Come sta andando la Garanzia Giovani? Da tre settimane è attivo il monitoraggio promosso dalla Repubblica degli Stagisti insieme all'associazione Adapt: un questionario online, veloce e anonimo, che permette a tutti i giovani di dare un giudizio sulla GG, raccontando la propria personale esperienza. Un monitoraggio ovviamente "informale", ma che sta permettendo di raccogliere informazioni preziosissime sui tempi di attesa, sulle risposte che i ragazzi ricevono dai servizi all'impiego, e in generale sul "sentiment" generato da questa iniziativa che nelle intenzioni dovrebbe migliorare l'occupazione e l'occupabilità dei giovani italiani senza impiego, ma che rischia seriamente di trasformarsi in un boomerang se le proposte di attività "garantite" non cominceranno ad arrivare in tempi brevi e in quantità proporzionate alla domanda.
Al monitoraggio RdS-Adapt hanno già partecipato ad oggi oltre 800 giovani, di cui circa 600 si sono già iscritti a Garanzia Giovani e dunque sono stati già in grado di raccontare nei dettagli i primi step che stanno effettuando per arrivare all'agognata «presa in carico» con la «proposta di politica attiva». Chi sono questi giovani? E' troppo presto per dirlo. Per ora il lavoro più importante è quello di promuovere l'esistenza del monitoraggio, intercettare gli under 30 e proporre loro di venire a raccontare attraverso questo questionario la propria esperienza. Per questo la Repubblica degli Stagisti e l'Adapt hanno lanciato da subito un appello a tutti coloro che sono interessati all'esito della Garanzia Giovani e più in generale al grande tema dell'occupazione giovanile, affinché ciascuno possa aiutare, attraverso i suoi canali e le sue reti, a arrivare al maggior numero possibile di giovani.
Università, associazioni giovanili, sindacati, uffici Informagiovani, testate online e siti web… Tutti possono diventare preziosissimi partner per "passare parola" e spingere avanti il monitoraggio, permettendo di raccogliere una molteplicità di voci. Alcune realtà hanno già scelto di dare il loro sostegno attivo. Ne riportiamo i loghi qui sotto: si tratta per ora di tre organizzazioni sindacali territoriali - la Cisl Lombardia, la Cgil Marche e la Cgil Toscana; dell'ufficio Informagiovani del Comune di Venezia; delle associazioni Amesci (Associazione MEditerranea per la promozione e lo sviluppo del Servizio CIvile), Ugei (Unione Giovani Ebrei d'Italia), Rena (Rete per l'Eccellenza NAzionale) e Giovani Italiani Bruxelles.
«La battaglia per l'implementazione ed il monitoraggio dei risultati del progetto Garanzia Giovani, così come altre iniziative per la promozione della "buona" occupazione per la nostra generazione, siamo convinti non possano che vedere il mondo dell'associazionismo giovanile italiano unito, compatto e battagliero» dice il presidente Ugei Simone Disegni: «a tutela di tutti quei coetanei che non intendono arrendersi all'imperativo dell'emigrazione ed aspirano invece in piena legittimità a costruire i propri progetti, di vita e professionali, in questo Paese».
E infatti con un'altra associazione che ha risposto all'appello c'è anche un progetto di collaborazione concreta sul proseguio del monitoraggio: l'Amesci collaborerà infatti nelle prossime settimane con la Repubblica degli Stagisti e l'Adapt alla messa a punto di un set di domande che verranno poste a chi racconterà, attraverso il questionario, di aver iniziato un percorso di servizio civile all'interno della GG. «Il servizio civile non è solo un’esperienza di impegno e partecipazione, ma uno strumento per l’occupabilità dei giovani perché permette di maturare le cosiddette ‘soft skills’, quelle competenze trasversali divenute sempre più rilevanti per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro, che è difficile acquisire durante i percorsi di formazione tradizionali» puntualizza il presidente Amesci Enrico Maria Borrelli: «È per questo motivo che l’Europa ha previsto il servizio civile tra le misure del piano volto al contrasto della disoccupazione dei ragazzi tra i 15 e 29 anni non impegnati in percorsi di istruzione o formazione. La specificità dello strumento richiede una particolare attenzione nei percorsi di selezione del servizio civile: per offrire davvero una ‘garanzia’ ai giovani è necessario che venga impegnato in un progetto che lo appassioni e formi allo stesso tempo».
Anche da parte dei sindacati c'è comprensibilmente grande attenzione verso la Garanzia Giovani: «Un importante strumento di modernizzazione del mercato del lavoro che deve dare soprattutto opportunità concrete e servizi ai giovani, a partire da chi è più in difficoltà, per aumentarne l'occupabilità» dice Roberto Benaglia, segretario regionale della Cisl Lombardia: «È uno strumento nuovo per il nostro paese, pertanto va curata l'attuazione, non con l'obiettivo di spendere le risorse ma di creare una rete di servizi al lavoro stabili sia per i Neet che per chi termina un percorso di istruzione. Per Cisl Lombardia una azione di monitoraggio puntuale delle buone pratiche così come delle problematicità è quindi indispensabile, al fine di intervenire su Ministero e Regioni e correggere l'efficacia dello strumento».
«Contribuiamo a diffondere l'indagine perché siamo da tempo impegnati a promuovere, sia al nostro interno che nel confronto con Regione Toscana, un processo di valutazione del Progetto Garanzia Giovani su cui manteniamo un giudizio critico» gli fa eco Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro della segreteria regionale Cgil Toscana: «La nostra regione è quella che prima delle altre ha iniziato il lavoro di profilazione degli iscritti al portale e i colloqui di orientamento da parte dei centri per l'impiego, ma ad oggi non risultano particolari manifestazioni d'interesse ai fini delle assunzioni. La quasi totalità delle risorse destinate ai tirocini e al servizio civile è la dimostrazione che non ci si attendono vere e proprie opportunità di lavoro».
Perplessità simili vengono espresse anche da Daniela Barbaresi, che all'interno della segreteria regionale della Cgil Marche riveste il ruolo di responsabile delle Politiche del lavoro, e da Carlo Cotichelli suo "omologo" per le Politiche giovanili: «Garanzia Giovani nella sua impostazione originaria rappresentava una reale occasione di potenziamento dei servizi pubblici per l’impiego e di riattivazione dei Neet» dicono «ma l’eccessivo carico di aspettative ha contribuito a creare, per il momento, un'ulteriore illusione per i giovani coinvolti. I tempi eccessivamente lunghi per l’attuazione del programma - ad esempio le prime misure nelle Marche sono entrate in vigore a settembre - e la pressante attenzione sulle modalità di gestione, a svantaggio di una riflessione concreta sulle risposte concrete a favore dei giovani, hanno contribuito a sviluppare una misura di gran lunga al di sotto delle aspettative incapace di dare risposte concrete ai bisogni dei giovani». E proprio «per contrastare le numerose segnalazioni negative» giunte nelle ultime settimane alla Cgil delle Marche, «ad esempio imprese che accolgono tirocinanti con Garanzia Giovani anziché assumere personale», Barbaresi e Cotichelli hanno deciso di sostenere il monitoraggio promosso da RdS e Adapt: «Riteniamo fondamentale promuovere ogni opera di monitoraggio e valutazione che possa dar voce ai ragazzi coinvolti».
A livello universitario invece c'è stato per ora solo il sostegno delle università di Catania e di Padova e poi di Soul, il sistema che federa la maggior parte delle università del Lazio promuovendo l'incontro domanda/offerta di stage e di lavoro. «Ciascuna università ha una mailing list molto nutrita di ex studenti laureati negli anni passati e che adesso, in una situazione di inoccupazione o disoccupazione, con grande probabilità si stanno rivolgendo a Garanzia Giovani. Gli uffici stage e placement di questi atenei ci potrebbero aiutare a intercettarli: per questo speriamo che qualcuno accolga il nostro appello e diventi nostro partner in questa iniziativa» spiega Eleonora Voltolina, direttore della Repubblica degli Stagisti: «L'appello è davvero rivolto a tutte le realtà che abbiano una rete, anche piccola, di giovani che potenzialmente potrebbero essere toccati da Garanzia Giovani. Senza dimenticare che chiunque ci può aiutare anche con gesti piccolissimi, come condividere su Facebook o su Twitter il link al questionario».
«Ogni giovane partecipante inoltre può fare la sua parte» aggiunge Francesco Seghezzi, responsabile comunicazione e relazioni esterne dell'Adapt: «Basta condividere sui social network la notizia di aver partecipato al monitoraggio, postando il link al questionario: su Twitter già tanti lo stanno facendo, utilizzando il nostro hashtag #lavostragaranzia».
La speranza insomma è che la rosa dei partner si ingrandisca e che ai primi 800 si aggiungano nelle prossime settimane tanti altri partecipanti: in questo modo il monitoraggio della Garanzia Giovani risulterà davvero incisivo e potrà portare al ministero del Lavoro e alle Regioni un quadro completo di come sta andando questa iniziativa dal punto di vista dei suoi protagonisti: gli utenti.
I partner:
- Informagiovani Comune di Venezia
- Ugei
- Amesci
- Rena
- Giovani Bruxelles
- Soul
- Cisl Lombardia
- Cgil Marche
- Cgil Toscana
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