La mappatura degli stage indecenti: un sito invita i lettori a segnalare gli annunci a zero euro

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 24 Mag 2011 in Approfondimenti

Una mappa che indica gli annunci di stage indecenti pubblicati in Italia e in Europa: è l’iniziativa partita dai promotori dal movimento di opinione Manifesto dello Stagista. Nato come costola di Scambieuropei, un sito che pubblica bandi e comunicati stampa relativi a stage all’estero, il Manifesto è una pagina web che per molti versi riprende la stessa campagna contro gli stage gratuiti lanciata nella primavera del 2009 dalla Carta dei diritti dello stagista.
«I nostri stessi lettori a un certo punto ci hanno comunicato la loro contrarietà alla pubblicazione di annunci che non prevedessero retribuzione» raccontano gli ideatori alla Repubblica degli Stagisti «si è creata la volontà di muoversi contro questa pratica ormai diffusissima. Allora, su ispirazione di una giornalista britannica che l’aveva già fatto per degli stage al parlamento inglese, si è pensato di dar voce alle segnalazioni dei tanti utenti che avvistassero ‘proposte indecenti’ di tirocinio». La mappa le suddivide in tre colori: blu per le aziende private, giallo per gli enti pubblici, viola in caso di rimborso spese inferiore ai 200 euro mensili o con la sola copertura delle spese di viaggio e buoni pasto. Cliccando sulle bandierine sparse per lo più in Italia (ma ce ne sono anche in Francia, Belgio, Polonia, Finlandia e Usa), si ha un assaggio di quello che è il pane quotidiano dei giovani che ogni giorno cercano lavoro barcamenandosi tra le innumerevoli bacheche di annunci su internet: gli esempi del settore pubblico sono i più eclatanti. É il Comune di Roma, tanto per citarne uno, a promettere un attestato di frequenza a laureati in ingegneria e architettura che si immolino per uno stage di ben 12 mesi, a 25 ore settimanali, senza vedere il becco di un quattrino. Sempre a proprie spese è possibile poi espatriare negli Stati Uniti, a Washington, dove la Delegazione europea presso gli States offre una posizione come intern per quattro mesi, naturalmente full time. Ma passiamo al privato: si va dalla richiesta dell’agenzia interinale Obiettivo Lavoro per un non meglio specificato ‘manutentore delle aree verdi’ (giardiniere?), disponibile a passare l’estate a Courmayeur ad apprendere questo mestiere full time, all’annuncio per uno stagista da inserire nella Aim Travel per l’organizzazione di congressi medici a zero facilitazioni per 3/6 mesi. E dire che una volta era proprio con questi 'lavoretti' che si raccoglieva qualche soldo durante il periodo degli studi. Adesso non si usa più: la spirale degli stage gratuiti ha risucchiato anche le mansioni di manovalanza o quelle più semplici da imparare.
La lista purtroppo è molto lunga, e si moltiplica per i casi di stage in giornalismo, grafico pubblicitario, web marketing, e tutte quelle professioni molto ambite per cui in tanti sono ancora disposti a lavorare gratis. Gli annunci vengono segnalati liberamente dagli utenti, che mandano il link e talvolta uno screenshot della schermata (per tenere traccia dell’inserzione indecente anche in caso la pagina venga rimossa).
Il sito Scambieuropei non ha in realtà smesso di pubblicare annunci di stage gratuiti: da quando è partita l’iniziativa Manifesto, circa sei mesi fa, ha cominciato però a inserire come «cappello» di ogni post relativo a questo tipo di offerte la frase: «Il seguente stage non è retribuito. Nel caso in cui siate contrari a questa pratica, aiutateci a portare avanti la nostra campagna contro gli stage non retribuiti. Leggete il nostro manifesto dello stagista, informatevi, collaborate». Nelle ultime settimane però pare si stia attuando una piccola inversione di tendenza: il sito ha promesso che limiterà drasticamente la pubblicazione di informazioni su stage non pagati, inserendoli solo se «veramente di rilevanza europea».
E tornando alla mappatura, è in programma un nuovo step, partito di nuovo da un'idea di un utente: ogni volta che uno stage verrà inserito nella cartina «stagegrafica» si avvertirà via mail chi propone quello stage indecente. Per creare più dibattito e più rumore su una questione ancora troppo sottaciuta dai media.

Ilaria Mariotti


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- La lista dei tirchi: la "black list" degli organismi internazionali che non pagano gli stagisti
- La Carta dei diritti dello stagista ispira Regioni, associazioni politiche e siti web a tutelare gli stagisti. A cominciare dal rimborso spese

E anche:
- Mae-Crui, la vergogna degli stage gratuiti presso il ministero degli Esteri: ministro Frattini, davvero non riesce a trovare 3 milioni e mezzo di euro per i rimborsi spese?
- Urgono nuove regole per proteggere tirocinanti e praticanti: tante idee della Repubblica degli Stagisti nel disegno di legge di Cesare Damiano

 

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