Le opportunità di stage in Europa non finiscono mai. Nel caso della Corte dei Conti Ue, per esempio, le candidature sono aperte tutto l'anno. Per chi fosse appassionato di revisione contabile è possibile fare domanda presso questo ente incaricato di «controllare le finanze dell'Ue», si legge sul sito, «principalmente nei settori riguardanti crescita e occupazione, valore aggiunto, finanze pubbliche, ambiente e azione per il clima». Gli stage durano cinque mesi e si svolgono a Lussemburgo, sede dell'istituzione.
Non ci sono periodi determinati, qualsiasi data è possibile per un eventuale inizio: «La Corte dei Conti organizza periodi di tirocinio nel corso dell'anno nelle aree di interesse del suo lavoro» è specificato fin dalla homepage, senza però aggiungere dettagli sul numero di ammessi. Quello che si sa è che il rimborso è abbastanza sostanzioso, di 1120 euro mensili per gli stage con indennità (perché attenzione, in questa istituzione sono anche previsti tirocini senza borsa). Vista l'entità del rimborso e «le restrizioni di budget a cui è sottoposta la Corte» viene spiegato ancora sul sito, «il numero di posizioni con emolumento è molto ristretto». Del resto anche l'organico è piuttosto piccolo, composto dai soli 28 giudici – uno per ogni stato membro – eletti per sei anni dal Consiglio della Ue.
Per accedere sono richieste ai candidati caratteristiche ben precise: oltre alla nazionalità europea, un diploma universitario o almeno il completamento di quattro semestri di studio in uno dei campi di interesse per la Corte (si intende quindi giurisprudenza, economia, senz'altro scienze politiche), la conoscenza approfondita di una lingua europea e quella soddisfacente di una seconda. Ma devono rispettarsi anche requisiti motivazionali come ad esempio la volontà di svolgere un periodo di pratica presso la Corte e essere dotati di un buon carattere. L'application si spedisce online, compilando un form con i propri dati e titoli, il tutto in inglese. L'invio di documentazione cartacea è previsto solo in caso di superamento della selezione.
Per tutto l'anno sono aperte anche le candidature al Comitato delle regioni Ue di Bruxelles, «voce delle regione e delle città europee». Qui le sessioni annuali sono due, entrambe di cinque mesi: dal 16 febbraio al 15 luglio (sessione primaverile), per cui si candida chi si iscrive ora fino alla fine di settembre, e dal 16 settembre al 15 febbraio (sessione autunnale). I posti sono limitati - le statistiche non vengono rese note ma tutto lascia pensare che non si superino le poche decine di tirocinanti all'anno - e a ogni ammesso viene riconosciuto un rimborso mensile equivalente al 25% di un funzionario di livello AD 5. Circa 900 euro lordi mensili, che diventano 1000 per chi è sposato o ha figli, oltre alle maggiorazioni per disabili e rimborso delle spese di viaggio.
Eccettuati quelli che abbiano già alle spalle esperienze di tirocini o collaborazioni presso enti europei con rimborso o retribuzione, può farsi avanti chi ha la nazionalità europea, possiede una laurea almeno triennale e conosce almeno due lingue europee di cui una in modo approfondito (in questo caso o l'inglese o il francese). Gli ammessi vengono assegnati ai vari dipartimenti, «dalla cui attività dipendono le mansioni degli stagisti: alcune aree sono più orientate alla politica, altre al lavoro amministrativo». Le selezioni si svolgono online, partendo dall'application form, da compilare e inviare. Da quel momento in poi ogni dipartimento esamina le candidature, puntanto sui candidati più appetibili ai fini della loro attività.
Ai "finalisti" verrà richiesto di caricare documentazione scannerizzata sul sito per poi essere eventualmente contattati telefonicamente per un colloquio. Entro dicembre, a tutti viene notificato l'esito della candidatura, e anche per i non finalisti c'è speranza: si finisce in un elenco di riserva da cui attingere in caso di «eccezionali circostanze». Chi non la spunta, sottolineano i selezionatori, non deve disperarsi: «Non essere selezionati non significa non essere qualificati, significa che si è trovata una migliore combinazione e non un miglior candidato».
Ilaria Mariotti
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