In tempi di forte crisi occupazionale ci sono settori, come quelli della biologia, in cui in realtà le offerte di lavoro ci sono, ma è l’incrocio tra l’azienda che cerca una particolare figura professionale e il biologo che ha quella specializzazione che diventa molto difficile. Per questo motivo l’Ordine nazionale dei biologi ha pensato di lanciare da circa due mesi un nuovo servizio per i suoi iscritti. È un database in grado di rispondere alle richieste di chi cerca e chi offre lavoro e che è stato ideato e realizzato dall’Onb con il supporto di alcuni tecnici informatici e con costi molto bassi.
Se, infatti, il match tra domanda e offerta è sempre abbastanza complicato, «nel nostro settore risulta accentuato dal fatto che il professionista potrebbe essere penalizzato dalla limitata evidenza che hanno le offerte di lavoro» spiega Ermanno Calcatelli, 69 anni, dal 2011 presidente dell’Ordine, e oggi anche promotore e responsabile di questo progetto. Sul perché le offerte di lavoro siano poco chiare, il presidente non ha dubbi: «si tratta di mestieri poco noti, perché le declinazioni di questa professione sono molte». Le figure più richieste dal mercato al momento sono i biologi che lavorano nell’ambiente e che si occupano della cura del paesaggio naturalistico, della bonifica delle reflue e della cura dei parchi. A cui seguono i biologi marini e i nutrizionisti. Per tutti c’è la possibilità di iscriversi gratuitamente a questo nuovo database.
Basta essere iscritti all’Ordine nazionale dei biologi e compilare una scheda online con i propri dati, allegare il curriculum e scegliere alcune aree di competenza. Sono poi le aziende, pubbliche e private, che su invito anche dell’Ordine visualizzano nella banca dati i vari profili presenti e selezionano il candidato più adatto a cui proporre stage, collaborazioni o contratti di lavoro.
Ad oggi, su un totale di 50mila iscritti all’ordine, hanno già registrato i loro dati in 1.500: la regione che ha visto più iscritti è la Sicilia, con 186 registrazioni, seguita da Lazio e Campania, 179 e 172, e dalla Puglia a 124. Prima regione del nord per numero di iscritti alla piattaforma è la Lombardia, ferma a 111. Considerato, però, il numero di iscritti e il fatto che il portale sia stato realizzato senza inserire limiti di età, ma basando la differenziazione sul livello di specializzazione dei singoli soggetti, Calcatelli si dice convinto che nei prossimi mesi saranno in tanti a inserire i propri curricula. Così per stimolare le iscrizioni, l’ordine sta promuovendo tra i biologi questo nuovo servizio e a breve estenderà la promozione dell’uso del portale anche alle aziende.
«Attualmente sul mercato ci sono molti giovani in cerca di lavoro, quindi ci aspettiamo altre adesioni e di avere un quadro più completo a fine anno», spiega alla Repubblica degli Stagisti il presidente dell’Ordine. Che aggiunge anche come questo sistema «sia consultabile da qualsiasi azienda alla ricerca di un biologo, sia essa nazionale o straniera». E tra queste sono sicuramente le imprese che operano nel settore alimentare ad essere sempre più alla ricerca di biologi visto che negli ultimi anni sono alle prese con esigenze normative e di mercato per cui necessitano dell’intervento di biologi con competenze elevate.
Visto quindi l’andamento del mercato e gli sbocchi occupazionali, conviene a un giovane interessato alla biologia intraprendere questa strada negli studi? Calcatelli non ha dubbi nel dire «Oggi trovare un lavoro per i giovani è difficile. Ma questo vale per molti settori. Eppure fatta questa premessa consiglierei comunque di seguire questa strada, soprattutto se si è spinti da una forte motivazione». Anche perché «la biologia è ovunque intorno a noi»: nelle bio e nano tecnologie, negli alimenti, nello smaltimento dei rifiuti, nella cosmesi, nella tutela dei beni culturali. «Una figura sempre più richiesta alle imprese e per cui ci sono margini di crescita per gli anni a venire». Buoni motivi quindi per continuare su questa strada e, usando le parole del presidente dell’Ordine, «guardare positivamente a un futuro che comincia a mostrare i primi segnali di ripresa economica».
Marianna Lepore
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