Scritto il 04 Mar 2021 in Notizie
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La proposta di riforma di stage e apprendistato arriva in Parlamento. Il progetto elaborato dai Giovani Democratici di Milano, presentato al pubblico tre settimane fa, è diventato una proposta di legge depositata dalla deputata PD piemontese Chiara Gribaudo pochi giorni fa alla Camera.
In particolare, la proposta dei GD si suddivide in due azioni: per quanto riguarda la riforma dello stage, sostiene la proposta di legge depositata oltre due anni fa da Massimo Ungaro (deputato 34enne eletto nelle file del PD, oggi passato a Italia Viva). Una iniziativa legislativa focalizzata sui tirocini curricolari – per estendere a loro le tutele finora riservate agli extracurricolari, a cominciare dal diritto a una indennità mensile – che la Repubblica degli Stagisti appoggia con entusiasmo, avendo anche contribuito a redigerla.
Per quanto riguarda invece la riforma dell’apprendistato, le proposte dei GD sono confluite appunto nella nuova proposta di legge (pdl), depositata a prima firma Gribaudo ma sostenuta in maniera bipartisan anche da altri tre parlamentari: oltre a Ungaro di Italia Viva, già da anni attento ai temi dell’occupazione giovanile, anche Valentina Barzotti, avvocata 35enne del Movimento 5 Stelle, e l’ex sindacalista Guglielmo Epifani, già leader della Cgil e oggi deputato di Leu.
La pdl ha come titolo "Modifiche al decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, e altre disposizioni concernenti la disciplina del contratto di apprendistato”; è indicata come “Atto camera 2902”: risulta “presentata il 22 febbraio 2021, annunziata il 23 febbraio 2021” e presto sul sito della Camera sarà anche disponibile il testo integrale.
La proposta di riforma di stage e apprendistato arriva in Parlamento sulla scorta di un sostegno popolare rilevante: la petizione pubblicata sulla piattaforma Change.org meno di un mese fa ha già raccolto quasi 50mila firme (ed è ancora aperta, se qualcuno volesse aggiungere la sua). Tra i firmatari anche il segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti, con la motivazione «Dobbiamo tutelare i diritti del lavoro, perché i giovani in questo paese devono avere un futuro», e poi Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati PD al Parlamento europeo e da anni in prima linea per i diritti dei giovani nel mercato del lavoro, insieme ad altri eurodeputati come Irene Tinagli e Pierfrancesco Majorino, e parlamentari nazionali di vari schieramenti come Lia Quartapelle e Tommaso Nannicini (PD), Lisa Noja (Italia Viva), Niccolò Invidia (M5S).
Ora «vogliamo vedere il pdl approvato» scrivono i GD di Milano in un comunicato «e poi vogliamo risposte e soluzioni anche sull'abuso dello stage extracurricolare, da cui tutto è partito: non possiamo più accettare che la nostra generazione passi da uno stage all'altro a pochi euro al mese, senza diritti, senza contributi, senza la possibilità di diventare indipendente».
L’aggiunta più rilevante alla pdl Ungaro sugli stage curricolari insita nella recente proposta dei GD, come avevamo raccontato nel nostro articolo, sta nel fatto che quest’ultima oltre a migliorare le condizioni per i tirocinanti curricolari prevede anche di abolire – o quasi – gli stage extracurricolari. Per la precisione di impedire per legge la maggior parte di essi, prevedendo che si possano attivare solo a favore di persone che abbiano concluso l’ultimo ciclo di formazione da meno di tre mesi. Vorrebbe dire quindi che, una volta laureati, si avrebbero ancora tre mesi di “latenza” per poter essere inquadrati come stagisti extracurricolari; una volta sorpassati questi tre mesi, niente più stage.
La proposta, se approvata, eliminerebbe anche tutto il massiccio utilizzo dello stage su persone adulte: non bisogna dimenticare che per l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali, il 2019, solo il 47% dei 355mila stage extracurricolari attivati aveva riguardato giovani al di sotto dei 25 anni; vi era stato un 36% di stage che aveva coinvolto persone tra i 25 e i 34 anni, e i 58mila restanti stagisti avevano più di 35 anni – in particolare quasi 10mila erano over 55! Va da sé che, in uno scenario in cui la proposta dei GD divenisse realtà, la stragrande maggioranza di questi 186mila stage per over 25 verrebbe spazzata via.
Resterebbe naturalmente ferma la possibilità di fare stage quando contemporaneamente si è impegnati in un percorso formativo: una soluzione simile a quella francese, dunque, dove ormai da un decennio è possibile fare per legge solo stage curricolari (e pagati, ad oggi, almeno 600 euro al mese).
«Noi abbiamo portato alla politica una proposta chiara: l'abolizione dello stage extracurriculare» ribadiscono i militanti dei GD Milano «e la riforma dell'apprendistato per renderlo più accessibile. Sull'apprendistato un primo passo c'è, ora lavoriamo sul resto: senza questa riforma non c'è alcun futuro, dobbiamo darci una mossa e abolire una volta per tutte questa vergogna tutta italiana».
Ora vedremo se la Pdl Ungaro sullo stage verrà tirata fuori dal cassetto in cui è finita oltre due anni fa, e rispolverata per essere portata in discussione; e se la Pdl Gribaudo sull’apprendistato verrà calendarizzata.
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