«La domanda di tirocinio al Wto l’ho fatta un po’ per caso. Avevo fatto un colloquio per un lavoro di sei mesi presso un’altra organizzazione internazionale a Ginevra, ma non era andato a buon fine. Visto che ero alla ricerca di una pausa dal PhD prima di iniziare l’ultimo capitolo, ho pensato di fare domanda per il Wto. La scelta si e’ rivelata indovinata: il tirocinio era molto interessante ed è stato molto utile sia per finire il PhD, sia per gli sbocchi lavorativi seguenti».
Cosimo Beverelli, 32 anni, è originario di Manfredonia, in provincia di Foggia. Dopo aver studiato relazioni internazionali con specializzazione in economia internazionale all’università di Bologna, nella sede di Forlì, ha conseguito un master in economia all’Universitat Pomeu Fabra di Barcellona e un dottorato in economia internazionale al Graduate institute di Ginevra. Cosimo è sportivo - fa sci, mountain bike e tennis - ma la sua prima passione è l’economia. «Per fortuna si tratta di una passione che posso esercitare ogni giorno sia al Wto, sia all’università di Ginevra, dove ho un contratto come “lecturer”». Dall’aprile del 2009, infatti, Cosimo lavora presso la divisione di ricerca economica dell'Organizzazione per il commercio mondiale, la stessa dove aveva svolto il suo tirocinio tra l’ottobre del 2007 e la fine del gennaio 2008.
Com'è andata la selezione per il tirocinio?
Avviene per gradi. Tutte le domande vengono prima analizzate dalle risorse umane, poi le migliori application vengono fatte pervenire alla divisione di interesse del candidato, e infine il responsabile seleziona i profili più adatti.
Di cosa si è occupato durante lo stage? È stato come se lo aspettava?
La maggior parte degli stagisti della divisione di ricerca lavorano come collaboratori al World trade report. Fanno ricerche sulla letteratura esistente, ma anche raccolta ed analisi dati ed analisi econometriche se necessario. Sia nel mio caso, sia nel caso dei tirocinanti che ho visto succedersi da noi, credo che lo stage corrisponda alle aspettative. Quello che colpisce é il fatto che gli stagisti partecipano in modo attivo e significativo alle attività della divisione di ricerca. Questo é importante soprattutto perché i ragazzi possono mettere in pratica le proprie capacità e farsi conoscere.
Ritiene che questa esperienza sia utile?
Sicuramente: penso che in generale sia un tirocinio molto formativo anche se ci si ritrova a lavorare su argomenti che già si conosce a fondo. I partecipanti imparano come si lavora in un’organizzazione internazionale, dove sono rappresentate in pratica tutte le nazionalità. Nel mio caso, poi, è stato utile anche per la mia carriera: infatti sono tornato a lavorare al Wto, prima come consulente e poi come membro dello staff, anche e soprattutto grazie alla buona impressione lasciata durante il tirocinio.
Com'è la vita a Ginevra?
Ginevra é una città interessante, piccola ma con grande spirito internazionale. C’é molto movimento di persone che ci vivono per brevi periodi ed é facile incontrare gente interessante praticamente di tutto il mondo. E poi offre molte attività all’aria aperta, sia d’estate sia d’inverno, avendo il lago ed essendo vicina a moltissime stazioni sciistiche delle Alpi.
Qualche consiglio utile?
Il tirocinio al Wto é una possibilità che consiglierei ai lettori che abbiano fatto studi di economia, diritto o relazioni internazionali. Rispetto a molti altri tirocini, é pagato - circa 1200 euro al mese - costituisce un buon investimento per la carriera e figura bene sul curriculum vitae. Inoltre, é importante per stabilire e mantenere contatti che possono sempre essere utili, anche per ottenere lettere di raccomandazione quando ci si candiderà per posizioni. Conosco molta altra gente che, partendo da un tirocinio, ha poi continuato con contratti di consulenza. Anche se chiaramente il tirocinio non é condizione necessaria, né ovviamente sufficiente, per conseguire un posto di lavoro stabile al Wto.
Andrea Curiat
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