Oggi a Roma c'è il Jobmeeting, fiera del lavoro in cui una trentina di aziende entrano in contatto con giovani in cerca di lavoro. Nel corso dell'evento, alle 14 è in programma un seminario tenuto da Eleonora Voltolina: «Dopo i libri, il lavoro. Ma come trovarlo?», sottotitolo: «Dalla Repubblica degli Stagisti a Porta Futuro, tutti gli alleati virtuali e reali», con la partecipazione dei dirigenti della struttura Silvio Petrassi e Alessio Pontillo. L'appuntamento è all'Eur, presso il Salone delle Fontane in via Ciro il Grande 10/12.
Testaccio è uno dei quartieri più amati dai giovani romani. Pieno di ristoranti, locali, discoteche, centri sociali, di notte è un crocevia della movida della Capitale. Vederlo di giorno fa un altro effetto: strade pacate, più ordinate. Ma anche di giorno Testaccio è un luogo strategico per i giovani: specialmente da quando la Provincia ha deciso di aprire proprio in via Galvani uno spazio innovativo dedicato a chi cerca lavoro.
L'ha chiamato «Porta Futuro», e l'intero impianto è ispirato al progetto «Puerta 22» di Barcellona. Un luogo grande, amichevole, che possa offrire i servizi di un ufficio pubblico senza averne le sembianze - e senza quindi far scattare diffidenza e sfiducia, perfino dotato di un profilo Facebook con quasi 4mila fan. La Provincia guidata da Nicola Zingaretti ci ha investito 800mila euro, con la previsione di ammortizzarne una parte nel corso degli anni di attività. Con un occhio alle economie di scala e alla razionalizzazione delle spese: nella struttura sono stati concentrati servizi e uffici per i quali la provincia già pagava canoni di affitto - come per esempio Capitale Lavoro, società in house della Provincia che prima aveva sede ai Parioli.
Chiunque si presenti per la prima volta a Porta Futuro viene accolto a una reception, dove i consulenti fanno un primo screening che si può riassumere nella semplice domanda: «Perchè questa persona è qui? Di cosa ha bisogno?». Tecnicamente si chiama «analisi del fabbisogno», ed è il primo passo per capire verso quali servizi indirizzare il nuovo arrivato. Sempre alla reception viene compilato un modulo per ottenere immediatamente lo username e la password personali (e da quel momento validi per tutte le visite successive) per accedere al software.
La caratteristica di Porta Futuro infatti è un sistema informatico che permette di registrarsi, caricare il proprio cv e visualizzare un gran numero di opportunità sul territorio: offerte di lavoro e di stage, corsi di formazione, bandi di concorso. Attraverso i 25 computer connessi a internet (la navigazione è libera) già oltre 7mila persone - la maggior parte delle quali con un titolo di studio medio alto, il che conferma la capacità di intercettare un target diverso rispetto ai classici centri per l’impiego - hanno caricato il proprio cv. Dopo questa operazione, sulla base delle informazioni che ciascun utente ha inserito il sistema indica le aree professionali coerenti (questa fase viene definita «portafoglio competenze») e poi mette direttamente in evidenza le offerte di lavoro compatibili.
Inoltre Porta Futuro è anche un centro per l'impiego, che rende quindi possibile l'iscrizione alle liste di inoccupazione e di disoccupazione e l'attivazione di stage e contratti di lavoro. La rosa degli altri servizi offerti da Porta Futuro prevede bilanci di competenze, sessioni di orientamento individuale («Su appuntamento, e abbiamo una lunga lista d'attesa» spiega alla Repubblica degli Stagisti il responsabile Alessio Pontillo: «Ma stiamo potenziando il servizio»), e di gruppo chiamate «Jobclub», con la proporzione di un orientatore ogni dieci persone. Due risorse si occupano specificamente di autoimprenditorialità, offrendo a chi aspira a mettersi in proprio una prima valutazione dei progetti di start-up e consulenza per la stesura del business plan. Una stanza è attrezzata per la registrazione dei videocurriculum: chi ne vuole fare uno si iscrive e una volta al mese viene chiamato a registrarlo direttamente attraverso la strumentazione di Porta Futuro. Altri eventi frequenti nello spazio sono seminari, presentazioni aziendali, dibattiti su libri (c'è un'aula convegni da 100 posti dove nei mesi scorsi è venuto a parlare anche il famoso sociologo Bauman).
Una delle particolarità di Porta Futuro è anche l'orario di apertura, fino alle sette di sera dal lunedì al giovedì e fino alle otto di sera il venerdì e il sabato - anche se in realtà il centro per l'impiego interno fa orari "standard" e alle 17:30 chiude i battenti. «Un segnale di comunicazione per sganciare questo spazio dall'idea di ufficio pubblico, anche se poi le persone a dir la verità non vengono più di tanto in orario serale» dice Pontillo: «I momenti di maggiore affollamento sono il giovedì e venerdì nella prima parte della mattinata». Dentro Porta Futuro lavorano una quindicina di persone, quasi tutti orientatori: alcuni sono dipendenti pubblici, altri di capitale lavoro Spa.
Importante l'obiettivo di porsi come interlocutore privilegiato sul territorio per l'incontro domanda-offerta: «Abbiamo coinvolto finora già un centinaio di aziende nelle nostre attività. Organizziamo testimonial day per presentare le singole realtà e anche career day: quello dello scorso 20 novembre ha coinvolto 11 aziende, un migliaio di cittadini, e complessivamente 101 posizioni aperte» racconta Pontillo. Per differenziarsi dai molti eventi simili sul territorio, Porta Futuro ha cercato di portare a contatto con i ragazzi direttamente i capi dei reparti Risorse umane: «Abbiamo chiesto che venisse proprio l'hr manager, il decision maker, ovviamente con colleghi e assistente». Con un occhio particolare al fenomeno degli skill shortages, cioè i posti di lavoro che restano permanentemente scoperti per mancanza di manodopera qualificata: «Con Confartigianato abbiamo organizzato la Città dei mestieri: loro dichiarano un 22% di posizioni vacanti, e si tratta anche di mestieri ben pagati! Bisogna far conoscere queste opportunità, e ridare a questi posti di lavoro la dignità che meritano».
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