Ultimi giorni per andare a vedere a Napoli la mostra "Structurally recyclable, basically disposable", un progetto della fotografa Elisabetta Lombardo che ha immortalato undici stagisti facendosi raccontare le loro storie. L'esposizione fotografica [nell'immagine a destra, un particolare dell'allestimento], arrivata in Italia dopo le tappe di Berlino e Amburgo, resterà aperta fino alla fine di maggio alla Libreria Archeologiattiva in via Duomo 228.
«La mostra è composta in tutto da 22 scatti» spiega la fotografa alla Repubblica degli Stagisti «ed è strutturata in due parti espositive: la prima, introduttiva, mostra undici ritratti tagliati a metà e accostati l'uno vicino all'altro». Questo sta a significare che lo stagista è sostituibile, interscambiabile: il concetto che ha ispirato appunto il titolo del progetto. «La seconda parte è composta dagli undici ritratti interi dei partecipanti accompagnati da un testo scritto dal soggetto stesso nel quale descrive la sua esperienza e condivide la sua opinione sugli stage in generale».
Il sottotitolo della mostra [qui sotto, la locandina] è «Il lavoro in Europa ai tempi dello stage»: i giovani fotografati sono quattro italiani (di cui addirittura tre sono giornalisti!), un inglese, uno svizzero, un francese e quattro tedeschi. «Sono contenta del feedback che ho avuto» dice Elisabetta Lombardo, lei stessa italiana emigrata prima in Svizzera e poi in Germania: «In molti mi hanno detto che quasi nessuno si occupa seriamente del tema stage perché in realtà per affrontare la problematica in modo serio bisognerebbe fare un'approfondita critica sociale e del sistema economico che ci circonda e che noi stessi perpetuiamo. Mi è sembrata una riflessione importante». Ma lei preferisce stare dietro l'obiettivo che sotto i riflettori: «Lascio più volentieri parlare i miei soggetti, attraverso le loro storie e riflessioni. Mi limito a dire che attraverso questi viaggi e questi incontri mi sono accorta del fatto che lo stage è un tipo di lavoro precario, uno in una lunga serie nella nostra vita professionale, che rimane ancora largamente fuori dalle strutture legali, in una sfera grigia e questo perché in realtà fa comodo e perché è difficile affrontare il tema del lavoro non retribuito senza occuparsi di tutto il resto».
Tra gli italiani immortalati da Elisabetta Lombardo anche Raffaella R. Ferré [che la Repubblica degli Stagisti ringrazia per la foto sopra, scattata all'inaugurazione della mostra], 27enne giornalista e scrittrice, autrice dei romanzi Santa Precaria (pubblicato da Stampalternativa nel 2008) e La mia banda suona il porn (80144 edizioni, scritto a quattro mani con Paolo Baron).
Eleonora Voltolina
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