Indennità di stage e Naspi al sud: come funziona da Napoli in giù

Paolo Ribichini

Paolo Ribichini

Scritto il 26 Feb 2016 in Approfondimenti

naspi Rimborso spese

Eccoci alla conclusione del viaggio tra le norme regionali sulla compatibilità tra Naspi e indennità di tirocinio. Al di là della Garanzia Giovani, che prevede che l’indennità di tirocinio – in presenza di Naspi – vada erogata solo nella sua parte eventualmente eccedente al sussidio al reddito (come prevede il messaggio Inps n. 3632 del 2015), per le altre forme di tirocinio extracurricolare al sud e nelle isole la compatibilità completa non è mai prevista – con l’unica eccezione della Campania. Nel complesso, le normative sono generalmente un po’ più flessibili rispetto al centro e al nord, consentendo talvolta ai percettori di Naspi (o in genere a coloro che percepiscono un aiuto al reddito) di ottenere almeno un rimborso delle spese “a pié di lista”, come i trasporti per esempio.

ABRUZZO –
La normativa abruzzese si è fatta più stringente negli ultimi anni. Fino a novembre 2014, i tirocini erano regolamentati dalla Dgr 154/2013. La delibera prevedeva un «rimborso spese» di almeno 600 euro, senza altre limitazioni. Il Dgr 704 del 4 novembre 2014 ha sostituito la vecchia delibera. L’allegato A, al punto 1.14, prevede oggi comunque un’indennità minima di 600 euro, che però non viene corrisposta ai percettori di Naspi e di altri aiuti al reddito.

CAMPANIA –
In Campania la normativa è formulata in maniera tale che si rischia di cadere in errore. All’articolo 7 della Dgr 243/2013 si legge: «Il soggetto ospitante, con eccezione dei casi previsti al comma 2, ha l’obbligo di corrispondere al tirocinante un’indennità di partecipazione in relazione all’attività da esso prestata […] determinabile anche in misura forfetaria» non inferiore a 400 euro. «L’indennità non è erogata al tirocinante se questi è un lavoratore in regime di cassa integrazione speciale o di cassa integrazione cosiddetta in deroga», si legge al comma 2, «trattandosi di soggetto già percettore di una forma di sostegno del reddito». Citando le due forme di cassa integrazione, il legislatore sembra escludere dall’incompatibilità le altre forme di «sostegno al reddito» come la Naspi. La Repubblica degli Stagisti ha provato a chiedere delucidazioni all’ufficio provinciale Inps di Salerno, senza ottenere risposta. Una risposta, invece, è stata ottenuta dall’Agenzia per il lavoro e l’istruzione (Arlas): «L'articolo 7 del regolamento dei tirocini esclude per i cassaintegrati la possibilità di ricevere l'indennità in quanto non solo percepiscono un sostegno al reddito ma anche perché i cassaintegrati sono formalmente considerati occupati». L’indennità di stage continua ad essere erogata anche a coloro che usufruiscono della Naspi in quanto va considerato «il fatto che spesso l'erogazione della Naspi avviene in periodi successivi a quelli di godimento e pertanto lo sfasamento dei tempi potrebbe creare danni al destinatario. Discorso diverso per gli stage inseriti nel progetto Garanzia Giovani, finanziati con fondi pubblici», conclude l’Arlas.

MOLISE –
La piccola regione del centro-sud ha una normativa di regolamentazione dei tirocini piuttosto completa anche per quanto riguarda l’indennità. Ogni stagista – si legge all’articolo 17 della Dgr 600/2013 – può ottenere un’indennità di 400 euro fino ad un massimo di 20 ore settimanali, e di 600 euro fino a 30 ore nella settimana. Non viene corrisposta a coloro che percepiscono aiuti al reddito come la Naspi. Tuttavia, la Dgr lascia libertà all’ente ospitante di garantire in questo caso eventuali altri benefici (rimborsi spese a pié di lista, buoni pasto...).

BASILICATA –
In Basilicata i tirocini sono regolamentati dalla Dgr 116 del 30 gennaio 2014. L’articolo 14, nello specifico, indica le modalità con le quali viene erogata l’indennità. Questa deve essere di almeno 450 euro, ma viene pagata solo se il tirocinante ha compiuto almeno il 70% delle ore di stage previste su base mensile. Nel caso in cui lo stagista sia anche percettore di Naspi, l’indennità non verrà erogata ma avrà diritto ad un rimborso spese di almeno 250 euro.

PUGLIA –
Lo svolgimento dei tirocini in Puglia è definito dal Regolamento regionale n. 3/2014. che prevede un’indennità minima di 450 euro a patto che lo stagista abbia svolto almeno il 70% delle ore di tirocinio su base mensile. Per quanto riguarda i percettori di Naspi, questi non hanno diritto all’indennità, ma solo al rimborso delle “spese vive” sostenute. Tuttavia, su questo punto la Regione lascia una certa libertà all’ente organizzatore e a quello ospitante di definire le modalità di erogazione del rimborso, che devono essere definite espressamente nella convenzione.

CALABRIA –
Diversamente dalla Puglia, in Calabria non è previsto nemmeno il rimborso spese per i tirocinanti che percepiscono la Naspi. La Dgr 268/2013 prevede un’indennità minima di 400 euro che verrà rivalutata in base all’indicizzazione dei prezzi fornita dall’Istat. Non viene erogata ai percettori di sostegni al reddito o se non viene raggiunto il 70% delle ore di tirocinio su base mensile.

SICILIA –
Tra le regioni meridionali, la Sicilia è quella che presenta la normativa meno vantaggiosa per lo stagista. La Direttiva n. 43881/US1/2013 non prevede alcuna indennità ai percettori di Naspi. L’indennità minima prevista per tutti gli altri stagisti è di 300 euro, erogata solo al termine del tirocinio se viene completato il 70% delle ore previste nel periodo formativo.

SARDEGNA –
La regione Sardegna sulla compatibilità tra Naspi e indennità di stage va in controtendenza. I tirocini sono regolamentati dalle Linee guida in vigore. L’indennità prevista è di 400 euro che viene ridotta per ogni ora d’assenza dal tirocinio non giustificata. I percettori di Naspi hanno diritto alla differenza tra l’indennità prevista dalla convenzione e la Naspi stessa, fino al raggiungimento della soglia dei 400 euro complessivi percepiti su base mensile. 

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