Il Covid riduce le opportunità di stage: 20% in meno in Toscana e Veneto nel primo trimestre del 2020

Scritto il 25 Ago 2020 in Notizie

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Quanto sta incidendo il Covid sul mondo degli stage in Italia? In particolare, quanto le opportunità di tirocinio stanno diminuendo, dal punto di vista numerico, a causa della crisi economica scatenata dalla pandemia?

Per rispondere bisogna analizzare i dati relativi al numero di tirocini attivati, confrontando quest’anno con gli anni precedenti e in particolare con il 2019. Questo lavoro si può fare esclusivamente per i tirocini extracurricolari, dato che quelli curricolari non vengono in alcun modo conteggiati né monitorati, né dallo Stato né dalle Regioni.

I dati relativi al numero di tirocini extracurricolari attivati vengono invece archiviati attraverso le “comunicazioni obbligatorie” e sono a disposizione del ministero del Lavoro e delle singole Regioni, ma non sono purtroppo facilmente accessibili.

La Repubblica degli Stagisti li ha rintracciati per due Regioni – Veneto e Toscana. Si tratta di due Regioni molto rilevanti
: la Toscana è stata la primissima a introdurre l’obbligo di erogare agli stagisti extracurricolari una indennità, già nel 2012, facendo di fatto da apripista alle normative poi promulgate negli anni successivi da tutte le Regioni italiane. Sul suo territorio vengono effettuati all’incirca 25mila tirocini ogni anno circa 15mila extracurricolari più un numero ignoto di curricolari, che noi di RdS stimiamo possa essere intorno ai 10mila.
Il Veneto è invece la seconda Regione in Italia per numero di stage svolti sul suo territorio, dopo la Lombardia e negli ultimi anni addirittura prima del Lazio (il “sorpasso” è avvenuto nel 2017): parliamo di circa 65mila all’anno, di cui più o meno 40mila di tipologia extracurricolare e 25mila – di nuovo, tale numero è una nostra stima – di tipologia curricolare.
Per la precisione, secondo l’ultimo Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie pubblicato dal ministero del Lavoro a fine maggio, in Toscana nel 2019 si sono svolti 15.342 stage extracurricolari mentre in Veneto se ne sono svolti 38.441. Ma questi naturalmente sono i dati “normali”, quelli dell'epoca pre-Covid. Cosa sta succedendo quest’anno?

Secondo i numeri contenuti nella piattaforma di Veneto Lavoro, ente strumentale della Regione che svolge un ruolo di sostegno alle politiche del lavoro, nel primo trimestre del 2020 sul territorio veneto risultano essere stati attivati poco meno di 7.700 tirocini extracurricolari: per la precisione 7.695. La provincia con più attivazioni di stage è Padova, con 1.930, seguita da Treviso con 1.400, Vicenza con 1.325 e Verona con 1.310. Venezia sta poco sopra i mille (1.045), mentre Rovigo si ferma a 500 e Belluno a 180.

Facendo il confronto con l’anno precedente – i dati sono disponibili sulla piattaforma, nella sezione “Dati del mercato del lavoro / occupazione / attivazioni stage” – si scopre che nel primo trimestre del 2019 erano stati attivati 9.615 tirocini. Negli anni precedenti il numero era stato più o meno costante su quell’ordine di grandezza: 9.990 nel primo trimestre 2018, 10.310 nel 2017, 9.230 nel 2016.
Per trovare un numero simile a quello del 2020 bisogna andare indietro di ben sei anni: i dati del 2014 riportano infatti, per il primo trimestre di quell’anno, un numero di attivazioni pari a 7.100.
Dunque, considerando un confronto con gli anni più recenti, in Veneto nei primi tre mesi del 2020 siamo di fronte a una riduzione secca del 20% delle posizioni di tirocinio disponibili a causa del Covid.

stage lavoro regione toscanaIn Toscana invece i tirocini extracurricolari partiti nel primo trimestre 2020 risultano essere 3.522: questo è il numero contenuto nel database regionale relativo alle Comunicazioni di avviamento di tirocini pervenute ai Servizi per l'Impiego. Nei tre anni precedenti questo numero, prendendo in considerazione il medesimo lasso di tempo, era sempre stato intorno ai 4mila: nel 2019 le attivazioni erano state 4.237, nel 2018 4.209, nel 2017 4mila spaccate.
I dati specifici del primo trimestre 2020 in Toscana attestano quella di Firenze come la provincia con più attivazioni in assoluto, 1.195, pari al 34% di tutta la Regione; a seguire Pisa (dove sono stati attivati in quello stesso periodo 721 stage extracurricolari) e Lucca (414).

La flessione in questo caso è un poco più lieve, meno 17 per cento, ma c’è da considerare che in Veneto – così come in Lombardia, Regione per la quale i dati non sono disponibili online – l’emergenza è scoppiata a fine febbraio, mentre nelle altre Regioni – tra cui appunto la Toscana – a inizio marzo. Dunque la Toscana ha potuto godere di un paio di settimane di “normalità” in più, prima che anche sul suo territorio arrivasse la scure del lockdown.

Sopratutto c’è da considerare che stiamo parlando solo del primo trimestre del 2020, quello in larga parte non toccato dal Covid: per oltre la metà di tale trimestre le attivazioni – e la vita economica in generale – sono andati avanti normalmente.

I dati del secondo trimestre, quello che comprende i mesi di aprile, maggio e giugno – cioè il pieno del lockdown e l’inizio della fase 2 – dovrebbero uscire tra qualche settimana. E conterranno senza dubbio una flessione enormemente più pronunciata, anche per il fatto che la maggior parte delle Regioni tra marzo e aprile ha introdotto, durante il lockdown, anche specifici divieti rispetto all'attivazione di nuovi tirocini.

Questa non è dunque che la punta dell’iceberg. Man mano che i dati verranno resi pubblici, lo scenario più probabile è che emergerà per il 2020 un crollo delle posizioni aperte di tirocinio a disposizione dei giovani non solo nei mesi di lockdown, ma anche nelle fasi successive. E a quel punto, dati alla mano, sarà fondamentale interrogarsi su come affrontare la questione e lavorare per ripristinare un sistema in grado di offrire opportunità per i giovani italiani.

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