Dopo dieci anni trascorsi in Portogallo è tornata in Italia con l'obiettivo di rilanciare l'edilizia. Per realizzarlo ha creato Rkm0, una piattaforma che fa incontrare chi ha una casa da ristrutturare con progettisti e imprese. L'unico vincolo è quello di utilizzare materie prime sostenibili e a chilometro zero.
Di questo si occupa la start-up lanciata ad aprile di quest'anno da Giulia La Face, architetto veronese di 33 anni. «Nel 2003 sono partita in Erasmus per Porto. Mi sono trovata così bene con l'università, che a differenza di quella italiana è molto incentrata sugli aspetti pratici, che ho chiesto ad un docente portoghese di accompagnarmi in tesi». Tornata in Italia solo per discuterla, è poi ripartita per il Portogallo. «Ho iniziato con uno stage semestrale alla Sovrintendenza ai beni culturali di Porto, che poi si è trasformato in un contratto a progetto di un anno». Nel 2007 ha frequentato a Venezia un master in conservazione del patrimonio architettonico che l'anno successivo le ha permesso di entrare nel team creato da Porto vivo sru, società municipalizzata nata con l'obiettivo di stilare un piano di gestione del centro storico della città attraversata dal fiume Douro. «Si trattava di analizzare, oltre agli aspetti architettonici, anche quelli sociali, misurare il coinvolgimento della popolazione, occuparsi della parte turistica ed elaborare un piano di marketing territoriale».
È durante questa esperienza che ha avuto a che fare per la prima volta con la georeferenziazione, oggi parte fondamentale del suo progetto: su una mappa è infatti possibile localizzare gli edifici da ristrutturare ma anche le sedi degli studi di architettura e delle imprese edili che aderiscono al circuito. Nel 2013 «ho sentito una sorta di chiamata alle armi. Sono stata in Sicilia e ho visto la situazione di degrado del patrimonio architettonico e ho pensato che per me non aveva più senso stare in un Paese del secondo mondo se era proprio il mio ad avere bisogno». E così ha deciso di tornare per rilanciare l'edilizia. Un obiettivo ambizioso, ma che non spaventa la giovane architetto: «Bisogna proporre un paradigma diverso, se non cambi compierai sempre gli stessi errori. Io promuovo il riciclo, sensibilizzando i professionisti a fare con quel che trovano. Andiamo controcorrente rispetto alla globalizzazione, ma io sono fatta così».
A settembre dello scorso anno ha cominciato a lavorare al sito, lanciato poi ad aprile 2014. Dal suo studio di Verona, dove opera come libera professionista, gestisce da sola il portale. Ancora non ha fondato una società, «uso la mia partita Iva per fatturare. Voglio strutturarmi in srl, ma prima voglio avere più “muscolo”». Ovvero un fatturato sufficiente a coprire le spese. «Diciamo che Rkm0 è il mio fiore all'occhiello, ma che in questo momento è complementare alla mia attività di architetto». Una professione che esercita secondo gli stessi principi che richiede a professionisti e imprese che vogliano entrare nel circuito. «Io non ho mai costruito un edificio ex novo, ho sempre lavorato alla ristrutturazione». L'idea per questa start-up «è nata come un eureka di Archimede. Ero a Porto e mi interrogavo su come dare risposte alla crisi dell'edilizia in Italia, sensibilizzando su tematiche importanti e facendo ripartire l'economia». La soluzione è la piattaforma per far incontrare domanda e offerta lanciata ad aprile. Sul sito i privati possono pubblicare gratuitamente un annuncio per cercare architetti e operai che ristrutturino la loro casa usando materiali a chilometro zero. Anche i semplici cittadini possono segnalare un immobile in stato di degrado. Tutto in maniera gratuita. A pagare sono i professionisti e le imprese che vogliono comparire sul sito. «Abbiamo un abbonamento business da 5 euro al mese e uno premium da 10, che consente oltre alla georeferenziazione anche la possibilità di pubblicare fino a 10 immagini dei progetti realizzati, il logo ed una descrizione dell'azienda». Così si sostiene la start-up. «Sto pensando anche di introdurre dei banner pubblicitari, ovviamente riservati a chi opera nel settore».
Oltre ad aver vinto il Go to web talent di Latina ed essere arrivata tra i finalisti del premio per l'innovazione alla Smau di Padova, «competizioni che ti danno soprattutto visibilità», per lanciare il sito ha fatto ricorso al crowdfunding. E lo ha fatto nel 2013, mentre la Consob elaborava il regolamento per la certificazione delle piattaforme. La Face si è però rivolta ad Ulule, una piattaforma francese che le ha permesso di raccogliere i 3.400 euro necessari all'implementazione di Rkm0. Pagina web che oggi raduna una ventina tra professionisti e imprese e ha 330 privati che hanno “iscritto” un edificio da ristrutturare. Ancora nessun cantiere si è aperto: «Ho iniziato ad aprile, so che ci sono già stati dei contatti ma l'edilizia ha tempi lunghi», spiega. «Però il sito» aggiunge «ha circa 5mila visite al mese». Risultato raggiunto senza alcuna campagna di marketing. «Ci sto lavorando compatibilmente con le mie disponibilità». Ora l'obiettivo è allenare quel “muscolo” che possa permetterle di far crescere la sua start-up. «Come mi vedo tra cinque anni? Mi immagino in un bel capannone ristrutturato con del personale di back office assunto. Voglio assolutamente creare dei posti di lavoro».
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