Il viaggio della Repubblica degli Stagisti tra le norme regionali sulla compatibilità tra Naspi e indennità di tirocinio indaga qui di seguito come funziona nelle regioni del nord. Anche qui prevale l'incompatibilità tra le due indennità. Quasi tutte le regioni, comprese quelle a statuto speciale, hanno legiferato attenendosi alle linee guida previste dalla Conferenza Stato regioni del 24 gennaio 2013. Ciò non riguarda gli stage attivati con Garanzia Giovani che, per quanto riguarda la compatibilità tra Naspi e indennità di stage, fanno riferimento al messaggio Inps n. 3632 del 2015 in attuazione di quanto disposto dal Ministero del lavoro: «Se l’importo dell’indennità di tirocinio è inferiore o uguale all’Aspi, Mini Aspi o Naspi, l’indennità di tirocinio non viene pagata [...]. Se l’importo dell’indennità di tirocinio è superiore all’importo dell’indennità di Aspi, Mini Aspi o Naspi, l’Istituto eroga la differenza solo se superiore a 10 euro [...]».
PIEMONTE –
In Piemonte la Giunta regionale ha approvato la Dgr n. 74-5911/2013 in cui definisce eventuale compatibilità tra indennità di sostegno al reddito e quelle previste per i tirocini extracurricolari. In linea generale l'indennità minima di stage è compresa tra i 300 e i 600 euro lordi al mese, in base alle ore settimanali di impiego.
Per i percettori di Naspi o comunque di indennità di sostegno al reddito lo stage non prevede un compenso. In questo caso la regione prevede che «l'ente ospitante rimborsi il tirocinante per le spese di trasporto e vitto sostenute, esclusivamente attraverso giustificativi (ndr: i cosiddetti “rimborsi a pié di lista”, diversi dall’indennità di stage che viene tassata come reddito da lavoro dipendente)», spiega Franco Chiaramonte, direttore di Piemonte Lavoro. «Diversamente dalla Garanzia Giovani, che prevede che venga pagata la differenza tra l’indennità e la Naspi, con gli altri tirocini l’indennità viene cancellata», prosegue Chiaramonte. «Anche se non mi risulta si sia mai verificato, non sussiste un divieto nei confronti dell’impresa ospitante ad elargire a favore dello stagista che percepisce la Naspi una forma di indennità che comunque viene tassata come reddito da lavoro dipendente».
VALLE D'AOSTA – La normativa sull'indennità di stage nella piccola regione alpina è simile a quella piemontese ed è regolata dalla Dgr 1496/2015. Anche in Valle d'Aosta non è prevista l'indennità per coloro che percepiscono la Naspi. Il legislatore regionale lascia la possibilità all'ente ospitante di prevedere rimborsi spese forfettari per gli stagisti che non possono usufruire dell'indennità in quanto già percettori di aiuti al reddito. I rimborsi spese forfettari, in base alla legge, non sono soggetti a tassazione fino al limite giornaliero di 46,48 euro.
LIGURIA – In Liguria la normativa viene maggiormente incontro alle necessità dello stagista che percepisce la Naspi. In questa regione la Dgr 1052/2013 (che aggiorna la 555/2012) prevede un'indennità minima di stage di 400 euro lordi, indipendentemente dalle ore previste dal progetto. In base all'articolo 13, chi percepisce la Naspi non può ottenere anche l'indennità di stage nel periodo di erogazione del sostegno al reddito. Se, però, il valore della Naspi è inferiore a quello dell'indennità di tirocinio, lo stagista può richiedere che venga a lui versata la differenza.
LOMBARDIA – Nella regione Lombardia le indennità di tirocinio sono stabilite dalla Dgr 825/2013 e allegati. Come in Liguria l'indennità minima è fissata a 400 euro, con alcune eccezioni. Se lo stage prevede meno di quattro ore giornaliere, se è prevista l'erogazione di buoni pasto, o se il tirocinio si svolge in una pubblica amministrazione, l'indennità minima viene ridotta a 300 euro. I percettori di Naspi, come tutti coloro che possono usufruire di indennità di sostegno al reddito, non potranno usufruire dell'indennità di tirocinio.
VENETO – In Veneto l'indennità di tirocinio è regolamentata dalla Dgr 1324/2013, che prevede un'indennità minima di 400 euro lordi che possono essere ridotti a 300 euro se vengono erogati anche buoni pasto. Nel caso in cui i tirocini prevedano meno di 80 ore mensili, questo minimo viene decurtato del 50%. Possono usufruirne anche coloro che percepiscono la Naspi ma – in questo caso – non vi è alcun obbligo da parte dell'ente ospitante di erogarla, «nei limiti fissati dall'ordinamento».
TRENTINO ALTO ADIGE – In Trentino Alto Adige non esiste una sola normativa regionale sugli stage. Sono le due province a definire le modalità e le regole per ottenere l'indennità. A Trento è la Delibera della giunta provinciale (Dgp) 737/2014 art. 10 a definire i limiti all’indennità per i tirocinanti. Questa va da un minimo di 300 euro ad un massimo di 600, ovviamente lordi. L'indennità è incompatibile con la Naspi se l'attività si svolge in enti pubblici (come provincia e comuni) o se è la provincia di Trento ed enti accreditati ad erogarla. In questo ultimo caso l'ente ospitante può prevedere un rimborso spese per il trasporto e il vitto. Nella provincia di Bolzano, invece, gli stage sono normati dalla Dgp 949/2013 che prevede un'indennità minima di tirocinio di 400 euro. Non si fa alcun riferimento ad eventuali incompatibilità con la Naspi o altri sussidi al reddito. Quindi, il cumulo delle due indennità è compatibile nei limiti previsti dalla legge, come accade per il reddito da lavoro dipendente.
FRIULI VENEZIA GIULIA – In Friuli Venezia Giulia gli stage sono regolamentati dalla Dgr 166/2013, successivamente integrata dalle Dgr 218/2013 e 148/2014. Il regolamento regionale – all'articolo 11 – prevede un'indennità di stage pari ad almeno 300 euro per non più di 20 ore settimanali. Per i tirocini che prevedano più ore (e comunque non più di 40), l'indennità dovrà essere superiore, proporzionale al tempo d'impiego e comunque non inferiore ai 500 euro lordi. In questa regione non c'è compatibilità tra Naspi e indennità di stage. I percettori della prima non avranno diritto alla seconda.
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