«Se sarò eletto, lavorerò per i nostri giovani, l'occupazione giovanile è la mia priorità». Quale candidato non lo dice? Praticamente tutti, di qualsiasi schieramento politico, a ogni tornata elettorale. Ma la promessa è talmente generica che perde il suo significato. E poi chi può dire se sia stata rispettata o no da quelli che, anno dopo anno, sono stati eletti?
Ora è tempo di elezioni. Non solo quelle per il Parlamento, dove la preferenza degli elettori non ha valore, perché grazie alla legge "porcellum" si può votare solo il partito, e i candidati alla Camera e al Senato entrano secondo l'ordine delle liste. Ci sono anche due elezioni regionali importantissime, quelle del Lazio e della Lombardia. E in questo caso è possibile scrivere il nome del proprio candidato, decidendo davvero chi entrerà in consiglio e chi diventerà governatore.
Peraltro le Regioni hanno una responsabilità enorme in materia di politiche giovanili, dato che a loro spetta la competenza in materia di formazione, e dunque di stage: e in Lombardia vengono attivati 90mila stage all'anno, in Lazio oltre 40mila. E proprio nei prossimi sei mesi saranno chiamate a elaborare nuove leggi regionali ad hoc per i tirocini extracurriculari, come concordato dalla Conferenza Stato-Regioni pochi giorni fa.
Per questo la Repubblica degli Stagisti ha deciso di proporre un'azione concreta. Chiamando tutti coloro che dicono di voler attuare politiche pro giovani a dimostrarlo: e poi, in caso di elezione, a provare che alle parole stanno facendo seguire i fatti. Come? La Repubblica degli Stagisti ha elaborato un "patto per lo stage": un documento programmatico che contiene alcuni punti focali per una nuova gestione degli stage a livello regionale. Rimborso spese minimo a 500 euro al mese, divieto di stage per mansioni di basso profilo, riduzione dei soggetti promotori, rilancio dell'apprendistato attraverso una innovativa proporzione tra numero di stagisti e numero di apprendisti. E poi ancora: incentivi alle imprese che assumono con contratto subordinato dopo il tirocinio, anagrafe degli stage, monitoraggio costante dell'utilizzo dei fondi FSE per progetti di tirocinio, in modo che vadano a vantaggio dei giovani e non - come spesso accade - delle aziende o degli enti di formazione.
Su tutto questo la Repubblica degli Stagisti chiama uno per uno i candidati a un'azione di responsabilità e di impegno personale. Chi sottoscrive il patto si impegna poi a realizzare le proposte, o quantomeno a provarci.
Il patto è pensato, in questo momento di campagna elettorale, prima di tutto per i candidati: la nostra redazione è pronta a ricevere tutte le adesioni, e ovviamente il Patto può essere sottoscritto anche da presidenti di Regione, assessori e consiglieri già in carica, sulla base delle medesime condizioni.
E già ci sono sette candidati - sei al consiglio regionale della Lombardia e uno a quello del Lazio - che hanno scelto di sottoscrivere il patto: scoprite chi sono a questa pagina. La speranza che la lista si allunghi: perchè siamo abbastanza stanchi delle parole e delle promesse, e vogliamo che si passi agli impegni concreti e a i fatti.
Per saperne di più su questo argomento:
- Tutto il Patto punto per punto
- Elenco di chi ha sottoscritto il Patto
- vedi l'infografica
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