Rossella Nocca
Scritto il 01 Set 2019 in Interviste
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Un anno fa la Repubblica degli Stagisti aveva intervistato l’allora Capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennisi, rispetto alla decisione di inserire nel “Documento di programmazione della vigilanza” il controllo sulla regolarità dei tirocini. Ebbene, per il 2019 questo impegno è stato confermato. «Saranno pianificate specifiche iniziative ispettive volte ad arginare il ricorso improprio ai tirocini formativi», si legge nel documento di quest'anno, «con particolare riferimento a quelli extra curriculari, talvolta utilizzati per celare veri e propri rapporti di lavoro subordinato». Inoltre, «laddove, all’esito degli accertamenti operati, emergano in concreto modalità di svolgimento della prestazione lavorativa tipiche del lavoro subordinato, il personale ispettivo provvederà alla riqualificazione del rapporto di lavoro e al conseguente recupero dei contributi dovuti, nonché all’irrogazione delle sanzioni amministrative per tutti gli illeciti riscontrati».
A un anno di distanza la Repubblica degli Stagisti ha intervistato il nuovo Capo dell’Inl, Leonardo Alestra, rispetto all’esito dell’attività annuale e ai dettagli della nuova programmazione.
I tirocini sono stati confermati tra i settori prioritari di intervento per il 2019. Perché questa decisione?
Nel documento di programmazione dell’attività di vigilanza 2019 è espressamente prevista la pianificazione di specifiche iniziative di vigilanza in materia, dal momento che il fenomeno riguarda categorie di soggetti più esposte a forme di irregolarità e considerato che l’uso distorto dell’istituto in discussione consente un indebito risparmio sul costo del lavoro e, in definitiva, si traduce in un’alterazione del corretto funzionamento del mercato del lavoro ovvero in forme di concorrenza sleale.
Come si è finora svolta l’attività di ispezione annuale?
Sono state diramate agli Uffici territoriali linee operative utili a uniformare l’azione ispettiva, sottolineando l’importanza e la peculiarità dei controlli da effettuare nel settore, tenendo peraltro necessariamente conto delle discipline regionali di riferimento. I controlli sono stati perciò effettuati in sinergia con le Regioni, al fine di poter acquisire ogni dato utile a individuare, fra le imprese che hanno ospitato i tirocinanti, quelle a maggior rischio di irregolarità quali ricorso sistematico ai tirocini, attivazione di un numero di tirocini particolarmente elevato in rapporto all’organico aziendale, etc.
Qual è il bilancio provvisorio dell’attività di controllo sugli stage?
Stante il fatto che, su richiesta delle Regioni, gli Ispettorati territoriali del lavoro hanno effettuato sui tirocini anche controlli meramente amministrativi, la loro rendicontazione va suddivisa in: 1.473 controlli di matrice esclusivamente lavoristica, condotti d’iniziativa dagli Itl, risoltisi con esito regolare in 862 casi e con esito irregolare in 356 casi, ovvero oltre il 24% del totale. Mentre 256 sono i controlli ancora in corso e 189 le verifiche amministrative richieste dalle Regioni, con 120 controlli risultati regolari e 36 irregolari, ovvero il 19% del totale.
Quanti ispettori sono stati impiegati? Che tipo di irregolarità sono state riscontrate e quali zone d'Italia sono risultate più critiche?
Non si dispone di dati relativi al numero di ispettori specificamente impiegati nell'attività in discussione − in via generale può farsi presente che a ogni ispezione partecipano almeno due ispettori − nè il dettaglio delle aree geografiche maggiormente interessate dalle irregolarità in materia di tirocini.
Le risorse umane impiegate nelle ispezioni sono state confermate/implementate?
In base alla legge di bilancio 2019, nel triennio 2019-2021 è prevista l’assunzione straordinaria di circa 1.000 funzionari presso l’Inl, la maggior parte dei quali con qualifica ispettiva, da destinare al contrasto del lavoro sommerso e irregolare e, dunque, anche alla lotta all’utilizzo distorto dei tirocini.
Dalle regioni ci è stata spesso denunciata una debole incidenza delle azioni di controllo a causa della penuria di personale. Molte regioni si stanno attivando per garantire una vigilanza più severa sulla genuinità dei tirocini (vedi Abruzzo) e non mancano iniziative spontanee come il Telefono Rosso, in Sardegna. In che modo l'Ispettorato dialoga con queste esperienze?
Precisato che la competenza allo svolgimento della vigilanza in materia è propria dell’Ispettorato e non delle Regioni − che invece hanno competenza normativa sulla materia e che svolgono verifiche di carattere procedimentale e amministrativo alla luce delle quali possono eventualmente segnalare possibili anomalie ai competenti uffici dell’Inl − l’Agenzia guarda con favore a ogni forma di dialogo e collaborazione con altri soggetti istituzionali e non. Ne è riprova la circolare 8/2018 in materia di tirocini, che afferma che la programmazione degli interventi presuppone l’attivazione di apposite sinergie con i competenti uffici della Regione, al fine di individuare, attraverso l’analisi dei dati disponibili, possibili fenomeni di elusione quali, ad esempio, il ricorso sistematico ai tirocini da parte di taluni soggetti ospitanti o l’attivazione di un numero dei tirocini particolarmente elevato in rapporto all’organico aziendale.
Intervista di Rossella Nocca
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