Un altro aspetto controverso del programma di tirocini Les4 di Italia Lavoro, e in particolare del coinvolgimento nella fase di avvio di questi tirocini di alcune agenzie interinali, è quello logistico. Pur essendo indirizzati ad abitanti delle regioni meridionali, infatti, molti di questi tirocini si svolgono in aziende settentrionali.
«Diverse volte ho risposto ad annunci che promuovevano offerte afferenti a tale progetto» scrive Dario alla Repubblica degli Stagisti, lamentando che le varie agenzie interinali che l'hanno ricontattato però gli hanno sempre chiesto un domicilio al nord: «Un disoccupato siciliano, calabrese, pugliese, in quanto disoccupato, non percepisce reddito. Per cui, secondo quale logica dovrebbe avere casa a Milano o Torino? Per villeggiatura?».
Non solo. A Dario viene anche chiesto ripetutamente di recarsi presso le agenzie per un colloquio conoscitivo. Ma mai nella filiale di Catania, vicino a casa sua, bensì in quella che sta effettuando la selezione: «Poi, qualora fossero stati convinti, sarei stato mandato presso l'azienda in questione per sostenere un altro colloquio. Quindi, ricapitolando: io da Catania sarei dovuto andare a Milano presso l'agenzia interinale, poi sarei dovuto tornare in Sicilia per attendere risposta, in caso fossi stato ritenuto idoneo sarei dovuto ritornare a Milano e così via. Vale a dire 4 viaggi a/r solo per ottenere una risposta, cioè più di un migliaio di euro in biglietti aerei, hotel, pasti. Meno male che era una iniziativa per disoccupati». Un'altra lettrice gli fa eco: «Perchè utilizzare le agenzie del nord quando esistono i centri per l'impiego? Perchè fare colloqui al nord piuttosto che prediligere un colloquio nella filiale della residenza del candidato?».
Anche Lucrezia affida alla Repubblica degli Stagisti la sua storia: «Ho avuto due contatti con le agenzie interinali per il Les4, uno per Monza con Obiettivo Lavoro, un altro per Cesena-Forlì con Metis». Quello su Monza risale al dicembre dell'anno scorso: «Mi chiesero di andare lì in filiale per un colloquio, senza specificare nè la posizione nè le eventuali prospettive. Quando feci presente che comunque avrei dovuto sobbarcarmi il costo di un viaggio senza alcuna garanzia, il responsabile mi rispose che loro gestivano le pratiche in questo modo. Chiamai Italia Lavoro di Napoli e mi dissero che le procedure tramite agenzie erano regolari e che l'agenzia non prendeva alcun compenso, cosa poi smentita da coloro che lo stage lo hanno fatto».
Il secondo contatto per il Les4 avviene invece a settembre di quest'anno: «Mi chiamò la Metis da Forlì, feci un colloquio telefonico e chiesi una tollerenza di 3-4 giorni per organizzarmi e salire per il colloquio. Scartarono la mia candidatura e dopo qualche giorno ritirarono l'offerta. Li richiamai e l'operatrice mi disse "è normale che voi dobbiate avere il domicilio qui, altrimenti come lavorate?". Sicuramente non è normale che una persona si sobbarchi un viaggio solo per il colloquio, sicuramente non è normale che la selezione non avvenga da parte dei centri per l'impiego di residenza; e non è normale che si richieda il domicilio visto che questi fondi dovrebbero favorire la mobilità interregionale di soggetti svantaggiati».
C'è però chi è residente al sud ma già domiciliato al nord In questi casi la cosa è più semplice? Non tanto, come racconta Ezio: «Quando mi sono iscritto al cpi, a Bologna, l'addetta mi ha consegnato un foglio intestato della Lavorint che pubblicizzava orgogliosamente questi Les4. Nel corso di una conversazione telefonica questa agenzia interinale mi consigliò di propormi io di persona ad aziende inerenti il mio settore di competenza - quindi agenzie di stampa, comunicazione, marketing - per attivare i tirocini finanziati. Passai quasi un mese tra mailing list e colloqui: le aziende, quando vedono nell'oggetto la parola "finanziamento", hanno un sussulto di gioia e ti convocano subito. Ma non ottenni nulla. La catena si bloccava sempre quando l'azienda da me contattata, che ovviamente entusiasta accettava di attivarmi il tirocinio, chiamava la Lavorint per le procedure burocratiche. Lì tutto si arenava». Probabilmente per il fatto che esiste una lista predefinita di aziende che hanno i requisiti per ospitare lesquattristi: ma alla faccia della trasparenza questa lista non è pubblica, come più volte rimarcato dalla Repubblica degli Stagisti.
La centralità della residenza è peraltro confermata dalle stesse agenzie interinali. «Il Les4 dà la possibilità alle aziende della zona di inserire in stage per la durata di 4 mesi a candidati che abbiano il domicilio qui nel comprensorio di Rimini e la residenza nel meridione» ha spiegato un addetto di una filiale della Metis di Imola a un'aspirante candidata: «A noi fin dal principio hanno detto che l'appoggio, il domicilio era fondamentale. Tutti gli inserimenti che abbiamo fatto noi finora erano ragazzi che abitavano a Bologna o a Rimini». E aggiunge: «In teoria tutte le agenzie per il lavoro dovrebbero essere state coinvolte, e aver ricevuto da Italia Lavoro le procedure per attivare lo stage. Anche perchè le aziende avevano mille euro per ogni inserimento, quindi soprattutto verso la fine dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno erano molto interessate».
Stessa risposta dagli addetti di Obiettivo Lavoro di Trento: «Il ministero ci ha dato il mandato per i tirocini Les4, ma noi possiamo attivarli solo a chi ha la residenza in una delle regioni svantaggiate e il domicilio qui in provincia di Trento. Noi ne abbiamo fatti, anche recentemente. Essendo un progetto ministeriale, non sempre è attivo. C'è stato uno stop quest'estate. Ora è stato ripreso ma per il momento solo per i profili di bassa professionalità, come gli operai. Vedremo prossimamente se ci sarà la possibilità di inserire figure di tipo impiegatizio». E dalla stessa agenzia, filiale di Genova, confermano il temporaneo blocco: «Oggi il progetto che era attivo in Liguria e in tutta Italia non è più fattibile, non ci sono più fondi per i tirocini in mobilità, cioè spostandosi. Se uno è residente a Foggia, deve fare il tirocinio a Foggia». Questo perchè la borsa mensile erogata a ciascun tirocinante ammonta a 500 euro «nel caso in cui il soggetto beneficiario dell’intervento sia coinvolto in un intervento in loco», come precisa Italia Lavoro sul suo sito, mentre lievita a 1.200 euro al mese «a titolo di sussidio e rimborso delle spese per la mobilità extraregionale, vitto, alloggio e trasporti qualora il beneficiario partecipi ad un intervento in mobilità interregionale».
Insomma, per poter ambire a fare un tirocinio Les4 in un'azienda del nord, uno squattrinato senza lavoro deve mettere in conto anche questo.
Eleonora Voltolina
con la collaborazione di Annalisa Di Palo
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