza di giorni in presenza e giorni in smart». Diversa, invece, la situazione per gli stage parzialmente in smart internshipping, che «potranno continuare e condotti alla naturale scadenza secondo le modalità programmate in fase di attivazione o successivamente definite». Decisione presa, si specifica, per tutelare il prevalente interesse del tirocinante e per il «principio dell’affidamento».
Questa la situazione per ora in queste due regioni del nord Italia: modalità opposte. Non essendoci, al momento, alcuna normativa di riferimento rispetto alla possibilità dello smart internshipping in tempi normali, ognuna ha veramente campo libero rispetto alla decisione.
Marianna Lepore
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