La carica dei centomila studenti stagisti: i nuovi dati di Almalaurea sui tirocini svolti durante l'università

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 03 Giu 2010 in Notizie

Oltre la metà dei neolaureati italiani ha almeno uno stage nel curriculum, e questa percentuale sale fino al 70% se si prendono in considerazione solo quelli specialistici. Il dato è contenuto nel nuovo rapporto «Profilo dei laureati» di Almalaurea - consorzio che raggruppa il 70% delle università italiane mettendo in relazione aziende e laureati e studiando le realtà accademiche, l’occupazione e la condizione giovanile - in cui un intero capitolo è dedicato ai tirocini.
Secondo l'indagine
il 54,5% dei 190mila giovani che sono diventati "dottori" nel 2009, vale a dire oltre 103mila persone, ha fatto almeno uno stage durante il percorso di studi. Un incremento lieve ma costante: erano il 50,8% dei neolaureati del 2007 e il 53,3% di quelli del 2008.
In cima alla lista ci sono gli studenti di educazione fisica: di questi oltre otto su dieci (82%) hanno svolto tirocini prima di laurearsi. Seguono a breve distanza il gruppo disciplinare dell'insegnamento (81,3%), quello agrario (78,9%), psicologico (78,6%), chimico-farmaceutico (76,8%) e quello medico e delle professioni sanitarie (76,1%). In fondo alla classifica c'è il settore delle lauree letterarie (45,4%) ed economico-statistiche (44,6%) ma la vera maglia nera va agli studenti di discipline giuridiche: qui a malapena un giovane su dieci svolge un tirocinio mentre studia (13,2%).
E quanto durano questi stage? Pochissimo. La fetta più nutrita (26,3%, in valore assoluto oltre 27mila studenti-stagisti) è costituita da tirocini mignon, di durata inferiore a 150 ore (a conti fatti, meno di un mese: per la precisione 19 giornate da otto ore). Vi è poi un'altra fetta significativa (22,8%) di percorsi formativi compresi tra le 150 e le 250 ore: quindi complessivamente quasi la metà degli stage svolti all'università dura meno di un mese e mezzo. Un 17,3% copre la fascia di durata tra un mese e mezzo e tre mesi, e soltanto meno di un quarto dei tirocini sfora i tre mesi. «Sono generalmente più lunghi i tirocini svolti dai laureati dell’area tecnico-scientifica» si legge nel rapporto «rispetto a quelli dell’area delle scienze umane e sociali».
La maggior parte degli studenti-stagisti va in imprese private (34%, in prevalenza provenienti da facoltà economico-statistiche, chimico-farmaceutiche, di architettura e ingegneria) o enti pubblici (32,5%, nella maggior parte dei casi aspiranti medici, operatori sanitari e insegnanti), a cui si aggiungono un caso su cinque di stage svolti all'interno dell'università stessa (19,9%), specialmente nel caso di studenti di medicina e odontoiatria e di facoltà geobiologiche, e un caso su dieci di stage in altre organizzazioni. Un piccolo 3%, infine, fa stage presso enti di ricerca.
Tutti soddisfatti? Pare di sì: la ricerca rileva «una sostanziale soddisfazione, espressa dal 77 per cento dei laureati nel loro complesso», rispetto al «supporto fornito dalle università per l’attività di tirocinio»: i più contenti sono i laureati appartenenti ai gruppi scientifico (86,5% di soddisfatti), geo-biologico (85,6%), delle professioni sanitarie (85,4%) e ingegneria (84,9%), i meno entusiasti invece quelli provenienti da facoltà politico-sociali (69,8%), di architettura (69,6%) e linguistiche (68,2%).

Eleonora Voltolina

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