Startup ed Expo ma non solo, gli imprenditori lombardi: puntiamo sui giovani per far volare Milano

Chiara Merico

Chiara Merico

Scritto il 18 Dic 2014 in Approfondimenti

Milano prova a trainare la difficile ripresa dell’economia, e per farlo non dimentica di puntare sui giovani: tra i 50 “progetti per far volare Milano”, lanciati un anno fa da Assolombarda, diverse iniziative hanno infatti riguardato proprio le nuove generazioni, dal mondo della formazione a quello dell’imprenditoria giovanile.

A un anno dall’avvio del progetto, nonostante l’economia resti asfittica, a Milano e in Lombardia si intravedono i primi segnali di ripresa: crescita dell’export, miglioramento dell’indice di fiducia delle imprese manifatturiere, nascita di nuove startup. «L’export è salito dell’1,3% nel terzo trimestre, e per ogni fallimento in Lombardia nel 2014 sono nate 19 startup» dice il presidente dell’associazione locale degli industriali Gianfelice Rocca. «L’Italia non ha ancora finito di declinare, anche se il ritmo rallenta e fa pensare che ci stiamo avvicinando al fondo della discesa. Ma Milano intanto mostra segnali chiari, ce la faremo. Molti problemi restano, non è il caso di nutrire infondati ottimismi, ma la fiducia c’è».

Tra i punti di forza sui quali la capitale economica del nostro Paese fa leva per ripartire, ha sottolineato Rocca, c’è «il mix equilibrato delle sue specializzazioni: l’alta quota di manifatturiero medium hi-tech con forte presenza di metalmeccanica, chimica farmaceutica, alimentare e moda; l’elevata quota di servizi in informazione e comunicazione, la forte densità di addetti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, la concentrazione di grandi gruppi nazionali nel settore finanziario, del credito e assicurativo. Abbiamo in Lombardia 50mila addetti alla ricerca, pari a circa un quinto del totale nazionale. E le imprese lombarde del settore biomedicale realizzano la metà del fatturato nazionale di settore».

Tuttavia «non contano solo le imprese
». Lo ha ribadito lo stesso presidente di Assolombarda: «La forza di Milano sta nelle sue otto prestigiose università con 180mila studenti di cui 13mila stranieri, nei suoi 143mila volontari impegnati nel privato sociale del terzo settore, nell’eccellenza raggiunta nel ranking internazionale di moltissimi suoi centri di ricerca, con 1.100 pubblicazioni su riviste scientifiche per milione di abitanti, rispetto alle 880 della Germania e alle 758 dell’Italia».

Per garantire migliori opportunità ai giovani è essenziale migliorare il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro, che è al centro di uno dei progetti che Assolombarda ha voluto citare come particolarmente significativo per i risultati ottenuti sul fronte del supporto alla crescita delle imprese. «La nostra associazione si è impegnata direttamente per sostenere e diffondere il contratto di apprendistato per l’inserimento dei giovani nelle aziende: sono stati coinvolti 300 ragazzi e 800 realtà produttive», ha fatto sapere Rocca, aggiungendo che le proposte di Assolombarda per il miglioramento di questa forma contrattuale «hanno trovato riscontro nel decreto Poletti». Inoltre, ha sottolineato, «abbiamo costruito un ponte diretto tra imprese e istituti tecnici e professionali: abbiamo realizzato accordi di rete in sei settori, coinvolgendo 100 imprese aderenti e 80 istituti tecnici e professionali sui 141 del nostro territorio, con 3.500 studenti inseriti in progetti di alternanza scuola/lavoro. Abbiamo poi puntato sulla formazione tecnica, creando quattro  Fondazioni ITS e svolto un ruolo primario nell’attivazione di sei ITS (il 21% dei 29 lombardi nell’anno scolastico 2014-2015)». Gli ITS, Istituti Tecnici Superiori, sono “scuole speciali di tecnologia” che costituiscono un canale formativo di livello post-secondario, parallelo ai percorsi accademici.

Nel piano strategico lanciato un anno fa c’è poi un’iniziativa che punta a valorizzare in particolare il ruolo degli startupper, i giovani che scommettono sulle loro idee imprenditoriali innovative: «Vogliamo fare di Milano una Startup Town, e per questo dalla scorsa primavera sono entrate gratuitamente in Assolombarda oltre 100 startup», ha sottolineato Rocca. «Abbiamo inoltre aggregato 23 istituzioni e soggetti del nostro territorio per rendere più attrattiva Milano per questa categoria di imprese. Lavoriamo per trasferire le idee dalle università alle imprese, sfruttando la nostra conoscenza del mondo produttivo per colmare le carenze del sistema».

Non è mancato un riferimento alla «grande occasione» che si presenterà a breve «per Milano e per l’Italia intera, Expo 2015». Anche qui, Rocca ha ricordato, tra le due esperienze realizzate da Assolombarda nell’ambito del piano strategico, «l’accordo sul lavoro sottoscritto con le organizzazioni sindacali per l’Esposizione universale. È l’intesa più avanzata in tutta Italia per occupabilità, turni, orari, utilizzo dell’apprendistato e di contratti a tempo e flessibili: vorremmo che sia un banco di prova da estendere a livello nazionale nel post-Expo».

Tutte iniziative che puntano a ripristinare un clima di fiducia, essenziale per la ripresa dell’economia e per un miglioramento delle prospettive dei giovani.
«Credo che il mondo l’anno prossimo andrà un po’ meglio che quest’anno», ha chiosato Rocca. «In Italia mancano, in questo momento, circa 30 miliardi di investimenti a trimestre e 25 miliardi di consumi: il problema non può essere risolto soltanto dall’export. Se riparte la fiducia, che io chiamo petrolio bianco, riparte anche il Paese, che ora è ripiegato su se stesso».


 


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