Ciao, intanto complimenti per il sito, molto utile e interessante per i ragazzi neolaureati che si affacciano al mondo del lavoro, quasi tutti solo come stagisti purtroppo, e vogliono sapere quali sono i propri diritti.
Volevo segnalarvi uno stage che mi è stato proposto da un'azienda di Bologna, che mi sembra proprio una vergogna! A maggior ragione alla luce dei compensi che secondo la vostra Carta dei diritti dello stagista dovrebbero essere assegnati a studenti laureati alla specialistica. Questo stage di 6 mesi verrebbe infatti remunerato a scaglioni crescenti in base alle competenze acquisite, ma i primi 3 mesi il rimborso spese previsto è di soli 300 euro: mi sembra una cifra davvero esigua che non copre neanche l'affitto e il vitto... C'è un motivo se siamo dei bamboccioni! Inoltre l'azienda ha subito messo in chiaro che lo stage non è finalizzato all'assunzione, ma questa non è una novità perchè quasi tutte le aziende che mi han proposto stage o in cui li ho svolti usano questo metodo.
Non si può fare per garantire almeno un compenso adeguato alla preparazione scolastica dei ragazzi? Dopo 5 anni di università e una laurea specialistica in Finanza con 110 credo di meritarmi di più dalla vita!
In ultimo, visto che a gennaio vorrei intraprendere un periodo di studio di inglese all'estero, volevo sapere se potevate consigliarmi qualche internship ad hoc, preferibilmente UK o Irlanda.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione. Ancora complimenti per l'iniziativa!
Veronica
Il comportamento dell'impresa in cui si è imbattuta la lettrice Veronica dal punto di vista giuridico è perfettamente lecito: la legge italiana infatti non impone alle aziende e agli enti che ospitano stagisti di erogare loro un emolumento. Nemmeno se gli stagisti in questione sono laureati col massimo dei voti!
La nostra Carta dei diritti dello stagista è un manifesto delle idee, un documento che esplicita la filosofia e l'approccio della nostra testata giornalistica nei confronti del tema dello stage, e anche un incentivo alle aziende a sottoscriverla spontaneamente, prendendo l'impegno di comportarsi con i propri stagisti meglio di quanto la normativa vigente non imponga.
Ma la Carta non è vincolante: è un suggerimento. Ci sono ad oggi quasi quaranta aziende che l'hanno sottoscritta, e sono un'importantissima testa di ponte per dimostrare che lo strumento dello stage si può usare in maniera virtuosa e rispettosa. Però ci sono ancora tante, troppe imprese – specialmente quelle più piccole, con pochi dipendenti – che utilizzano i vuoti della normativa per poter disporre di stagisti senza scucire un centesimo, o come nel caso citato dalla lettrice Veronica erogando rimborsi poco più che "simbolici" anche a persone con titoli di studio alti.
In generale, quando un'azienda offre un rimborso spese molto basso e fin dal principio mette le mani avanti affermando che lo stage non potrà poi essere trasformato in assunzione, nemmeno in caso di esito positivo, prima di accettare la proposta di stage bisognerebbe valutare molto attentamente i pro e i contro.
Un'ottima idea è sempre quella di provare a trovare opportunità all'estero; fino a domani sono aperte le selezioni per gli stage alla Commissione europea (che si svolgono prevalentemente a Bruxelles e Strasburgo, ma anche nelle Rappresentanze situate nelle principali capitali europee), tutte le informazioni nell'articolo «Commissione europea, ultimi giorni per candidarsi per uno stage da oltre mille euro al mese: 600 posti a disposizione».
Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Stagisti col Bollino: le testimonianze positive dei giovani che hanno fatto un'esperienza nelle aziende del Bollino OK Stage
- Buon compleanno alla Carta dei diritti dello stagista e al Bollino OK Stage, e avanti tutta per il futuro
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