Al Consiglio dell'Ue cento stage da mille euro al mese

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 30 Lug 2014 in Notizie

Non solo Commissione e Parlamento europeo. Anche altre istituzioni europee di Bruxelles aprono le porte all'esercito di giovani europei in cerca di stage remunerati. Tra queste il Consiglio dell'Unione europea, ovvero l'organo presso cui «i ministri provenienti da ciascun paese dell'Ue si riuniscono per adottare leggi e coordinare le politiche», come lo definisce il sito. Sono un centinaio i posti per un tirocinio in questo «polo decisionale essenziale per l'Ue» che «negozia e adotta la nuova legislazione dell'Unione, la adatta, ove necessario, e coordina le politiche», secondo la descrizione ufficiale. Le selezioni si sono aperte il primo di giugno e chiuderanno il primo settembre. I tirocini, di cinque mesi ciascuno, sono suddivisi in due tronconi (in ognuno dei quali potrebbe finire chi si candida oggi): il primo da febbraio a giugno, il secondo da settembre a gennaio. Quanto a rimborso spese «la cifra è di circa 1000 euro mensili», fanno sapere dall'ufficio stampa, con una policy di tassazione variabile a seconda del Paese di origine. A rimpolpare la somma anche un rimborso spese per i viaggi di andata e ritorno e un riconoscimento extra per le persone disabili e per le missioni fuori città, come spesso succede per gli stage presso le istituzioni di Bruxelles.
I requisiti di ammissione ripetono a loro volta lo schema previsto per altri bandi analoghi, uno su tutti quello della Commissione europea: è necessaria quindi la cittadinanza europea, il possesso di un titolo accademico almeno triennale (la preferenza verrà data a chi «si sia occupato nei propri studi di integrazione europea o abbia avuto esperienze di lavoro attinenti» chiarisce la normativa), la conoscenza approfondita di una delle lingue principali della Ue, quindi inglese o francese. Anche se la maggior parte degli aspiranti stagisti, aggiungono sul sito, «ha un background in legge, scienze politiche, relazioni internazionali» sono ben accette le candidature da altri ambiti come «traduzione, risorse umane, informatica, comunicazione». Non è consentito concorrere per un posto da stagista a chi però abbia alle spalle esperienze professionali retribuite presso la Ue «per almeno otto settimane», come scritto sul regolamento, o a chi abbia fatto parte a diverso titolo dello staff dei consiglieri membri del Consiglio. Attenzione poi, perché – come sancito all'articolo 10 della decisione consiliare sugli stage - «i responsabili si riservano la possibilità di sospendere lo stage dei soggetti le cui capacità linguistiche risultino insufficienti allo svlogimento delle mansioni richieste», o lo stesso siano le sue «prestazioni professionali». Non si bara dunque sulla preparazione, che sarà testata sul campo da chi di dovere. 
L'application, da redigere in inglese o francese, va spedita online (qui) sul sito Epso, quello comunemente utilizzato per la gestione delle candidature presso le sedi politiche dell'Ue. Ci si deve registrare e inserire tutte le informazioni del caso. L'esame delle domande si verificherà «tra ottobre e novembre 2014», si apprende dal portale del Consiglio, e mentre i ragazzi selezionati per il primo periodo (quello in partenza da febbraio) saranno contattati a dicembre, per gli altri ci sarà da attendere fino a gennaio. A tutti arriverà notizia del proprio esito, anche se negativo, sulla pagina personale di Epso entro l'inizio dell'anno prossimo. Essere scartati non è purtroppo una remota possibilità: «Riceviamo circa 4mila domande all'anno», assicurano dall'ufficio tirocini «ma sfortunamente i posti vacanti per gli internship non sono superiori a cento».
Chi supera la selezione, «sulla base delle proprie qualifiche» si legge sul regolamento, «e nel rispetto dell'equilibrio geografico di provenienza dei ragazzi», riceverà una mail con la richiesta di spedire la documentazione cartacea che attesti i titoli dichiarati: copie di passaporti, diplomi universitari e di lingua, lettere ufficiali di referenze, da presentare pena esclusione dallo stage.  
Ma di cosa si occupa uno stagista al Consiglio dell'unione europea? Di solito i trainee vengono recultati all'interno del Segratariato generale del Consiglio, dove «a seconda del loro livello di studi e di preparazione culturale saranno istruiti dal consigliere a cui sono affidati sulle attività da svolgere», spiega il regolamento. In sintesi le mansioni sembrerebbero avere a che fare con quelle di un assistente di un politico, solo che per interposta persona. «Il Segretariato generale del Consiglio ha il compito di coadiuvare il Consiglio europeo e il Consiglio dell'Ue, comprese le presidenze, il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) e gli altri comitati e gruppi del Consiglio» è quanto sintetizza il sito: in pratica si presta servizio per lo staff che a sua volta collabora con l'organo principale. Esiste però anche la possibilità di svolgere lo stage dentro il dipartimento delle traduzioni o delle risorse umane, ad arbitrio dei selezionatori. Il contesto è comunque dei più prestigiosi: è da qui che partono le discussioni per le politiche della Ue. E infatti il regolamento è perentorio: «Il tirocinante è tenuto a osservare la massima discrezione su fatti o informazioni di cui sia venuto a conoscenza durante il tirocinio, ivi compreso in occasione di eventuali contatti con rappresentanti dei media». Bocche cucite dunque, durante lo stage, per chi sarà ammesso.

Ilaria Mariotti 

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