Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Marta Quartiani, ex stagista in Nestlé, oggi apprendista nel settore Consumer Relationship Marketing.
Sono di Milano e ho 26 anni. Ho frequentato il liceo linguistico di Pavia e dopo la maturità nel 2004 mi sono iscritta alla facoltà di Lingue della Cattolica per continuare a studiare inglese e francese; volevo avere un titolo più spendibile sul mercato del lavoro, quindi ho scelto la triennale per Esperto linguistico d'impresa, avvicinandomi un po' all'economia.
Il programma prevedeva anche un tirocinio di circa 200 ore, che ho svolto da settembre a novembre 2007, senza rimborso, nell’ufficio commerciale del Consolato americano di Milano; mi occupavo di creare dei database informativi, contattare i referenti delle aziende e organizzare incontri in sede o nelle fiere del settore, come la Franchising & Trade. Alla fine dello stage mi è stata proposta una proroga alle stesse condizioni, ma non ho accettato, anche perché la mia priorità era la laurea. Sono stati comunque tre mesi molto formativi, che mi hanno permesso di dare una prima occhiata al mondo del lavoro, totalmente nuovo per me.
Ho discusso la mia tesi triennale a febbraio 2008 e poi ho continuato con la specialistica in Management internazionale, sempre in Cattolica, laureandomi esattamente due anni dopo. Nel frattempo a ottobre 2009 avevo iniziato anche la mia prima vera esperienza lavorativa come insegnante di inglese presso il consorzio delle Cna lombarde, che eroga servizi di formazione per gli associati. Un'opportunità che mi aveva segnalato un'amica, già impiegata nell'ente. Si trattava di un un contratto di collaborazione occasionale per circa 30 euro lordi all'ora. Un'esperienza che mi è servita e piaciuta molto, sia per il rapporto creatosi con gli "studenti", sia perché avevo la responsabilità di gestire un corso in autonomia.
Ciò che mi ha fatto abbandonare questo lavoro, a marzo 2010, è stato proprio uno stage, che ho visto come un'ottima opportunità per mettere a frutto i miei studi in una multinazionale, come desideravo. L'azienda? Nestlé, a cui ho inviato il mio curriculum tramite la sezione annunci del sito [sotto, uno screenshot della pagina], candidandomi per l'area Consumer Relationship Marketing. Sono stata contattata dopo qualche giorno per un primo colloquio di gruppo, poi è arrivato quello individuale con la responsabile delle risorse umane; infine un incontro con quella che sarebbe diventata la mia tutor. Ed è andata bene! Sono stata coinvolta da subito in tutte le attività previste dal progetto formativo: gestione e sviluppo del programma relazionale corporate del sito web e off-line, monitoraggio del traffico on-line, supporto alla costruzione dei piani di sviluppo della customer care. Tutto questo con il supporto di un’agenzia esterna, ed era mio compito anche coordinare la loro attività con le nostre esigenze. Lo stage è durato sei mesi, con rimborso di 710 euro mensili, più ristorante aziendale e palestra gratuiti. Un buon trattamento economico. Credo che il problema principale dello stage in Italia sia che manca l'obbligo legislativo a corripondere una somma base ai giovani: il lavoro svolto e il tempo dedicato sono preziosi tanto quanto quelli di chiunque altro, e vanno riconosciuti. Come si sostiene anche nella Carta dei diritti degli Stagisti, di cui condivido ogni punto.
I miei mesi in Nestlé sono stati i più importanti a livello professionale, e anche umano. Il rapporto con la mia tutor ad esempio è stato davvero gratificante: mi ha sempre coinvolta, cercando di insegnarmi il più possibile, ma sempre lasciandomi libertà di iniziativa e di gestione. E adesso che lo stage è finito da un po' io sono ancora nell'ufficio CRM, a svolgere un lavoro che dà molta soddisfazione, mi permette di avere di una visione completa di tutte le attività dell’azienda, mi fa usare le lingue che conosco. A dicembre 2010 infatti, dopo un mese dalla fine dello stage, è arrivata la proposta di un apprendistato biennale da 23 mila euro lordi all’anno come customer relationship analyst, che naturalmente ho subito accettato. Ho firmato a gennaio 2011. Per il momento vivo ancora in casa con i miei genitori, e questo aiuta molto. Però sto cercando una casa nella quale andare a vivere da sola, e non so quindi se in futuro potrò permettermi lo stesso tenore di vita. Mi ritengo comunque molto fortunata ad avere avuto questo percorso di ingresso nel mondo del lavoro. Sono all'inizio, la voglia di imparare è tanta, e questo rende ogni giorno di lavoro interessante.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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