Marianna Lepore
Scritto il 03 Mar 2019 in Storie
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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Gianluca De Bartolo, 23 anni, oggi con un contratto di apprendistato in Spindox
Sono di Terlizzi, un paesino in provincia di Bari: un posto che mi manca molto e che ho fatto fatica a lasciare, nonostante sapessi da sempre che un giorno o l’altro sarebbe successo. Mi sono diplomato come geometra nel 2014. Avevo scelto quella scuola per seguire le orme di mio padre: da piccolo lo guardavo lavorare al computer e mi appassionava, ma solo in seguito ho realizzato che non mi interessava realmente “cosa” facesse, ma “con cosa”. La passione per i computer, infatti, è cresciuta a tal punto che finita la scuola superiore ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Informatica dell’università di Bari.
L’impatto con il mondo dei codici e della programmazione non è stato per niente semplice, ma pian piano ho cominciato ad amarne l’ambiente e le potenzialità. Durante gli studi ho lavorato saltuariamente come agricoltore, sia in piccole aziende a gestione familiare sia per conto terzi. Questa esperienza mi ha fatto crescere molto perché ho capito cosa significa davvero faticare e che non bisogna mai lamentarsi per delle banalità, ma cercare sempre di mettercela tutta. E poi mi ha aiutato a dare il giusto valore al denaro: quando torni a casa sfinito per 25 euro al giorno capisci meglio quanto vale. Di solito i giovani lavorano la sera in qualche pub o cose simili, ma dalle mie parti è più facile trovare un lavoro come agricoltore. Visto che studiavo, non sarei stato in grado di garantire una regolarità, come richiesto in altri lavori: questo era l’unico modo per guadagnare qualcosina senza sacrificare l’università.
Ad aprile 2018 sono riuscito a laurearmi in Informatica e tecnologie per la produzione del software all’università di Bari ed è stato lì che ho cominciato a pensare al mio futuro. O meglio, un’idea già ce l’avevo, quella di continuare con la laurea magistrale alla Sapienza di Roma e contemporaneamente di iniziare a fare esperienza come sviluppatore e cominciare a lavorare. Così ho iniziato a mandare curriculum alle aziende di Roma: cercavo posizioni su Linkedin come Java developer e mi sono candidato ad un annuncio di Spindox. Qualche giorno dopo ho ricevuto una mail dall’azienda che era interessata al mio profilo.
La selezione era articolata in tre colloqui: il primo con l’Hr che mi ha presentato l’azienda, le tecnologie utilizzate, i requisiti della posizione per la quale mi ero candidato e i termini del contratto che mi avrebbero proposto in caso di assunzione. Il secondo colloquio era di carattere tecnico con l’attuale capo della mia service line, mentre il terzo era con il responsabile della sede di Roma. Entrambi mi hanno fatto domande sulle mie esperienze professionali e universitarie, sulle tecnologie conosciute e con cui mi sentivo più a mio agio. Alla fine Spindox mi ha offerto uno stage di sei mesi come Developer junior, con un rimborso spese di 800 euro al mese, pc aziendale e buoni pasto da 6,50 euro al giorno. Ho cominciato il primo giugno e mi è stato assegnato un tutor che all’inizio mi avrebbe seguito e più avanti avrei affiancato nel lavoro.
Ricordo perfettamente il mio primo giorno di stage: la sensazione maggiore che ho provato è stato lo stupore. Non mi aspettavo nulla di ciò che vedevo. Ero convinto di trovare un ambiente più teso e meno amichevole. Ho avuto anche un po’ di paura per i discorsi che facevano i miei colleghi: non riuscivo a cogliere il significato dei loro ragionamenti, ma dopo un po’ è passato! Quello che mi ha colpito di più è stata la disponibilità del mio tutor e dei colleghi, che hanno fatto di tutto per farmi sentire a casa sin dal primo giorno, nonostante fossi l’ultimo arrivato. Il mio tutor mi ha spiegato i progetti che avrei seguito e le tecnologie che avrei imparato e utilizzato. Poi dopo qualche settimana di studio e pratica ho cominciato ad essere parte integrante del gruppo Java, fino a diventare completamente autonomo. Devo molto al mio tutor: mi ha seguito sempre e ha avuto la pazienza di ascoltarmi e spiegarmi ciò che non conoscevo, dispensando consigli fondamentali che mi aiutano e aiuteranno a crescere. Ho imparato tanto in questi mesi, seguendo gli sviluppi sugli applicativi Java dei progetti in carico a Spindox Roma per un noto cliente.
Finito lo stage, il 3 dicembre, Spindox mi ha proposto un contratto di apprendistato di due anni con una Ral di 23.400 euro, dal primo all’ottavo mese, con successivi scatti di crescita. Non mi aspettavo proprio un contratto di questo tipo! Non solo in termini economici, ma proprio come obiettivo. Prima di cominciare questa avventura, infatti, non credevo che lo stage avrebbe effettivamente portato all’assunzione. Quindi oggi sono felice di aver scelto proprio Spindox per le possibilità che mi sta offrendo.
Grazie al mio stipendio ho iniziato a togliermi qualche sfizio, ma non ho fretta: in futuro penso che comprerò un’auto per essere più indipendente ma preferisco fare le cose con calma. Questo piccolo successo mi rincuora soprattutto considerando che molti ragazzi della mia età fanno fatica a realizzarsi e a trovare una stabilità.
Intanto a ottobre mi sono iscritto alla laurea magistrale in Computer Science e sto cercando di studiare parallelamente al lavoro. Ad oggi sono riuscito a bilanciare il tempo di lavoro con quello dedicato allo studio. Spindox, infatti, mette a disposizione dei permessi che consistono in 150 ore retribuite utilizzabili per motivi di studio ed è possibile assentarsi il giorno dell’esame. Studio nei week-end e la sera, quando torno a casa, e so che potrei utilizzare le ore di permesso messe a disposizione da Spindox anche se ad oggi non ne ho fatto uso. Non sto frequentando le lezioni, ma non mi pesa molto, sono abituato a questo già dalla triennale. Non è facile portare avanti entrambi i percorsi, ma cerco di fare di tutto per riuscirci. Oggi vivo in un appartamento con altri tre ragazzi che lavorano nel mio stesso campo e grazie al mio stipendio riesco a pagare affitto, circa 400 euro al mese, e università senza chiedere nulla ai miei. Trasferirsi da Terlizzi a Roma è stato decisamente un grosso cambiamento. E forse la cosa più difficile da accettare è stata quella di vivere di mezzi di trasporto e non poter essere autonomo come in passato. Ma penso che sarà solo una questione di abitudine a cui con il tempo non farò più caso. D’altro canto Roma è bellissima!
In Spindox metto in pratica quelli che sono i requisiti del cliente, proponendo soluzioni più appropriate in relazione alle diverse situazioni, discutendone con gli altri membri del mio team. Insieme cerchiamo di risolvere tutti i problemi che inevitabilmente sorgono sugli applicativi che sviluppiamo. Ogni giorno c’è del nuovo lavoro da fare, perciò dividiamo i compiti per rispettare le scadenze spesso stringenti, collaborando e aiutandoci a vicenda. Non mi occupo solo di scrivere codici, ma anche di gestire tutti gli strumenti che possono essere utili per riprodurre al meglio gli ambienti sui quali girano i nostri applicativi e poter, quindi, essere pronti a fronteggiare qualsiasi tipo di imprevisto.
Aspiro a diventare un buon sviluppatore, senza smettere mai di imparare. Vorrei specializzarmi sulle tecnologie su cui lavoro senza fossilizzarmi solo sulla programmazione Java. Certo, sono solo all’inizio del mio percorso lavorativo e mi auguro di avere anche in futuro la stessa voglia di conoscere il mondo in cui lavoro che ho oggi.
Nella fase in cui cercavo lavoro ero sempre alla ricerca di notizie sulle aziende che contattavo: è stato allora che ho conosciuto la Repubblica degli stagisti e ho letto molti articoli e storie come quella che oggi sto raccontando. Credo sia uno strumento molto utile per promuovere il nome delle aziende che trattano al meglio i propri dipendenti e soprattutto mantengono le promesse. E poi è fondamentale per indirizzare i giovani senza esperienza che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro attraverso i consigli di chi ha fatto lo stesso percorso. Conoscevo anche la Carta dei diritti dello stagista e ne condivido pienamente i principi. Spesso le aziende prevedono che i tutor esprimano un feedback rispetto alla crescita dello stagista, ma credo che sarebbe utile che avvenisse anche il contrario, e che ogni stagista potesse esprimere il proprio feedback, positivo o negativo, in relazione all’ambiente che lo circonda, ai colleghi e alle mansioni che svolge e permettere all’azienda di costruire al meglio il suo percorso formativo.
Un consiglio ai giovani che si apprestano a entrare nel mio stesso settore professionale? Ne ho ben tre! Innanzitutto, condividere: saper lavorare in gruppo è indispensabile. Non spaventarsi mai di fronte a ciò che non si conosce, l’importante è avere la voglia di imparare nuove tecnologie. Infine cercare di sfruttare i colleghi più esperti e seguire la fame di conoscenza dei più giovani.
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
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