Fotovoltaico, non solo energia pulita ma anche migliaia di nuovi posti di lavoro

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 02 Lug 2012 in Approfondimenti

Poche settimane fa il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha proposto un piano per i settori dell'“economia verde”, per uno sviluppo sostenibile e per una crescita pulita, rivolto ai giovani laureati e ricercatori, capace di creare 60mila nuovi posti di lavoro. Il progetto prevede incentivi alle aziende che assumeranno giovani nel campo delle rinnovabili: in tale ambito il settore fotovoltaico in particolare, come spiega il rapporto Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio), ha generato in Italia 400mila posti di lavoro negli ultimi quattro anni.
Il fotovoltaico è inoltre recentemente diventato la prima fonte energetica rinnovabile d’Italia, ad eccezione dell’idroelettrico. A rilevarlo è l’ufficio studi di Confartigianato che sottolinea come oggi, soltanto con l’energia prodotta dal fotovoltaico, potrebbe essere soddisfatto il fabbisogno energetico delle famiglie di tutto il Sud Italia (14.451 GWh). Nelle scorse settimane sono stati pubblicati anche diversi studi che hanno diffuso dati di previsione in termini di ricadute occupazionali generate dal mercato delle rinnovabili. «Anche noi dell’Aper» spiega Fabiola Bruno, 28 anni, che da un anno lavora nel settore fotovoltaico dell’Associazione produttori energia da fonti rinnovabili «nel dossier Energie senza Bugie abbiamo analizzato l’impatto occupazionale connesso allo sviluppo delle rinnovabili. Per il 2011 la stima degli addetti operanti nel solo settore fotovoltaico si aggira intorno alle 90mila unità con una ottimistica previsione di raddoppio al 2020».
Secondo le stime riportate dal Solar energy report 2012, nel 2011 le imprese operanti lungo tutta la filiera nazionale del fotovoltaico sono aumentate del 6% rispetto al 2010 e sono circa 850, dislocate in tutta Italia. È nei settori relativi alla distribuzione dei componenti e della progettazione e installazione che le imprese italiane hanno giocato un ruolo predominate. Le figure più richieste restano gli installatori e manutentori di pannelli, la cui professionalità è acquisibile in poco tempo: per diventare installatori fotovoltaici basta infatti seguire un corso di formazione, per accedere al quale è richiesto in genere solo il diploma di scuola superiore. E vista la già discreta diffusione degli impianti in Italia, in ambito fotovoltaico continuano ad essere molto richieste figure junior, neo ingegneri elettrici/elettrotecnici per occuparsi della manutenzione degli impianti, della connessione alla rete e del loro corretto funzionamento. Sempre aperte nelle aziende del settore anche le ricerche di nuove risorse commerciali.
Ma sembra che la variabile per il futuro delle opportunità professionali nel settore fotovoltaico sia costituita dagli incentivi: in Italia, l’energia elettrica prodotta mediante impianti fotovoltaici beneficia di un proprio sistema incentivante denominato “Conto energia” fotovoltaico. Il Conto energia rientra nella famiglia dei feed-in premium, con il quale è incentivata la produzione di energia fotovoltaica ed è regolato dalla legge. Quanto influirà, dunque, l'andamento legislativo sul settore? «Considerando lo sviluppo sembrerebbe che le modifiche introdotte dai continui e repentini cambiamenti legislativi nel sistema incentivante non abbiano comportato una drastica riduzione degli occupati, anzi, nel periodo 2008-2011 nel fotovoltaico si è osservato un incremento degli occupati da poco più di 2mila a circa 64mila addetti: gli attuali 13.4 GW di potenza installata, di cui solo 9,5 realizzati nel 2011, devono aver evidentemente contribuito ad accrescere le opportunità professionali nel settore della solar economy», prosegue Bruno.
Installare Gigawatt di potenza equivale a installare nuovi impianti: il boom degli ultimi tre anni ha dunque contribuito a creare nuovi posti di lavoro.  Pertanto, nonostante sia difficile immaginare una crescita esponenziale come quella avuta negli ultimi anni, ci si augura che il settore non sia drasticamente stravolto da nuove novità normative che rischierebbero di frenare il comparto delle rinnovabili, che ormai contribuisce al 7,4% della produzione elettrica nazionale e bloccare investimenti ed opportunità di sviluppo nel nostro Paese.
Ma la variabile che più impatterà sul futuro del fotovoltaico in Italia sarà lo sviluppo del decreto Quinto conto energia.  Ad oggi la legge che regola il settore fotovoltaico segue il Quarto conto energia, che ha come obiettivo il raggiungimento della potenza installata al 2016 di 23mila MW a fronte di una spesa complessiva annua tra i 6 e i 7 miliardi. Al raggiungimento di questi 6 miliardi sarà rivisto il meccanismo del Conto energia e verrà messo in vigore il Quinto conto (la cui entrata in vigore è stata spostata all’ottobre 2012).
All'inizio di giugno i testi presentati dal ministero allo sviluppo e da quello dell’ambiente hanno avuto il parere positivo da parte delle Regioni nella Conferenza unificata. L’esito finale è stato raggiunto a condizione che vengano rivisti dal governo alcuni punti. Le associazioni di settore però, non sono contente e temono che i cambiamenti che il Quinto Conto apporterà possano frenare brutalmente il settore: «Abbiamo fatto presente alle regioni le principali criticità del Quinto Conto e in che modo poter intervenire per riparare il riparabile
» riassume Bruno: «Il testo del nuovo decreto stabilisce infatti un limite di budget per gli incentivi di 500 milioni di euro, e tale limite rischierebbe di non contribuire alla crescita annua di 2-3 GW prevista dai ministeri. Al fine accompagnare il fotovoltaico verso la competitività ed al di fuori degli schemi di sostegno ne è stato richiesto l’innalzamento a mille milioni di euro, per un costo complessivo di sette miliardi di euro all'anno».
Nonostante il periodo sia caratterizzato da forti incertezze normative, sono diversi i settori dell’energia fotovoltaica nei quali si può prevedere una crescita in futuro e in particolare le opportunità si intravedono nel comparto del green building dove l’integrazione del fotovoltaico diventa complementare ad interventi di efficienza energetica. Di questa complementarietà sembra essersi accorto anche il governo, che intende promuovere la crescita e l’utilizzo di queste nuove tecnologie: «È incoraggiante l’annuncio di qualche giorno fa del ministro Clini: l’approvazione di una misura che prevede, a partire dal 2013, l’applicazione di un credito d’imposta alle aziende operanti nella green economy che assumeranno a tempo indeterminato giovani under 35», commenta Bruni. In particolare le nuove figure saranno inserite nei settori della ricerca, dello sviluppo e della produzione di tecnologie innovative nel solare.
Gli esperti non si sbilanciano in previsioni sulla nascita di nuove imprese o sull’ampliamento di quelle già esistenti: «Visto le nuove disposizioni normative e l’attuale contesto economico le aziende già esistenti tenderanno a specializzarsi nei settori del fotovoltaico integrato e dell’efficienza energetica in cui cercheranno figure professionali qualificate. Un’ulteriore prospettiva di crescita del settore, che segue la naturale evoluzione del mercato fotovoltaico, sarà il mondo delle Esco, Energy service companies, soggetti che andranno realizzare in finanziamento impianti fotovoltaici anche sui tetti a fronte della vendita agli utenti finali dell’energia elettrica prodotta. Si tratta dei cosiddetti Sistemi efficienti di utenza, che possono essere creati e gestiti anche da privati e premiano lo sviluppo dell’autoconsumo».
Come prepararsi per un futuro nel fotovoltaico? «Preparazione, specializzazione e collaborazione», conclude la Bruno «sono sicuramente requisiti fondamentali di una risorsa. Non basta però, per avere delle buone prospettive professionali, possedere delle solide basi di conoscenza del settore: è importante seguire le proprie attitudini. Infine è necessario avere ottime capacità di collaborare e lavorare in team: avviene frequentemente che il progettista architetto o l’ingegnere debbano avvalersi delle competenze di persone che hanno dei differenti background - dall’economista, al legale, passando anche per l’installatore».
In un periodo in cui il mondo del lavoro e lo sviluppo sembrano essere immersi in una coltre di fitta nebbia il settore del fotovoltaico apre uno spiraglio di luce: lo sviluppo delle rinnovabili infatti va in controtendenza e, oltre a creare nuove opportunità professionali, sembra favorire anche la creazione di nuove imprese.

Giulia Cimpanelli

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