Tecnologie fisiche innovative, facoltà poco conosciuta ma molto utile per trovare lavoro: la storia di Michela

Eleonora Della Ratta

Eleonora Della Ratta

Scritto il 03 Ott 2009 in Storie

Finite le scuole superiori Michela Pola si è posta l'interrogativo di tutti i neodiplomati: quale facoltà scegliere? Da un lato la passione per la fisica, dall'altro la preoccupazione per il futuro e la possibilità concreta di trovare un'occupazione. Oggi, a 22 anni, è in procinto di discutere la tesi per la laurea triennale e un posto di lavoro non farà fatica a trovarlo, proprio grazie alla scelta fatta tre anni fa: «Il mio interesse era già rivolto all'ambito scientifico, ma una laurea in fisica temevo che mi avrebbe aperto solo le porte della ricerca» racconta alla Repubblica degli Stagisti «poi ho scoperto l'esistenza del nuovo corso  in Tecnologie fisiche innovative dell'università di Ferrara e mi è sembrata la giusta soluzione per cominciare a entrare nel mondo del lavoro già durante il triennio». Dopo tre anni tra lezioni accademiche e tirocini in azienda si è arrivati alla fine del percorso: «Ho fatto stage in Ducati, Kpl Packaging e, infine, nella G.D di Bologna [una delle aziende che, tra l'altro, hanno aderito all'iniziativa del Bollino OK Stage, ndr], specializzata in packaging, dove ho lavorato alla mia tesi sui fenomeni di tipo elettrostatico legati al confezionamento: le sperimentazioni sono state condotte in azienda durante l'ultimo stage e, dopo la discussione della tesi in facoltà, è proprio in G.D che presenterò il lavoro fatto». 
Il futuro di Michela potrà essere proprio in azienda, a seguire quello che è stato cominciato negli anni universitari: «Le proposte di lavoro non mancano, ma sto valutando anche altre possibilità» racconta Michela, un po' agitata per la discussione della tesi che si avvicina e l'ansia di una risposta che attende da tempo: «Vorrei andare all'estero, aspetto una conferma a giorni». Sono gli stessi tutor aziendali della G.D ad averla incoraggiata a giocarsi questa carta, cogliendo al volo la possibilità di lavorare in un centro europeo di alto livello, a Londra o a Stoccolma, per specializzarsi sui materiali naturali per il confezionamento. Un modo per incrementare le proprie competenze e riportarle, tra qualche mese, in Italia. L'attività all'estero è finanziata dal programma Quadrifoglio che  mette a disposizione borse di studio per i neolaureati del corso più meritevoli: alcune aziende emiliane hanno accettato di farne parte per sostenere, insieme all'università, i giovani professionisti. La stretta connessione tra ateneo e azienda è confermata dal fatto che il corso laurea scelto da Michela, Tecnologie fisiche innovative, è nato proprio su specifica richiesta delle aziende dei distretti industriali dell'Emilia Romagna, che non riuscivano a reperire sul mercato le competenze di cui avevano bisogno. Un'intera area che si è mossa insieme all'università per creare maggiori opportunità di incontro tra domanda e offerta aprendo un canale diretto tra gli studenti e le imprese, e facilitare il più possibile il passaggio dalla formazione al lavoro.

Eleonora Della Ratta

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