Sbankando si impara: a scuola di microcredito da Londra a Rimini

Sofia Lorefice

Sofia Lorefice

Scritto il 18 Ott 2013 in Approfondimenti

Un'idea che viene dal Bangladesh, un business model che arriva dall'Inghilterra e una realtà imprenditoriale che sta muovendo i primi passi con successo in Italia. A Rimini il progetto di educazione finanziaria Sbankiamo compie un anno di attività. stage lavoroTrasformare un'idea imprenditoriale in realtà è l'obiettivo del progetto che Lucia Genangeli, 28 anni e Paola Bonadonna, 30, hanno realizzato in collaborazione con Eticredito, la Caritas e altre realtà della zona di Rimini. Si tratta di un esempio di eccellenza a livello nazionale che ha coinvolto in un anno più di mille ragazzi solo a Rimini.
«Sbankiamo è nato dall'incontro con l'organizzazione londinese MyBnk e dalla volontà di alcune realtà del territorio di fare qualcosa per i giovani della nostra città», dice la Genangeli, raccontando di aver conosciuto Lily Lapenna - vincitrice del Youth Global Leader e CEO di My Bnk - leggendo un articolo di giornale. «Ci è piaciuto il suo approccio e siamo andati a vedere cosa fa My Bnk a Londra. Abbiamo cercato di prendere il meglio della loro esperienza e del loro approccio all'educazione finanziaria e lo abbiamo portato qui in Italia». 
L'obiettivo principale di My Bnk, che Sbankiamo ha deciso di adottare, è l'alfabetizzazione finanziaria che consiste in parte nell'apprendimento di base degli strumenti finanziari per rapportarsi in modo consapevole con le banche e la finanza e in generale nell'affrontare con i ragazzi temi centrali della vita adulta che possano aiutarli a relazionarsi in modo sereno con i soldi, con i debiti e con i progetti da realizzare.
Lucia  Genangeli spiega che nel primo anno di start up Sbankiamo ha affrontato il tema del lavoro a partire da come si legge una busta paga, come si valuta una proposta di lavoro e come si fa a mettersi in proprio. Per il secondo anno si affronterà un discorso pratico sul microcredito e l'imprenditorialità. Ma l'obiettivo
stage lavoro finale è quello di integrare queste attività con quelle della scuola.  Ed è proprio l'istruzione ad accomunare più di ogni altra cosa il progetto di Sbankiamo con il suo modello ispiratore My Bnk. Lily Lapenna [nella foto] a Londra presta anche denaro ai giovani inglesi, ma per il momento il progetto Sbankiamo non lo fa ancora. Per ora in Italia è stata esportata la parte di educazione finanziaria per i giovanissimi. Ma non è escluso che in futuro arrivino anche i  finanziamenti per le attività dei giovani di Sbankiamo che hanno intrapreso un percorso si formazione su questi temi.
«L'istruzione finanziaria è uno strumento importantissimo perché la crisi che siamo vivendo non è dovuta solo alla cattiva condotta delle banche ma anche al fatto che noi come consumatori non siamo abbastanza informati e quindi spesso prendiamo delle decisioni finanziarie sbagliate», ne è convinta Lily LaPenna, la Ceo di My Bnk e vincitrice del Youth Global Leader. La «banchiera dei giovani», così chiamano in Inghilterra, ha 33 anni, è di origini italiane ma è cresciuta a Londra, dove ancora oggi vive e presta denaro ai ragazzi che hanno voglia di imparare a gestirli. A 27 anni ha fondato My Bnk, che oggi conta 25 dipendenti. Durante gli studi universitari Lily era stata in Bangladesh, conoscendo le donne imprenditrici che in virtù di prestiti modesti mettono in piedi delle piccole imprese e si abituano a gestire i propri soldi in modo saggio, «più saggio di quanto si faccia in Inghilterra!». Prima di fondare My Bnk aveva anche lavorato per la Brac Bangladesh Rural Advancement, la più grande Ong del mondo creata da Fazle Hasan Abed.
Lily Lapenna preferisce l'approccio di Abed al microcredito piuttosto che quello di Yunus: «Abed non parla solo di credito ma anche di istruzione e assicurazione, sanità e accesso all'istruzione». L'istruzione in effetti è il pallino di Lily Lapenna, secondo lei la scuola oggi non prepara come dovrebbe al mondo del lavoro e da qui discende la maggior parte dei problemi. 
«Le nostre generazioni hanno preso denaro in prestito dal futuro. Le generazioni future non beneficeranno della stessa qualità di vita della quale godiamo al momento. L’apatia dei giovani è spesso accompagnata dalla disoccupazione».
La “banchiera dei giovani” è convinta che il modo migliore per interrompere questo ciclo sia quello di permettere ai ragazzi di gestire piccoli progetti imprenditoriali, renderli cittadini più intraprendenti, e trasformarli nella forza lavoro della nazione. La gestione del denaro potrebbe essere integrata nell’insegnamento della matematica, e l’aspetto decisionale con la storia, la geografia e le materie umanistiche. Alternativamente, si potrebbero creare corsi al di fuori del curriculum scolastico istituzionale.   
«La piattaforma finanziaria di My Bnk è solida perché diversificata. Non applichiamo nessun tasso di interesse al microcredito offerto perché riteniamo che il valore del nostro prestito risieda nell’educazione offerta. Il nostro è un modello di prestito che non si basa sul tasso di interesse, ma sull’educazione. I nostri giovani beneficiari, tuttavia, capiscono bene che il denaro ha un costo, e che si tratta di un prestito. Il tasso di restituzione dei nostri fondi è del 97%. Dare responsabilità ai ragazzi produce risultati». Lily Lapenna ha fiducia nei giovani e l'invito che rivolge loro è sempre quello di avere l’audacia di compiere il primo passo per trarne un insegnamento, senza lasciarsi scoraggiare se un’idea che non funziona. Per essere più chiara e diretta su questo punto Lily cita anche Samuel Beckett: «Hai sbagliato? Non importa, sbaglia di nuovo, ma la prossima volta sbaglia meglio».

Sofia Lorefice

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Chance ai giovani, Bangladesh - Italia uno a zero

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