Uno stage spaziale per Federica, in Germania per sviluppare missioni satellitari

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 15 Gen 2012 in Storie

Mi chiamo Federica Passone, ho 28 anni e sono originaria di Novara. Attualmente, però, vivo a Darmstadt, in Germania, dove da due anni e mezzo mi occupo di preparare missioni per futuri satelliti dell’Esa, Agenzia Spaziale Europea. Dunque dopo una laurea al Politecnico di Milano e uno stage in un’azienda italiana che si occupa di costruzione di satelliti sono riuscita ad accedere alla mecca dell’ingegneria spaziale, il sogno di ogni laureato del settore, che, ai tempi dell’università, sembrava una realtà lontana e inaccessibile. Come ho fatto? Ecco la mia storia.
Dopo un diploma di maturità scientifica mi sono iscritta alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano. Dopo la laurea triennale ho deciso di proseguire con una specialistica in Ingegneria Spaziale perchè sono sempre stata affascinata dal mondo dello spazio e dei satelliti che lo possono esplorare. È proprio durante gli ultimi due anni di studi che ho realizzato cosa fosse l’Esa e quanto avrei voluto lavorarci.
Per redigere la mia tesi ho effettuato sei mesi di stage alla Thales Alenia Space di Torino, dove mi occupavo degli studi di fattibilità e delle prime fasi di sviluppo della missione dei satelliti. Lo stage prevedeve un rimborso spese di 800 euro mensili lorde e, dopo la laurea, l’azienda mi ha rinnovato lo stesso tirocinio per sei mesi. L’obiettivo era quello di assumermi alla fine del periodo, invece, a causa della stuazione di crisi che imperversava, non è stato possibile. Il mio tutor a quel punto mi ha suggerito di provare a candidarmi come Young Graduate Trainee presso una delle sedi Esa. YGT (Young  Graduate Trainee) è il programma di tirocinio formativo tramite il quale  l'Agenzia Spaziale Europea mette a disposizione dei giovani laureati (appartenenti a Paesi membri di ESA)  la possibilità di svolgere un anno di lavoro  presso le sue strutture, per prepararli a futuri impieghi nell'industria spaziale e nella ricerca. Ho così iniziato l'iter per la candidatura prima e la selezione poi, per una posizione  YGT presso ESOC (European Space Operation Center), in Germania. Mi hanno scelta e mi sono trasferita qui nel luglio del 2009.
Il programma prevede un anno di tirocinio che però è retribuito 1900 euro al mese, compenso che mi ha consentito di mantenermi senza problemi, visto che qui a Darmstadt la vita non è costosa e un affitto è paragonabile a quello nelle medie e piccole città del nord Italia.
Già durante lo stage ho iniziato a occuparmi della preparazione delle operazioni per lo strumento a bordo del satellite ADM-AEOLUS, che verrá lanciato nel 2013. È un satellite di osservazione terrestre, il cui obiettivo è quello di monitorare dallo Spazio i venti, al fine di migliorare la qualità delle previsioni atmosferiche ed offrirci maggiori informazioni circa la dinamica atmosferica ed i processi climatici. Già. Perchè nonostante il compito forse più noto di un centro di controllo sia quello di vigilare costantemente sui numerosi satelliti in orbita attorno alla Terra e non (ossia inviare comandi per modificare l'orbita o il comportamento del satellite e dei relativi strumenti, oltre che verificare che a bordo tutto funzioni correttamente), il lavoro dello stesso inizia peró ben prima del lancio di un satellite! Durante tutta la fase di progettazione e realizzazione della missione, infatti, i team studiano tutti gli aspetti del controllo di volo, le comunicazioni e le operazioni del satellite, che è appunto quello di cui ho iniziato ad occuparmi in questi ultimi mesi.
Certo pensavo che questa sarebbe stata solo un'esperienza annuale ma, quando verso la fine del mio percorso di YGT mi è stata proposta l'opportunità di rimanere, con un contratto a tempo indeterminato e ovviamente un aumento di stipendio, non sono riuscita ad entusiasmarmi per nessuna delle, peraltro non numerose, proposte venute dall'Italia ed ho deciso di proseguire questa esperienza per poter imparare nuovi aspetti di questo affascinante lavoro.
Ora il mio obiettivo principale è quello di partecipare al lancio del «mio» satellite e a quello di SENTINEL1, altro satellite di cui sto seguendo le operazioni di progettazione.  Qui in Germania si sta molto bene e l’ambiente di Esa è giovane ed internazionale, ulteriore elemento che mi invoglia a proseguire qui la mia carriera. Per ora non ho intenzione di tornare in Italia, ma è possibile che tra alcuni anni io cambi idea e cerchi di nuovo lavoro nel Belpaese.

Testo raccolto da Giulia Cimpanelli


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