DUL o GG. I giovani che cercano lavoro in Lombardia possono affidarsi a queste due sigle. DUL è l’acronimo con cui si identifica il programma regionale a sostegno dell’occupazione, la “Dote Unica Lavoro”. A questo, da maggio 2014, si è affiancato Garanzia Giovani (GG), un programma europeo espressamente dedicato alla fascia di età fra i 15 e i 29 anni, promosso e finanziato dall’Unione Europea e implementato dalle singole Regioni secondo uno schema comune concordato nei mesi scorsi con il ministero del Lavoro. Si tratta di programmi paralleli, finanziati in maniera totalmente autonoma, ma entrambi rivolti ai giovani. I progetti sono piuttosto simili perché gli operatori chiamati ad erogare i servizi sono sostanzialmente gli stessi e anche la finalità è la medesima: l’inserimento nel mondo del lavoro. Quali sono le differenze principali Fra DUL e GG e che impatto hanno avuto finora sull’occupazione?
Intanto i finanziamenti. Per sostenere Dote Unica Lavoro la Regione ha messo a disposizione, fra fondi europei e stanziamenti propri, 75 milioni di euro per il periodo che va dal 21 ottobre 2013 al 31 dicembre 2014 ed ha già stanziato altri 44 milioni provenienti da fondi europei per quadriennio 2014-2020. Garanzia Giovani, invece, nel biennio 2014-2015 può contare per la Lombardia su un budget di 178 milioni in gran parte erogogati dall'Ue. Un’altra sostanziale differenza riguarda i soggetti che possono accedervi.
Che cos’è Dote Unica Lavoro (DUL)
Oltre alla fascia giovani possono entrare in DUL i lavoratori disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità che hanno lavorato nel territorio lombardo. Chi è in possesso dei requisiti può scegliere a quale operatore rivolgersi fra un catalogo di centri accreditati misti fra pubblico e privato. Sono gli stessi operatori, dopo un colloquio preliminare, a stabilire un percorso personalizzato (PIP) per l’utente. Sulla base delle sue necessità ogni soggetto sarà inserito in una fascia di aiuto che determinerà il budget da assegnare. Si va dalla fascia 3, ad alta intensità di aiuto, per le categorie più difficili da collocare che riceveranno una somma in denaro – cioè la “dote” - più corposa, alla fascia 1, destinata a persone che necessitano di un aiuto “minimo” per trovare un impiego (esiste inoltre una fascia 4 per le persone che necessitano di servizi per il mantenimento della posizione di lavoro – cioè persone occupate – esclusivamente dedicata a chi lavora in Lombardia). Per iscriversi, dunque, bisogna recarsi in uno dei centri che, attraverso un tutor, supporteranno il soggetto lungo tutto il percorso: dalla fase di iscrizione al successivo piano personalizzato, fino all’attivazione del tirocinio o del contratto di lavoro. E’ prevista anche una fase di rendicontazione finale sempre a carico dell’operatore.
La dote viene assegnata alla persona che ne fa richiesta che può autonomamente decidere come spenderla e a quali servizi accedere. Ma di quali servizi stiamo parlando? Si va dall’inserimento lavorativo, cioè attività svolte dall’operatore per trovare una nuova occupazione alla persona, ai voucher finalizzati alla frequenza di attività di formazione fino ai voucher di servizio, ossia quelle attività necessarie a rimuovere gli ostacoli per una immissione o re-immissione nel mondo del lavoro di particolari categorie (trasporto e accompagnamento di soggetti disabili).
I numeri della DUL. Secondo l’ultimo monitoraggio del 30 luglio, dal 31 ottobre 2013, data di avvio del programma, sono state erogate doti a poco più 34mila persone, di cui 16mila hanno iniziato un percorso lavorativo (58%). Poco più della metà (54,7%) ha ottenuto un contratto a tempo determinato, gli altri si dividono tra contratti a tempo indeterminato (18,7%) e di apprendistato (26,6%). Per quanto riguarda la fascia under 29 i soggetti coinvolti in DUL sono circa 14mila (41% del totale), 10mila (70%) quelli avviati al lavoro. Di questi il 31% ha ottenuto un contratto, quello più frequente è il contratto di apprendistato (46%), seguita dal tempo determinato (41,%), mentre solo il 12% ha ottenuto un impiego a tempo indeterminato. I tirocini attivati sono stati 1.700, pari al 12%, mentre un significativo 30% ha completato solo parzialmente il percorso, cioè senza concludere il periodo di sei mesi di contratto/periodo di formazione.
Tuttavia un’analisi sul totale delle persone prese in carico non è del tutto corretta, poiché considera al medesimo modo i risultati delle persone che hanno terminato il servizio e quelli che hanno appena iniziato il percorso. Il tasso di avvio al lavoro, infatti, aumenta con il passare del tempo: maggiore è il periodo trascorso dalla presa in carico, più alta è la percentuale di soggetti che hanno avviato un tirocinio o un contratto. Per le doti attivate nel 2013 l’indicatore di avvio al lavoro supera infatti il 64%.
Quanto ha inciso, dunque, il programma Dote Unica Lavoro, nella fascia fra i 15 e i 29 anni? In Lombardia su un milione e 400mila giovani, compresi nella forbice fra i 15 e i 29 anni, (dati dell’l’ultimo rilevamento Istat) il 20% risulta disoccupato. Sono circa 280 mila fra disocccupati e giovani che non studiano e non lavorano, di questi, solo il 5% (14mila di cui sopra), si è iscritto al programma DUL.
Le differenze con Garanzia Giovani. Garanzia Giovani è un progetto molto simile a DUL, ma ha finalità leggermente diverse. «DUL mira a un inserimento (o reinserimento) duraturo, almeno sei mesi» spiegano dalla segreteria dell' assessorato al Lavoro «Garanzia Giovani, invece è rivolto a coloro che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, anche per una breve esperienza di stage o tirocinio».
Dei 178 milioni di euro previsti da Garanzia Giovani per il biennio 2014-2015, circa 100 andranno all’erogazione dei servizi, i restanti saranno destinati al rimborso dei tirocini e agli incentivi all’assunzione.
«I principi del programma Garanzia Giovani partito a maggio erano già stati anticipati dal progetto Dote Unica Lavoro iniziato a ottobre dello scorso anno: centralità della persona, personalizzazione dei percorsi, finalità occupazionale» spiega alla Repubblica degli Stagisti l’assessore al lavoro della regione Lombardia Valentina Aprea: «In Lombardia, quindi, non si dovranno costruire altri bandi per coinvolgere le agenzie per il lavoro: vi è già un sistema funzionante, Dote Unica Lavoro, che è unitario, aperto, efficace. La novità con Garanzia Giovani è che, oltre agli operatori accreditati al lavoro, un ruolo importante sarà assegnato a scuole e università, che potranno prendere in carico il flusso dei giovani in uscita dai percorsi formativi». Dalla Regione però non specificano con precisione quale sarà il ruolo e quali saranno le scuole e le università, né per quali servizi riceveranno finanziamenti.
In pratica per quel che riguarda la fascia giovani Dote Unica Lavoro e Garanzia Giovani sono due progetti complementari, l’uno è il contenitore dell’altro e in Lombardia chi è in possesso dei requisiti può iscriversi ad entrambi. Per accedere a Garanzia Giovani basta soddisfare il requisito dell’età, non avere attivi percorsi di studio o di formazione e non è necessario essere residenti in Lombardia. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 21 agosto, le adesioni in Lombardia sono state 15mila, la metà delle quali provenienti da altre regioni. «Questo perché in molte regioni la presa in carico significa solo un primo colloquio per le procedure burocratiche, in Lombardia ciò invece significa avvio dei veri e propri servizi di orientamento, incontro domanda e offerta, avvio di tirocini o di lavoro» sottolinea Aprea «Si conferma una percentuale di successo superiore al 70% delle prese in carico».
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