Scritto il 14 Nov 2024 in Notizie
abolizione stage gratuiti carta dei diritti dello stagista diritto al rimborso spese divieto di discriminazione Fair internship initiative stage di qualità tirocinio gratis non pagato unpaid is unfair
La data è “ballerina”, ma la sostanza è sempre quella: ricordare i problemi degli stagisti e chi, in Europa e nel mondo, si batte per i loro diritti. La Giornata internazionale degli stagisti può essere riassunta così. La prima edizione, nel 2014, era stata il 18 luglio; poi per vari anni la Giornata è stata festeggiata il 10 novembre, fino a quest'anno in cui la Fair Internship Initiative ha deciso di indirla per oggi, giovedì 14 novembre.
La Giornata ha come obiettivo principale quello di denunciare l'ingiustizia degli stage senza compenso, ancora troppo diffusi in tutto il mondo (Italia compresa). Lo slogan “unpaid is unfair” riassume bene il concetto: se non è pagato, non è equo. Perché i tirocini gratis lasciano fuori tutti quelli che non si possono permettere di trascorrere mesi in stage senza ricevere alcun compenso per il proprio tempo e impegno. Qui il messaggio della nostra fondatrice, Eleonora Voltolina, diffuso nei giorni scorsi su Instagram (anche attraverso l'account della Repubblica degli Stagisti – che vi invitiamo caldamente a cominciare a seguire, se non lo fate già!) per delineare le tre priorità per milgiorare il mondo dello stage in Italia:
Voltolina auspica che anche ai tirocinanti curricolari italiani vengano presto garantiti diritti e trasparenza, in modo da non essere stagisti di serie B rispetto a quelli extracurricolari; che lo Stato divulghi i dati dettagliati dell'utilizzo dello stage in Italia; e infine, che ci sia tolleranza zero contro gli abusi e che le pubbliche amministrazioni siano le prime a dare il buon esempio, evitando i casi vergognosi denunciati nei mesi scorsi di stage gratuiti proposti da istituzioni prestigiose come la Camera dei deputati o il Ministero dell'istruzione.
Molti passi avanti sono stati fatti in questi ultimi anni a livello europeo, basti pensare alla risoluzione con cui nell'ottobre 2020 il Parlamento europeo con 574 voti a favore, 77 contrari e 43 astenuti (tra gli astenuti italiani, tutti gli eurodeputati della Lega) ha approvato la proposta di “Risoluzione sulla garanzia per i giovani” condannando esplicitamente «la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti» e specificando che la gratuità «costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti».
O più di recente le proposte di direttiva e di raccomandazione per migliorare in tutta Europa le normative sui tirocini e dare più diritti agli stagisti, pubblicate dalla Commissione UE a marzo 2024: questo però è un lavoro rimasto a metà, che andrà completato in questa legislatura europea, riprendendo il discorso là dove è rimasto interrotto.
Ma ancora c'è molta strada da fare: la FII ricorda che «i tirocini privi di compenso e di bassa qualità sono aumentati in seguito alla crisi finanziaria del 2010, e sono sempre più spesso privi di risultati educativi specifici e prospettive occupazionali. Questa tendenza rappresenta un sintomo del più ampio problema delle condizioni di lavoro precarie, che colpisce in modo sproporzionato i giovani e in particolare coloro che sperimentano molteplici cause di vulnerabilità».
Community